Utente:Michele859/Sandbox17
La 46ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dal 15 al 26 febbraio 1996, con lo Zoo Palast come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il diciassettesimo anno Moritz de Hadeln.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film Ragione e sentimento del regista taiwanese Ang Lee, al suo secondo riconoscimento dopo quello per Il banchetto di nozze nel 1993.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato all'attore Jack Lemmon e al regista Elia Kazan, ai quali sono state dedicate la sezione "Homage" e alcune proiezioni speciali, mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata alle attrici Sally Field e Jodie Foster, alla regista e sceneggiatrice Astrid Henning-Jensen, allo scrittore e sceneggiatore Čyngyz Ajtmatov e al graphic designer Volker Noth, dal 1977 autore dei manifesti della Berlinale.[2]
Il festival è stato aperto da Ragione e sentimento ed è stato chiuso da Infedeli per sempre di Paul Mazursky, entrambi in concorso.[3][4]
La retrospettiva di questa edizione è stata dedicata al cineasta statunitense William Wyler.[5]
Storia modifica
«Il mio ricordo più bello è il Kinderfilmfest del 1996. Il pubblico era stato così emozionato dal mio film Teddy & Annie - I giocattoli dimenticati che sono quasi scoppiato in lacrime. Da allora sono tornato spesso a Berlino e ogni volta ho sentito lo stesso calore e affetto. Per me, Berlino sarà sempre il festival che esprime il vero rispetto e il vero amore per il cinema, in tutte le sue forme». (il regista Graham Ralph, vincitore dell'Orso di cristallo per il miglior cortometraggio)[1]
La Berlinale del 1996 è stata un sollievo. Nessuno era stato veramente soddisfatto dell'anno precedente. Quest'anno ce n'era abbastanza di tutto e per tutti: star e nuovi arrivati, cinema maestoso e storie personali, scintillio e glamour e tanto materiale per dibattiti appassionati.[1]
Raramente i media erano così contenti delle star che il festival ha portato in città e presentato davanti alle telecamere: Emma Thompson, Sally Field, Jodie Foster, Claudia Cardinale, Danny de Vito, Robert Downey Jr., Stephen Frears e Paul Mazursky. John Travolta è apparso alla cerimonia di apertura, Julia Roberts ha suscitato scalpore ovunque andasse e Bruce Willis ha persino tenuto un concerto con la sua band alla Universal Music Hall.[1]
Quest'anno Hollywood ha fornito più di semplici star ed ha contribuito molto all'impressione di alta qualità nella competizione. Il festival ha avuto un inizio estremamente promettente con l'adattamento di Ragione e sentimento di Ang Lee basato su una sceneggiatura dell'attrice protagonista Emma Thompson. Impressionanti sono stati anche L'esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam e Dead Man Walking - Condannato a morte di Tim Robbins, che sono stati accolti molto bene. «Senza costruire la trama in un modo tipicamente "cinematografico"», scrisse Han-Dieter Seidel sul Frankfurter Allgemeine Zeitung a proposito di quest'ultimo, «ma piuttosto seguendo l'azione e i dialoghi in modo obiettivo utilizzando posizioni della telecamera per lo più statiche, raggiunge un grado di intensità sorprendente». Ecco il cinema americano che ha mostrato audacia, maturità e capacità di autocritica, qualcosa di cui molti critici europei avevano prematuramente affermato che Hollywood era incapace.[1]
Alla luce delle continue critiche alla "troppa Hollywood" alla Berlinale, è sempre sorprendente che siano proprio quegli anni in cui c'è una forte presenza hollywoodiana a ricevere i maggiori elogi dalla critica. Harald Martenstein del Tagesspiegel, che aveva sempre attaccato duramente la Berlinale e soprattutto Moritz de Hadeln, ha offerto toni concilianti e ha detto che si stava verificando un cambiamento in termini di contenuto. Ci sono stati film forti da Corea del Sud, Taiwan e Australia e con Un'estate alla Goulette di Férid Boughedir sono arrivate immagini durature dal Nord Africa. Ma chissà come sarebbe stato accolto quest'anno se il cinema europeo non avesse avuto ottimi risultati accanto ai suoi "rivali" di Hollywood.[1]
La settimana santa di Andrzej Wajda, Mon homme, regia di Bertrand Blier e soprattutto l'ossessionante liaison dangereuse di Bo Widerberg Passioni proibite furono i preferiti dalla critica e dal pubblico. Anche la commedia da camera di Stille Nacht di Dani Levy, nonostante i suoi difetti, ha contribuito a un anno complessivamente forte per l'Europa.[1]
Ci vuole molto per fare una buona Berlinale e quest'anno è andato tutto bene. Il Kinderfilmfest, con 14 lungometraggi e 15 cortometraggi provenienti da 19 paesi, ha offerto un programma molto vario. Mostrò anche My Friend Joe di Chris Bould, che divenne un successo molto discusso ben oltre i confini della sezione.[1]
