Utente:La Fili/Sandbox

Banda POPolare dell'Emilia Rossa
File:Banda POPolare dell'Emilia Rossa.jpg
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereFolk
Rock progressivo
Ska
Hip hop
Reggae
Musica d'autore
World music
Periodo di attività musicale2011 – in attività
EtichettaManinalto
Album pubblicati3
Opere audiovisive16
Sito ufficiale

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Intestazione modifica

Banda POPolare dell’Emilia Rossa è un gruppo musicale italiano di genere folk formatosi a Modena nel 2011.

Il gruppo nasce con l'intento di fare politica attraverso la musica utilizzando il formato della canzone popolare. Fonde differenti generi musicali, con rivisitazioni di brani originali della tradizione di lotta del movimento operaio e brani cantautoriali in chiave folk, ska, rock, rap. Non amano riconoscersi in un unico genere musicale e perciò definiscono il loro stile col termine "internazionalista" per cui è centrale il tema della solidarietà delle classi subalterne anche in ambito musicale ed artistico, oltre ogni frontiera.

Biografia modifica

Il 25 aprile del 2011 un gruppo di operai militanti danno vita alla Banda POPolare dell'Emilia Rossa. L’occasione è la celebrazione della Festa della Liberazione d’Italia dal nazifascismo e portare, attraverso il linguaggio della musica, i temi centrali della Resistenza e del movimento di lotta operaia[1]. Il nome e il simbolo del gruppo nascono da una deformazione grafica in chiave sarcastica del logo di un noto gruppo finanziario emiliano romagnolo, nato su un’idea cooperativista e progressista, ma che oggi, secondo la Banda, non corrisponde più ai valori di quello che veniva definito “il modello emiliano”. Sempre nel nome è contenuto un omaggio agli Area "International POPular Group", gruppo musicale nato negli anni settanta.
La Banda POPolare dell'Emilia Rossa è composta da delegati Rsu Fiom e operai delle più importanti fabbriche metalmeccaniche di Modena, insegnanti e musicisti professionisti che condividono la passione per la musica e la politica.

La produzione artistica riprende la canzone di lotta politica degli anni 70-90 e ne riarrangia in chiave rock, rock progressive, folk, alcuni dei testi più conosciuti, facendo tesoro anche di importanti ricerche in materia di canzoni popolari, come quelle svolte da Gianni Bosio e dall'istituto De Martino negli anni sessanta. Coniuga la modernità degli arrangiamenti al rispetto assoluto della tradizione, per quanto aveva di allegramente combattivo[2], come scrive Valerio Evangelisti-

In più, canzoni originali in cui vengono trattati temi quali la cultura delle radici, della memoria, del lavoro, delle comunità e del conflitto sociale. Sono temi che fanno pensare, ma anche ballare sintetizzando così il motto della banda “lotta e balotta” (cioè fare festa, in modenese).

La Banda continua a suonare e a studiare nuovi pezzi delle tradizioni di lotta. Rivendica la necessità di difendere con orgoglio le tradizioni di lotta del movimento operaio anche dal punto di vista culturale e artistico. La classe operaia è il motore di questa società e può guidare l’umanità all’abbattimento del capitalismo per costruire una società nuova, diversa, migliore; una società comunista.


La Banda, ispirandosi al concetto di "gruppo aperto" elaborato dal progetto musicale avanguardista dei Carnascialia, pur contando su uno zoccolo duro di metalmeccanici composto da Paolo Brini alla voce, Giuseppe Violante alla batteria e Matteo Parlati al basso (tutti militanti politici nelle fila di Sinistra Classe Rivoluzione) ha conosciuto il susseguirsi di diversi componenti e di diverse collaborazioni.

La prima formazione, ante 2011, vedeva alla batteria un giovanissimo Riccardo Cocetti, oggi jazzista mentre Violante suonava le congas. Alla tastiera Francesca Parlati, sorella di Matteo e alle chitarre Daniele Prampolini.

Nei primi concerti di esordio dopo il 25 aprile 2011, la band vedeva alla voce Paolo Brini, alla batteria Giuseppe Violante, al Basso Matteo Parlati, alle chitarre Daniele Prampolini e Antonio Serena, al piano Federico Ferrara e alle tastiere Francesca Parlati.