Il thriller di fantascienza Specchio della memoria di John Dahl e il ritratto psicologico Streetlife di Karl Francis sono stati tra i film che si sono distinti di più nel Panorama. Poi c'erano Tesis di Alejandro Amenábar, Le cose che non ti ho mai detto di Isabel Coixet, 301, 302 di Park Cheol-su e Paris Was a Woman di Greta Schiller, film che mostravano l'ambizione di presentare talenti internazionali a un vasto pubblico. Se le sezioni quest'anno non hanno ricevuto l'attenzione che meritavano, è stata più colpa della stampa che dei programmatori. A volte un forte concorso porta ad un calo dell'attenzione del Panorama.[1]
Lo stesso vale per il Forum, in cui sono stati presentati in anteprima due film cult indipendenti: Fuga dalla scuola media di Todd Solondz e Angeli perduti di Wong Kar-wai Una vetrina dei film in gran parte sconosciuti della Birmania, aperta da Our Burmese Days, il ritratto molto personale di Lindsey Merrison della madre anglo-birmana.[1]
Dopo la Berlinale del 1996, è nata per la prima volta la proposta di spostare il festival a Potsdamer Platz. Il sindaco Eberhard Diepgen aveva messo l'idea sul tavolo. È stata una sorpresa, dal momento che all'inizio nessuno poteva davvero immaginare come l'intera infrastruttura del festival potesse essere integrata in ritardo nei piani di costruzione già avanzati per il nuovo centro città. Lo sfondo dell'iniziativa sono stati gli sforzi sia degli investitori che dei proprietari, debis e Sony, di aggiungere valore alla loro proprietà con un evento culturale su larga scala.[1]
La prospettiva di una location compatta e centrale per il festival era allettante. La mancanza di un luogo fisso, un vero e proprio "Festival Center" era stato un problema per la Berlinale sin dalla sua fondazione. Mancavano i soldi per costruire un proprio centro, ma anche l'affitto temporaneo degli spazi era costoso e soggetto alle fluttuazioni del mercato. In tutta Berlino, sempre più responsabilità venivano spostate dal settore pubblico agli investitori privati. Le prospettive di una joint venture tra investitori e cultura non solo sono state tempestive, ma hanno anche aperto nuove possibilità per il festival in un momento di calo dei finanziamenti pubblici.[1]
Tuttavia, Ulrich Gregor e Moritz de Hadeln inizialmente reagirono con moderazione. Il festival aveva appena trovato una nuova sede centrale per la stampa e le strutture di servizio nell'Hotel Intercontinental. Lungo Budapester Straße è nato un "miglio del festival", nelle parole di Harald Martenstein sul Tagesspiegel. Era un tratto relativamente compatto del centro città tra lo Zoo Palast e l'Hotel Intercontinental, dove si poteva diventare un flaneur della Berlinale, tempo permettendo. «Pavimenti in marmo! Una champagneria! Servizi igienici moderni! Berlino fa uno sforzo», esultò Martenstein per l'Intercontinental. E tutto questo dovrebbe essere rinunciato per sdegnoso acciaio e vetro a Potsdamer Platz? Gli organizzatori erano riservati. Ma la proposta era sul tavolo, l'esca era stata preparata.[1]
Vite strozzate di Ricky Tognazzi, unico film italiano in concorso, non è piaciuto alla maggioranza dei suoi primi critici tedeschi. Tegeszeitung definisce il regista "Scorsese dei poveri" e dà un'eccentrica interpretazione metaforica del film partendo dal fatto che il protagonista Luca Zingaretti ha la testa rasata come Mussolini: "Bisogna leggerlo così: Il duce seduce con false promesse il popolo italiano, violenta la bella Italia (Sabrina Ferilli), porta alla rovina un Paese fiorente... anche i violenti vestiti di nero ricordano le camicie nere...". Berliner Morgenpost: "Un finanz-thriller... che non dà ogni colpa alla mafia, ma a una morale pubblica in cui tutto si compra". BZ: "Uno showdown sanguinoso come nella vita reale". Tagesspiegel. "Tognazzi può rivendicare un atteggiamento morale, ma lo sfondo sociale di questa parabola sull'imbarbarimento contemporaneo rimane troppo superficiale per far riflettere lo spettatore". Berliner Zeitung: "Tognazzi si rifà al grande esempio di Sergio Leone. Ci riesce con le immagini e soprattutto con la musica di Morricone che creano l'atmosfera di tensione a cui la sceneggiatura da sola non arriva... Tempo rubato agli spettatori". Die Welt: "Tognazzi azzera la tensione inerente al tema con un racconto troppo lento. Tuttavia il sottile gioco di chiaroscuri dà al film un alto accento qualitativo".(stampa.24feb96)
Tra gli ultimi film proiettati Faust di Murnau, versione restaurata e riportata al montaggio originale da Luciano Berriatùa. Del film esistevano sette negativi differenti, diversamente mutilati o rovinati. In tre anni di lavoro, anche con la collaborazione de L'immagine ritrovata di Bologna, lo studioso spagnolo Luciano Berriatùa ha potuto risalire al montaggio originale.(stampa.27feb96)
Giurie modifica
Giuria internazionale modifica
- Nikita Michalkov, regista, sceneggiatore, attore e produttore (Russia) - Presidente di giuria[6]
- Jürgen Prochnow, attore (Germania)
- Vincenzo Cerami, scrittore, sceneggiatore e giornalista (Italia)
- Gila Almagor, attrice e scrittrice (Israele)
- Ann Hui, regista (Hong Kong)
- Joan Chen, attrice (Stati Uniti)
- Catherine Wyler, produttrice (Stati Uniti)
- Christian Zehnder, musicista (Svizzera)
- Fay Weldon, scrittrice e drammaturga (Regno Unito)
- Peter Lilienthal, regista e sceneggiatore (Germania)
- Claude Rich, attore (Francia)
Kinderjury modifica
I premi riservati alla sezione Kinderfilmfest sono stati assegnati da una giuria composta da membri di età compresa tra 11 e 14 anni, selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[6]
Selezione ufficiale modifica
In concorso modifica
- Csajok, regia di Ildikó Szabó (Ungheria, Germania)
- Dead Man Walking - Condannato a morte (Dead Man Walking), regia di Tim Robbins (Regno Unito, Stati Uniti)
- L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys), regia di Terry Gilliam (Stati Uniti)
- Un'estate alla Goulette (Un été à La Goulette), regia di Férid Boughedir (Tunisia, Francia, Belgio)
- Éxtasis, regia di Mariano Barroso (Spagna)
- Get Shorty, regia di Barry Sonnenfeld (Stati Uniti)
- Infedeli per sempre (Faithful), regia di Paul Mazursky (Stati Uniti)
- Mahjong (Ma jiang), regia di Edward Yang (Taiwan)
- Mary Reilly, regia di Stephen Frears (Stati Uniti, Regno Unito)
- Les menteurs, regia di Élie Chouraqui (Francia)
- Mon homme, regia di Bertrand Blier (Francia)
- Passioni proibite (Lust och fägring stor), regia di Bo Widerberg (Danimarca, Svezia)
- Portland, regia di Niels Arden Oplev (Danimarca)
- Ragione e sentimento (Sense and Sensibility), regia di Ang Lee (Stati Uniti, Regno Unito)
- Restoration - Il peccato e il castigo (Restoration), regia di Michael Hoffman (Stati Uniti, Regno Unito)
- Riccardo III (Richard III), regia di Richard Loncraine (Regno Unito, Stati Uniti)
- La settimana santa (Wielki tydzień), regia di Andrzej Wajda (Polonia, Germania, Francia)
- Silent Night (Stille Nacht), regia di Dani Levy (Germania, Svizzera)
- A Single Spark (Jeon tae-il), regia di Park Kwang-su (Corea del Sud)
- Sun Valley (Ri guang xia gu), regia di Ping He (Cina)
- Tai yang you er, regia di Ho Yim (Hong Kong)
- Village of Dreams (Eno nakano bokuno mura), regia di Yōichi Higashi (Giappone)
- Vite strozzate, regia di Ricky Tognazzi (Italia, Francia, Belgio)
- What I Have Written, regia di John Hughes (Australia)
Cortometraggi modifica
- Arrival of the Train (Pribitie poezda), regia di Andrei Zhelezniakov (Russia)
- Blood and Lipstick (Den röda fläcken), regia di Gösta Werner (Svezia)
- The Bridge, regia di Garry Lane (Germania, Paesi Bassi, Italia)
- The Country Doctor (Maalaislääkäri), regia di Katariina Lillqvist (Finlandia)
- Fremde Heimat, regia di Damir Lukacevic (Germania)
- The Parts of Me that You Love Are Empty Beings (Las partes de mi que te aman son seres vacios), regia di Mercedes Gaspar (Spagna)
- Skin, regia di Vincent O'Connell (Regno Unito)
- Swerve, regia di Marcus Gale (Australia)
- Twilight of the Gods, regia di Stewart Main (Nuova Zelanda)
- Venditori di miracoli, regia di Federico Bruno (Italia)
Fuori concorso modifica
- A casa per le vacanze (Home for the Holidays), regia di Jodie Foster (Stati Uniti)
- Dal tramonto all'alba (From Dusk Till Dawn), regia di Robert Rodriguez (Stati Uniti)
- Gli intrighi del potere - Nixon (Nixon), regia di Oliver Stone (Stati Uniti)
- My Mother's Courage, regia di Michael Verhoeven (Germania, Regno Unito, Austria, Irlanda)
Proiezioni speciali modifica
- Baby Doll - La bambola viva (Baby Doll), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Faust (Faust - Eine deutsche Volkssage), regia di Friedrich Wilhelm Murnau (Germania)
- Salvate la tigre (Save the Tiger), regia di John G. Avildsen (Stati Uniti)
- That's Amore - Due improbabili seduttori (Grumpier Old Men), regia di Howard Deutch (Stati Uniti)
- Toy Story - Il mondo dei giocattoli (Toy Story), regia di John Lasseter (Stati Uniti)
Panorama modifica
- 301/302 (301, 302), regia di Park Cheol-su (Corea del Sud)
- Addio America (Proshchay, Amerika!), regia di Aleksandr Dovženko (Unione Sovietica)
- Agnes, regia di Egill Eðvarðsson (Francia, Germania, Norvegia, Islanda)
- AIDS ist nicht gleich Tod, regia di Thees Klahn (Germania)
- Anatomy of Desire, regia di Peter Tyler Boullata e Jean-François Monette (Canada)
- The Apprentices (Les Apprentis), regia di Pierre Salvadori (Francia)
- Bella, min Bella, regia di Astrid Henning-Jensen (Danimarca)
- Ben Annemin Kiziyim - Ich bin Tochter meiner Mutter, regia di Seyhan Derin (Germania)
- The Blade (Dao), regia di Tsui Hark (Hong Kong)
- Die blinde Kuh, regia di Niklaus Schilling (Germania)
- Boranly beket, regia di Bakyt Karagulov (Kirghizistan)
- Chinese Chocolate, regia di Yan Cui (Canada)
- Il cielo è sempre più blu, regia di Antonello Grimaldi (Italia)
- Clara Hakedosha, regia di Ari Folman e Ori Sivan (Israele)
- Le cose che non ti ho mai detto (Cosas que nunca te dije), regia di Isabel Coixet (Spagna, Stati Uniti)
- Fratelli nei guai (Brothers in Trouble), regia di Udayan Prasad (Regno Unito)
- Giorni di passione (Carried Away), regia di Bruno Barreto (Stati Uniti)
- Grajacy z talerza, regia di Jan Jakub Kolski (Polonia)
- Gyae-got-un nalui ohu, regia di Lee Min-yong (Corea del Sud)
- The Haircut, regia di Lisa Fisher (Stati Uniti)