La chitarra è lo strumento che ha visto il maggior numero di sostituzioni. Poco dopo Antonio Serena viene rimpiazzato alla chitarra solista da Antonio Negrogno che resterà fino al 2014. Successivamente si avvicenderanno Manuel Carrabs, Massimo Caruso ed infine l'attuale jazzista Massimiliano Codeluppi. Daniele Prampolini lascerà nel 2013 la band e non verrà mai sostituito alla ritmica.

Nel 2014 entra alle percussioni il metalmeccanico Marco Pastorelli che resterà fino al 2020 quando sarà sostituito dal peruviano Guillermo Valiente.

Dal 2015 al 2021 la formazione vedrà al violino Stefano Quaglia.

Alle tastiere Francesca Parlati sarà sostituita nel 2021 dal jazzista Francesco Ferrari mentre il pianista Federico Ferrara nel 2016 viene sostituito dal hammondista Valerio Chetta.

Nel primo disco: “Rivoluzione Permanente. Musiche per la lotta di classe” pubblicato nel 2013 sono contenuti due inediti: “Mimma e Balella”, dedicata alle martiri partigiane Irma Bandiera e Gabriella Degli Esposti, e il brano “Riscossa Operaia”. Gli altri brani sono ripresi e riarrangiati da canzoni di lotta tradizionale.

Nel secondo disco:” Viva la lotta partigiana” pubblicato nel 2016, i brani sono divisi tra cover e originali[3], da "Funerale di un lavoratore" di Maria Carta a "Odessa" dedicata alla dimenticata strage di Odessa del 2 maggio 2014, "Vieni fuori compagno" con i testi di Bertolt Brecht, "Il vestito di Rossini" di Paolo Pietrangeli, l'originale "La madre del partigiano" con i testi tratti da una poesia di Gianni Rodari, l'ironica descrizione della catena di montaggio di "Un pezzo un culo" e la storica "Fischia il vento". [1]Chiude l’album una commovente lettera dell'eroe armeno Missak Manouchian[4], trasferitosi in Francia dopo la morte dei genitori nel genocidio armeno e protagonista della resistenza francese all'occupazione nazista. Catturato nel novembre 1943, Missak viene torturato e ucciso nel febbraio del 1944 dai tedeschi.

Il terzo disco: “La Goccia e la tempesta” pubblicato nel 2020 contiene il brano “Portella della Ginestra”, canzone dedicata alla prima strage di stato del dopoguerra quella di portella della ginestra del 1 maggio 1947, premiato nel 2019 al Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) alla sezione Materiale Resistente 2.0 sostenuto dalla Legge sulla Memoria della Regione Emilia-Romagna e premiati da Patrizio Fariselli.

Lo stesso anno, il brano "Non mi scorderò di te" dedicato alle vittime della strage alla Thyssenkrupp di Torino[5] viene premiato al Susa Film Festival. Tra gli altri brani del disco: “Santa libera” dedicato alla rivolta dei partigiani di Santa Libera che dopo l’amnistia di Togliatti nel 1946 tornano sulle montagne per protesta. Un omaggio in all’ultimo partigiano superstite che si chiama Giovanni Gerbi, nome di battaglia Il reuccio. Il brano “L’internazionale” è la rivisitazione della più famosa canzone socialista e comunista, considerata «l'inno dei lavoratori per eccellenza» e ogni strofa è cantata in più lingue e il finale riprende la versione di Franco Fortini. “’O padrone” rifacimento della canzone di Pino Daniele contenuta nell’album Terra Mia. “Vi amo tutti” è il brano dedicato a Franco Ongaro Basaglia e alla lotta per la chiusura dei manicomi. Il titolo è ispirato ad una scritta trovata sulla parete di una cella di un manicomio e che recitava: “voi mi odiate tutti ed io per dispetto vi amo tutti”.

Nel 2021 viene pubblicato il singolo “Domani ti sparo” in collaborazione con il rapper Kento. Un brano sprezzante nei confronti di un sistema musicale, televisivo ed artistico “mainstream” che propaganda esclusivamente disimpegno e qualunquismo. Il brano attinge al genere reggaeton, fatto per lo più di testi misogini e disimpegnati, ma lo combina con parole sarcastiche e di scherno con le citazioni di due canzoni illustri e sovversive come “Mio caro padrone domani ti sparo” di Paolo Pietrangeli e “I borghesi” di Giorgio Gaber.