- Hearts & Minds, regia di Ralph Ziman (Sud Africa)
- Hustler White, regia di Rick Castro e Bruce LaBruce (Germania)
- Italiani, regia di Maurizio Ponzi (Italia)
- Jim Loves Jack, regia di David Adkin (Canada, Stati Uniti)
- The Land Is White, the Seed Is Black, regia di Koto Bolofo (Francia)
- Lumière and Company, film collettivo (Francia, Danimarca, Spagna, Svezia)
- Message to Love: The Isle of Wight Festival, regia di Murray Lerner (Stati Uniti, Regno Unito)
- Neurosia - 50 Jahre pervers, regia di Rosa von Praunheim (Germania)
- Normal Love, regia di Jack Smith (Stati Uniti)
- Not Fourteen Again, regia di Gillian Armstrong (Australia)
- Des nouvelles du bon Dieu, regia di Didier Le Pêcheur (Francia)
- Ognuno cerca il suo gatto (Chacun cherche son chat), regia di Cédric Klapisch (Francia)
- Paris Was a Woman, regia di Greta Schiller (Regno Unito)
- Un party per Nick (It's My Party), regia di Randal Kleiser (Stati Uniti)
- Premeditated Murder (Ubistvo s predumisljajem), regia di Gorcin Stojanovic (Serbia e Montenegro)
- Prerokbe Ognja, regia di Michael Benson (Slovenia, Stati Uniti)
- La prossima vittima (Eye for an Eye), regia di John Schlesinger (Stati Uniti)
- Red Cherry (Hong ying tao), regia di Daying Ye (Cina)
- Reisen ins Leben, regia di Thomas Mitscherlich (Germania)
- Screen Two, di registi vari (Regno Unito)[7]
- Sexy Sadie, regia di Matthias Glasner (Germania)
- A Single Girl (La Fille seule), regia di Benoît Jacquot (Francia)
- Some Kinda Love (Romansu), regia di Shunichi Nagasaki (Giappone)
- Specchio della memoria (Unforgettable), regia di John Dahl (Stati Uniti)
- Szeressük egymást, gyerekek!, regia di Miklós Jancsó, Károly Makk e Pál Sándor (Ungheria)
- Tesis, regia di Alejandro Amenábar (Spagna)
- Tysmienica, regia di Nelja Pasitschnik (Ucraina)
- The Watermelon Woman, regia di Cheryl Dunye (Stati Uniti)
Cortometraggi modifica
- Aide mémoire, regia di Michael Brynntrup (Germania)
- Air Fright, regia di Hubert Sielecki (Austria)
- Alkali, Iowa, regia di Mark Christopher (Stati Uniti)
- Bad Liver & a Broken Heart, regia di Terry Stacey (Stati Uniti)
- Berlin - Some Days In July, regia di Knut Hoffmeister (Germania)
- Black Sheep Boy, regia di Michael Wallin (Stati Uniti)
- Blutbund, regia di Werner Schlechte (Germania Ovest)
- Come Across, regia di Wolke Kluppell (Paesi Bassi)
- For Real, regia di Susanna Fogel (Stati Uniti)
- The Hunger Artist, regia di Bernard Rudden (Regno Unito)
- The Killers, regia di Tanya Hamilton (Stati Uniti)
- M.A. Numminen Goes Tech-no, regia di Claes Olsson (Finlandia)
- Mark Finch Tribute, regia di Tom di Maria (Stati Uniti)
- The Monkey and the Engineer, regia di Jacob Burckhardt (Canada, Stati Uniti)
- Nachtland, regia di Cyril Tuschi (Germania)
- Prost, regia di Gerhard Ertl e Sabine Hiebler (Austria)
- See for Yourself, regia di Jerry Tartaglia (Stati Uniti)
- Shoot Me Angel, regia di Amal Bedjaoui (Francia)
- Stolen Shadows, regia di Steven Grandell e John Killacky (Stati Uniti)
- Unbound, regia di Claudia Morgado Escanilla (Canada)
- Virginity, regia di Loren Marsh (Stati Uniti)
- Vuollge mu mielde bassivárrái, regia di Mona J. Hoel (Norvegia, Svezia)
- We Forget, regia di Maximilian von Moll (Germania)
- Zica zivota, regia di Momir Matovic (Serbia e Montenegro)
Forum internazionale del giovane cinema modifica
Programma principale modifica
- 93 Million Miles from the Sun, regia di Paul Budnitz (Stati Uniti)
- A.K.A. Don Bonus, regia di Spencer Nakasako e Sokly Ny (Stati Uniti)
- Barnen från Jordbro, regia di Rainer Hartleb (Svezia)
- The Battle Over Citizen Kane - La sfida che segnò la storia del cinema (The Battle Over Citizen Kane), regia di Michael Epstein e Thomas Lennon (Stati Uniti)
- I buchi neri, regia di Pappi Corsicato (Italia)
- Bulan tertusuk ilalang, regia di Garin Nugroho (Indonesia)
- The Caucasian Night (Die kaukasische Nacht), regia di Gordian Maugg (Germania)
- Charms Zwischenfälle, regia di Michael Kreihsl (Austria)
- Desolate Rome (Rome désolée), regia di Vincent Dieutre (Francia)
- Devils Don't Dream!, regia di Andreas Hoessli (Svizzera)
- Diary of a Seducer (Le journal du séducteur), regia di Danièle Dubroux (Francia)
- A Drop in the Ocean (Stagona ston okeano), regia di Eleni Alexandraki (Grecia)
- Flamenco, regia di Carlos Saura (Spagna)
- Frisk, regia di Todd Verow (Stati Uniti)
- Fuga dalla scuola media (Welcome to the Dollhouse), regia di Todd Solondz (Stati Uniti)
- The Gate of Heavenly Peace, regia di Richard Gordon e Carma Hinton (Stati Uniti)
- Die Geschichte einer Vertreibung, regia di Egon Humer (Austria)
- Die Geschichte vom Onkel Willy aus Golzow, regia di Barbara e Winfried Junge (Germania)
- Das geschriebene Gesicht, regia di Daniel Schmid (Giappone, Svizzera)
- Ghost in the Shell (Kōkaku Kidōtai), regia di Mamoru Oshii (Giappone, Regno Unito)
- The Girl of Silence, regia di Genjiro Arato (Giappone)
- Heaven-6-Box (Tengoku no muttsu no hako), regia di Hiroyuki Oki (Giappone)
- I'll Be Your Mirror, regia di Edmund Coulthard e Nan Goldin (Stati Uniti)
- Kaki bakar, regia di U-Wei Haji Saari (Malesia)
- Long After the Battle (Lange nach der Schlacht), regia di Regine Kühn e Eduard Schreiber (Germania)
- Mee Pok Man, regia di Eric Khoo (Singapore)
- Melodrama, regia di Rolando Díaz (Cuba)
- Okaeri, regia di Makoto Shinozaki (Giappone)
- On the Beat (Min jing gu shi), regia di Ying Ning (Cina)
- Our Burmese Days, regia di Lindsey Merrison (Germania)
- The Owner (Patrón), regia di Jorge Rocca (Argentina, Uruguay)
- Paradise Lost: The Child Murders at Robin Hood Hills, regia di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky (Stati Uniti)
- Picnic (Pikunikku), regia di Shunji Iwai (Giappone)
- Pribytie poezda, regia di Aleksej Balabanov, Vladimir Chotinenko, Aleksandr Chvan e Dmitriy Meskhiev (Russia)
- Printsipyalnyy i zhalostlivyy vzglyad, regia di Aleksandr Sukhochyov (Russia)
- Prisutstviye, regia di Tolib Khamidov (Tagikistan)
- Il re delle maschere (Bian Lian), regia di Wu Tian-ming (Cina, Hong Kong)
- Sabs, regia di Gleb Teleshov (Russia)
- Lo schermo velato (The Celluloid Closet), regia di Rob Epstein e Jeffrey Friedman (Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti)
- Sergey Eyzenshteyn. Avtobiografiya, regia di Oleg Kovalov (Russia)
- Super Citizen Ko (Chao ji da guo min), regia di Jen Wan (Taiwan, Cina)
- Synthetic Pleasures, regia di Iara Lee (Stati Uniti)
- A Tale of Love, regia di Jean-Paul Bourdier e Trinh Minh-ha (Stati Uniti)
- Thundering Stones (Tarkalyashti se kamani), regia di Ivan Tscherkelov (Bulgaria, Francia)
- Tender Fictions, regia di Barbara Hammer (Stati Uniti)
- To Have (or Not) (En avoir (ou pas)), regia di Laetitia Masson (Francia)
- Die Überlebenden, regia di Andres Veiel (Germania)
- Walk the Walk, regia di Robert Kramer (Svizzera, Francia, Belgio)
- Wu shan yun yu, regia di Ming Zhang (Cina)
- Yük, regia di Rovshan Almuradli (Azerbaigian)
- Lo zio di Brooklyn, regia di Daniele Ciprì e Franco Maresco (Italia)
Film dal Turkmenistan modifica
- Ham hyyal, regia di Sergei Shchugaryov (Turkmenistan)
- Yandym, regia di Bairam Abdullayev e Lora Stepanskaya (Turkmenistan)
Film dalla Birmania modifica
- It Only Gets Warm When the Sun Shines (Nay chi pyar hma ngwee thaw gyaunt), regia di San Shwe Maung (Birmania)
- Mon shwe yee, regia di Win Oo (Birmania)
- Mya ga naing, regia di Maung Tin Maung (Birmania)
Film da Hong Kong modifica
- Angeli perduti (Do lok tin si), regia di Wong Kar-wai (Hong Kong)
- A Chinese Odyssey Part One: Pandora's Box (Sai yau gei: Yut gwong bou haap), regia di Jeffrey Lau (Hong Kong)
- Heaven Can't Wait (Jiu shi shen gun), regia di Lee Chi-ngai (Hong Kong)
- Stage Door (Hu Du Men), regia di Kei Shu (Hong Kong)
Film muti dall'America Latina modifica
- Carga de rurales, regia di Gabriel Veyre (Messico)
- Entrevista de los Presidentes Díaz-Taft, regia di Hermanos Alva (Messico)
- Fragmentos da vida, regia di José Medina (Brasile)
- The Last Indian Attack (El último malón), regia di Alcides Greca (Argentina)
Il Nuovo cinema tedesco modifica
- Aus der Praxis, für die Praxis, regia di Christiane e Tobias Büchner (Germania)
- Beim nächsten Kuss knall ich ihn nieder!, regia di Hans-Christoph Blumenberg (Germania)
- Bunte Hunde, regia di Lars Becker (Germania)
- Cuba Libre, regia di Christian Petzold (Germania)
- Desert West Berlin, regia di Helmut Wietz (Germania)
- Drei Tage im April, regia di Oliver Storz (Germania, Austria)
- Dürers Erben, regia di Lutz Dammbeck (Germania)
- Ex, regia di Mark Schlichter (Germania)
- Das Glück meiner Schwester, regia di Angela Schanelec (Germania)
- Japaner sind die besseren Liebhaber, regia di Philipp Weinges (Germania)
- Küß mich!, regia di Maris Pfeiffer (Germania)
- Liebe, Leben, Tod, regia di Mathias Allary (Germania)
- Lisbon Story, regia di Wim Wenders (Germania, Portogallo)
- Luggi L. ist nicht zu fassen, regia di Hans-Erich Viet (Germania)
- Men in Oil (Männer in Öl: Annäherungsversuche an die Malerin Susanne Hay), regia di Barbara Teufel (Germania)
- Memoirs of a Frustated Hedonist (Memoiren einer frustrierten Hedonistin), regia di Claas Danielsen (Germania)
- Niki de Saint Phalle: Wer ist das Monster - Du oder ich?, regia di Peter Schamoni (Germania, Svizzera)
- Gli occhi del testimone (Stumme Zeugin), regia di Anthony Waller (Germania, Regno Unito, Russia)
- Original Wolfen. Aus der Geschichte einer Filmfabrik, regia di Niels Bolbrinker (Germania)
- Otto John - Eine deutsche Geschichte, regia di Erwin Leiser (Germania, Svizzera, Svezia)
- Paula Paulinka, regia di Christine Fischer-Defoy, Caroline Goldie e Daniele Schmidt (Germania)
- Rebecca Weaves, regia di Anne Geils (Germania)
- Rohe Ostern, regia di Michael Gutmann (Germania)
- Roula, regia di Martin Enlen (Germania)
- Rudy maialino dispettoso (Rennschwein Rudi Rüssel), regia di Peter Timm (Germania)
- Schlafes Bruder, regia di Joseph Vilsmaier (Germania)
- Stadtgespräch, regia di Rainer Kaufmann (Germania)
- This Is Not a Hotel, regia di Inge Albrecht (Germania)
- A Tickle in the Heart, regia di Stefan Schwietert (Germania, Svizzera)