Nel 2022 viene pubblicato il singolo “Lei” in collaborazione con i Modena City Ramblers dedicato alla figura di Georges Moustaki, il celebre cantautore greco naturalizzato francese scomparso nel 2013. Il video è stato girato nella casa museo dei Fratelli Cervi a Gattatico.

Formazione modifica


Paolo Brini, voce

Valerio Chetta, pianista

Massimiliano Codeluppi, chitarra

Francesco Ferrari, tastiera, effetti, cori

Matteo Parlati, basso

Guillermo Valiente, Narco Percussionista

Giuseppe Violante – batteria

Discografia modifica

“La Goccia e la tempesta” (2020)

”Viva la lotta partigiana” (2016)

“Rivoluzione Permanente. Musiche per la lotta di classe” (2013)

Video modifica

"Lei" (2022), regia di Fabio Fasulo e Frameatwork

"Domani ti sparo" (2021), regia Fabio Fasulo

"Bella ciao" (2021), regia Chiara Asti

"Always Antifa" (2021)

"Vi amo tutti" (2020), regia Fabio Fasulo

"LILìT" (2020), regia Arianna Lenzi e Anna Coccoli

"Portella della Ginestra" (2020), regia Francesco Acconcia

"O padrone" (2019), regia Francesco Acconcia

"Funerale di un lavoratore" (2017), regia Luigi Piscitelli

"Vieni fuori compagno" (2017), regia Fabiola Falcone

"Odessa. 2 maggio 2014" (2016), regia di Dario Salvetti e Mike Ricci

"Un pezzo di culo" (2016), regia Daniele Malavolta

"La madre del partigiano" (2015), regia di Faezeh Nikfam e da un'idea di Maria Lucia Soliani Stradi

"Bandiera Rossa" (2013), regia di Paolo e Luigi Piscitelli

"Mimma e Balella" (2013), regia Salvo Lucchese

"I ribelli della montagna" (2013), regia Paolo Brini e Matteo Parlati

Singoli modifica

"Lei" in collaborazione con Modena City Ramblers (2022)

"Domani ti sparo" in collaborazione con Kento (2021

Premi modifica


Premio Materiale Resistente 2.0 – edizione 2019, organizzato dal MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) per la canzone “Portella della ginestra”

Susa Film Festival – edizione 2019
Premio per la canzone "Non mi scorderò di te" dedicato alle vittime della strage alla Thyssenkrupp di Torino.

Tournée modifica

07 febbraio 2020 - Vibra Club (Mo)

08 febbraio 2020 - CPA (FI)

25 febbraio 2020 - Libera, Piazza XX settemnre (MO)

18 marzo 2020 - Concerto in memoria di Orso (Fi)

22 aprile 2020 - Casa della Memoria (MI) 24 aprile 2020 - Montefollonico di Torrita (SI)

25 aprile 2020 - Fabbrico (RE) 02 maggio 2020 . Colle val D'Elsa - (PR)


10 luglio 2021 - Bussoleno (TO)

29 luglio 2021 - Modena (Mo)

04 settembre 2021 Cagliari (CA)

18 settembre 2021 - Ozzano Emilia (BO)

11 marzo 2022 - Modena

09 aprile 2022 - Camoi Bisenzio (MO)

22 giugno 2022 - Comun Nuovo (BG)

27 agosto 2022 - Condove (TO)

28 agosto 2022 - Concerto dal balconcino (TO)

30 agosto 2022 - Spilamberto (MO)

01 ottobre 2022 - Verbicaro (CS)

15 ottobre 2022 - Milano


Note modifica

https://www.lacittafutura.it/cultura/la-banda-popolare-dell-emilia-rossa https://www.carmillaonline.com/2014/02/23/banda-popolare-dellemilia-rossa/ https://ilmanifesto.it/canti-di-lotta-nellemilia-rossa https://www.carmillaonline.com/2018/12/22/per-non-dimenticare-la-strage-operaia-della-thyssenkrupp/