- Der Totmacher - La belva ferita (Der Totmacher), regia di Romuald Karmakar (Germania)
- Le tre prove di Fred (Nur über meine Leiche), regia di Rainer Matsutani (Germania)
- Under One Roof, regia di Gabriele Kotte (Germania)
- L'uomo del rasoio (Der Sandmann), regia di Nico Hofmann (Germania)
Video modifica
- 119 Kadurim + Shlosha, regia di Yeud Levanon (Israele)
- Broken Pieces, regia di Joerg Taszman (Germania)
- Dealers Among Dealers, regia di Gaylen Ross (Stati Uniti)
- First Person Plural: The Electronic Diaries, regia di Lynn Hershman-Leeson (Stati Uniti)
- Poets, regia di Harald Bergmann (Germania)
- Sogni infranti, regia di Marco Bellocchio (Italia)
- Spiritual Voices (Dukhovnye golosa), regia di Aleksandr Sokurov (Russia)
- Viaggio nella pianura ungherese (Utazás az Alföldön), regia di Béla Tarr (Ungheria)
- Wo men wei sheme bu ge chang, regia di Fan Chen-kuo, Kwan Hsiao-rong, Lan Bo-chow e Lee San-chong (Cina, Taiwan)
- Words for Windows, regia di Michael Busch (Germania)
Kinderfilmfest modifica
- Anton, regia di Aage Rais-Nordentoft (Danimarca)
- Belma, regia di Lars Hesselholdt (Danimarca, Svezia)
- Bonjour Timothy, regia di Wayne Tourell (Canada, Nuova Zelanda)
- Guardami volare (Tøsepiger), regia di Vibeke Gad (Danimarca)
- De jongen die niet meer praatte, regia di Ben Sombogaart (Paesi Bassi)
- Le maître des éléphants, regia di Patrick Grandperret (Francia)
- Muo sheng reng, regia di Jun Huang (Cina)
- My Friend Joe, regia di Chris Bould (Regno Unito, Germania, Irlanda)
- Il palloncino bianco (Badkonak-e sefid), regia di Jafar Panahi (Iran)
- I quattro cavalieri del drago rosso (Benjamín dúfa), regia di Gísli Snær Erlingsson (Islanda, Svezia, Germania)
- I ragazzi della Tavola Rotonda (Kids of the Round Table), regia di Robert Tinnell (Stati Uniti, Canada)
- La storia dei tre gioielli (Hikayatul jawahiri thalath), regia di Michel Khleifi (Belgio, Spagna, Palestina, Regno Unito)
- Xinjiang Kid in Guangzhou (Guangzhou laile Xinjiang wa), regia di Wang Jin (Cina)
- Yuan shan jie di, regia di Chen Li (Cina)
Cortometraggi modifica
- Amart shetari, regia di Sivan Arbel (Israele)
- Bulten: rena banditerna, regia di Lennart e Ylva-Li Gustafsson (Svezia)
- The Cinema Ticket (Kinobilletten), regia di Gunnar Vikene (Norvegia)
- Dva sloni, regia di Ondrej Pecha (Repubblica Ceca)
- Eremittkrepsen, regia di Tove C. Sverdrup (Norvegia)
- Filmen om Bodil, regia di Linda Madsen (Norvegia)
- Frog Where Are You?, regia di Gary Templeton (Stati Uniti)
- Jag och girafferna, regia di Lennart e Ylva-Li Gustafsson (Svezia)
- Il mondo di Peter Coniglio e dei suoi amici (The World of Peter Rabbit and Friends), di registi vari (Regno Unito)[8]
- The Monk and the Fish (Le moine et le poisson), regia di Michaël Dudok de Wit (Francia)
- Nickels, regia di Van Spaulding (Stati Uniti)
- Overdose, regia di Claude Cloutier (Canada)
- Strannik, regia di Agamurad Amanov (Russia)
- Teddy & Annie - I giocattoli dimenticati (The Forgotten Toys), regia di Graham Ralph (Regno Unito)
- Teremok, regia di Sergey Kositsyn (Russia)
Proiezioni speciali modifica
- Als es noch Wassermänner gab, regia di Johannes Hempel (Germania)
- Schnaken und Schnurren - Das Rabennest, regia di Johannes Hempel (Germania Est)
- Schnaken und Schnurren - Der hohle Zahn / Die Rutschpartie, regia di Johannes Hempel (Germania Est)
- Die seltsame Historia von den Schildbürgern, regia di Johannes Hempel (Germania Est)
Retrospettiva modifica
- L'allegro inganno (The Gay Deception), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- L'ambidestro (The Two Fister), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Ambizione (Come and Get It), regia di Howard Hawks e William Wyler (Stati Uniti)
- American Masters – Episodio Directed by William Wyler, regia di Aviva Slesin (Stati Uniti)
- Barriera di fuoco (The Fire Barrier), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La bella di Memphis (The Memphis Belle: A Story of a Flying Fortress), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Ben-Hur (Ben-Hur - A Tale of the Christ), regia di Fred Niblo (Stati Uniti)
- Ben-Hur, regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il cacciatore di imbroglioni (The Crook Buster), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La calunnia (These Three), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- I cavalieri del tuono (Thunder Riders), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il collezionista (The Collector), regia di William Wyler (Regno Unito, Stati Uniti)
- Colpire al centro (Straight Shootin'), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Colpo di fulmine (Thunderbolt), regia di John Sturges e William Wyler (Stati Uniti)
- Come rubare un milione di dollari e vivere felici (How to Steal a Million), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- L'ereditiera (The Heiress), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Gli eroi del deserto (Hell's Heroes), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Figlia del vento (Jezebel), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il figlio del disertore (Tom Brown of Culver), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Funny Girl, regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Giorni di fuoco (Blazing Days), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il grande paese (The Big Country), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Infedeltà (Dodsworth), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La legge del Signore (Friendly Persuasion), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- I migliori anni della nostra vita (The Best Years of Our Lives), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Notte di bufera (The Storm), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Gli occhi che non sorrisero (Carrie), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Ombre malesi (The Letter), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Ore disperate (The Desperate Hours), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Piccole volpi (The Little Foxes), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Pietà per i giusti (Detective Story), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Pugni saldi (Hard Fists), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Quelle due (The Children's Hour), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Ritorno alla vita (Counsellor-at-Law), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Scandalo (Glamour), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La signora Miniver (Mrs. Miniver), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il silenzio si paga con la vita (The Liberation of L.B. Jones), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La sposa nella tempesta (A House Divided), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- The Stolen Ranch, regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Strada sbarrata (Dead End), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Il suo ufficiale di marina (Her First Mate), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Trappola d'amore (The Love Trap), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- L'uomo del West (The Westerner), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Vacanze romane (Roman Holiday), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- Le vie della fortuna (The Good Fairy), regia di William Wyler (Stati Uniti)
- La voce nella tempesta (Wuthering Heights), regia di William Wyler (Stati Uniti)
Homage modifica
Jack Lemmon modifica
- Americani (Glengarry Glen Ross), regia di James Foley (Stati Uniti)
- L'appartamento (The Apartment), regia di Billy Wilder (Stati Uniti)
- A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot), regia di Billy Wilder (Stati Uniti)
- I giorni del vino e delle rose (Days of Wine and Roses), regia di Blake Edwards (Stati Uniti)
- Irma la dolce (Irma la Douce), regia di Billy Wilder (Stati Uniti)
- Maccheroni, regia di Ettore Scola (Italia)
- Missing - Scomparso (Missing), regia di Costa-Gavras (Stati Uniti)
- Prigioniero della seconda strada (The Prisoner of Second Avenue), regia di Melvin Frank (Stati Uniti)
- Un provinciale a New York (The Out of Towners), regia di Arthur Hiller (Stati Uniti)
- La ragazza del secolo (It Should Happen to You), regia di George Cukor (Stati Uniti)
- La strana coppia (The Odd Couple), regia di Gene Saks (Stati Uniti)
- Vedovo aitante, bisognoso affetto offresi anche babysitter (Kotch), regia di Jack Lemmon (Stati Uniti)
Elia Kazan modifica
- Un albero cresce a Brooklyn (A Tree Grows in Brooklyn), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Bandiera gialla (Panic in the Streets), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Barriera invisibile (Gentleman's Agreement), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Boomerang - L'arma che uccide (Boomerang!), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Il compromesso (The Arrangement), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Elia Kazan Outsider, regia di Annie Tresgot (Francia)
- Fango sulle stelle (Wild River), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Fronte del porto (On the Waterfront), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Il mare d'erba (The Sea of Grass), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- The People of the Cumberland, regia di Elia Kazan, Jay Leyda, Sidney Meyers e Bill Watts (Stati Uniti)
- Pie in the Sky, regia di Ralph Steiner (Stati Uniti)
- Pinky, la negra bianca (Pinky), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Il ribelle dell'Anatolia (America America), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Salto mortale (Man on a Tightrope), regia di Elia Kazan (Stati Uniti, Germania Ovest)
- Splendore nell'erba (Splendor in the Grass), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Gli ultimi fuochi (The Last Tycoon), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- La valle dell'Eden (East of Eden), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- I visitatori (The Visitors), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Viva Zapata!, regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
- Un volto nella folla (A Face in the Crowd), regia di Elia Kazan (Stati Uniti)
Premi modifica
Premi della giuria internazionale modifica
- Orso d'oro: Ragione e sentimento di Ang Lee
- Orso d'argento, gran premio della giuria: Passioni proibite di Bo Widerberg
- Orso d'argento per il miglior regista: ex aequo Richard Loncraine per Riccardo III e Ho Yim per Tai yang you er
- Orso d'argento per la migliore attrice: Anouk Grinberg per Mon homme di Bertrand Blier
- Orso d'argento per il miglior attore: Sean Penn per Dead Man Walking - Condannato a morte di Tim Robbins
- Orso d'argento per il miglior contributo singolo: Yōichi Higashi per la regia di Village of Dreams
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Andrzej Wajda per la regia di La settimana santa
- Menzioni d'onore: Mahjong di Edward Yang, Silent Night di Dani Levy e Sun Valley di Ping He
- Premio l'angelo azzurro: Passioni proibite di Bo Widerberg
- Premio Alfred Bauer: Vite strozzate di Ricky Tognazzi
- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Arrival of the Train di Andrei Zhelezniakov
- Orso d'argento, premio della giuria: The Country Doctor di Katariina Lillqvist
Premi onorari modifica
- Orso d'oro alla carriera: Elia Kazan, Jack Lemmon
- Berlinale Kamera: Čyngyz Ajtmatov, Volker Noth, Astrid Henning-Jensen, Sally Field, Jodie Foster
Premi della Kinderjury modifica
- Orso di cristallo: My Friend Joe di Chris Bould
- Menzione speciale: Bonjour Timothy di Wayne Tourell
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: Teddy & Annie - I giocattoli dimenticati di Graham Ralph
- Menzione speciale: Overdose di Claude Cloutier
Premi delle giurie indipendenti modifica
- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Dead Man Walking - Condannato a morte di Tim Robbins
- Raccomandazione speciale: Sun Valley di Ping He
- Forum: To Have (or Not) di Laetitia Masson
- Raccomandazione speciale: Devils Don't Dream! di Andreas Hoessli - Premio FIPRESCI
- Concorso: Tai yang you er di Ho Yim
- Panorama: Ognuno cerca il suo gatto di Cédric Klapisch
- Forum: Bulan tertusuk ilalang di Garin Nugroho - Guild Film Prize: Dead Man Walking - Condannato a morte di Tim Robbins
- Premio CICAE Art Cinema
- Panorama: Chinese Chocolate di Yan Cui
- Forum: Fuga dalla scuola media di Todd Solondz
- Menzione speciale: To Have (or Not) di Laetitia Masson - Premio Caligari: Charms Zwischenfälle di Michael Kreihsl
- New York Film Academy Award: The Killers di Tanya Hamilton
- Menzioni speciali: Zica zivota di Momir Matovic e Nachtland di Cyril Tuschi
- New York Film Academy Scholarship: Shoot Me Angel di Amal Bedjaoui
- Premio UNICEF
- Lungometraggi: De jongen die niet meer praatte di Ben Sombogaart
- Menzione speciale: Anton di Aage Rais-Nordentoft
- Cortometraggi: Teddy & Annie - I giocattoli dimenticati di Graham Ralph
- Menzione speciale: The Cinema Ticket di Gunnar Vikene - Mionetto Film Award: A Drop in the Ocean di Eleni Alexandraki
- Peace Film Prize: Devils Don't Dream! di Andreas Hoessli
- Premio Wolfgang Staudte: Okaeri di Makoto Shinozaki
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: The Watermelon Woman di Cheryl Dunye
- Miglior documentario: Lo schermo velato di Rob Epstein e Jeffrey Friedman
- Miglior film d'essai: I'll Be Your Mirror di Edmund Coulthard e Nan Goldin
- Miglior cortometraggio: ex aequo Alkali, Iowa di Mark Christopher e Unbound di Claudia Morgado Escanilla
- Premio della giuria: Jerry Tartaglia / The Plaster Foundation
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: Paris Was a Woman di Greta Schiller
Premi dei lettori modifica
- Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: Dead Man Walking - Condannato a morte di Tim Robbins
- Premio dei lettori della Berliner Zeitung: Picnic di Shunji Iwai
Note modifica
- ^ a b c d e f g h i j k l m 46th Berlin International Film Festival - February 15-26, 1996, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Awards 1996, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Lietta Tornabuoni, Il tè della Thompson, in La Stampa, 15 febbraio 1996.
- ^ Lietta Tornabuoni, Il trionfo di Emma a Berlino-America, in La Stampa, 27 febbraio 1996.
- ^ Retrospectives Since 1977, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ a b Juries - 1996, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ Sono stati proiettati due episodi della dodicesima stagione: Streetlife, regia di Karl Francis, e Nervous Energy, regia di Jean Stewart.
- ^ È stato proiettato un episodio della serie animata: The Tale of the Flopsy Bunnies and Mrs. Tittlemouse, regia di Dave Unwin.
Bibliografia modifica
- (EN) Wolfgang Jacobsen, 50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin, Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek, 2000, ISBN 9783875849066.
Collegamenti esterni modifica
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