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Quartiere Bottaro modifica

Bottaro
Stato  Italia
Regione  Campania
Provincia  Napoli
CittàTorre Annunziata
Codice postale80058

Bottaro è un quartiere del comune di Torre Annunziata, nella città metropolitana di Napoli, situato nell'estrema periferia sud della città. Confina a nord con il quartiere Croce di Pasella, ad ovest con il quartiere di Terragneta, a sud con il quartiere di Rovigliano e ad est con i comuni di Pompei e Castellammare di Stabia, zona in cui è attraversato dal Canale Bottaro. Cosi chiamata perché vi erano delle fabbriche di botti per vino[1], aggregato a Torre nel 1877[2]

I mulini modifica

Verso la fine del XIX secolo erano attivi in contrada Bottaro una serie di mulini idraulici alimentati dal Canale Bottaro[3].

Mulino di Bottaro modifica

Risalente agli inizi del 1600, alcune fonti riportano che fu costruito nel 1619 dal Conte di Celano feudatario di Scafati, altre dal principe Colonna Gallicano prima del 1660. Nel 1721 nei pressi del mulino sorsero una polveriera, una cartiera ed una valchiera, tutte attività di proprietà del Conte. Attivo fino a qualche anno prima della seconda guerra mondiale, ridotto a macinare il solo granturco dei residenti, ed ebbe come ultimo proprietario Annibale Fienga[4].

Mulino De Rosa modifica

Anche detto mulino de ventotto, fu costruito nel 1859 quando fu sistemato l'ultimo tratto del Sarno. La maggiore produzione si ebbe a cavallo del 1900, dove con 30 macine si otteneva un macinato giornaliero di 3 000 quintali. Fu dismesso dopo la prima guerra mondiale con l'avvento dei mulini a motore elettrico[5].

Mulino Dino modifica

Apparteneva alla famiglia Dino de la Valle, stabilitasi in zona nel XIV secolo venuta al seguito dei francesi. Possidenti di vaste zone sia nel centro di Torre Annunziata che di Scafati, oltre che al Bottaro. Tra i vari componenti della famiglia, Ferdinando Salvatore Dino che fu Sindaco di Torre Annunziata nel 1842. La famiglia intraprese l'arte molitoria nel 1827 con l'acquisto del molino Corsea, in pieno centro urbano a Torre Annunziata. Il mulino Dino fu venduto nel 1876, con una modesta potenza di 12 macine ed abbandonato agli inizi del XX secolo, per essere trasformato in civili abitazioni[5].

Mulino S. Abbondio modifica

Insieme ai mulini Bottaro, De Rosa e Dino, faceva parte del territorio di Boscoreale, quando la contrada Bottaro fu annessa al comune di Torre Annunziata nel 1877[5].

Note modifica

  1. ^ Malandrino, p. 70
  2. ^ Malandrino, p. 77
  3. ^ Dati, p. 202
  4. ^ Di Martino, Malandrino, p. 205
  5. ^ a b c Di Martino, Malandrino, p. 206

Bibliografia modifica

  • Francesco Dati, Indagini storiche su Torre Annunziata, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1962.
  • Giovanni Di Martino, Carlo Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze: storia di territorio e urbanesimo, Fuorni (SA), D'Amelio Editore, 1986.

Collegamenti esterni modifica

FIENGA modifica

Ricco industriale originario di Scafati, era proprietario di diversi mulini di Torre A ecc [1] Nipote del comm. Annibale Fienga, Sindaco di Scafati per diversi anni e della contessa Guglielmina D'Amelia, era figlio di Francesco (1881-1937). Annibale, nel biennio 1943-1945, ricoprì la carica di Presidente della società Calcio Napoli[2].

Annibale Fienga (nato nel 1842), imprenditore impegnato nell'industria molitoria oltre che proprietario di pastifici ed altri fabbricati storici nella zona di Torre Annunziata (tra questi si ricordano la Villa Fienga – ex Guglielmina – sita in Torre del Greco ed il Palazzo Fienga di Torre Annunziata). Il cognome Fienga è indissolubilmente legato al Castello del Parco di Nocera Inferiore. L’antico maniero fu acquistato dal Comm. Annibale Fienga nel 1877 dai baroni de’ Guidobaldi. I Fienga demolirono tutto il lato sud per realizzare il palazzo esistente ancora oggi[3].

Collezione Fienga.
Collezione Fienga. Acquisita in maniera digitale e depositata presso l’archivio storico fotografico del Museo Didattico dell’Associazione Il Didrammo grazie alla sensibilità del proprietario Annibale Fienga, comprende 200 immagini fotografiche formato carte de visite, boudoir e gabinetto americano, alcune sciolte, altre inserite in album. Le tipologie fotografiche dei fototipi originali sono nella maggioranza dei casi stampe L’esperienza de Il Dirammo per il recupero e la digitalizzazione del patrimonio fotografico in Campania all’albumina e alla gelatina bromuro d’argento in formato carte de visite, margherita, budoir. La Famiglia Fienga, una tra le più importanti della Campania, vantava amicizia personale con la famiglia reale dei Savoia i quali, negli anni ’25-’40 del Novecento, non mancavano di essere presenti spesso nel Castello Fienga a Nocera Inferiore[4].

Note modifica

  1. ^ Dati, p. 212
  2. ^ Nard., Comincia per il Napoli il campionato della riscossa - Breve intervista col neo presidente degli azzurri, su dlib.coninet.it, Il Littoriale della domenica, n. 17, anno 1, p. 3, 30 agosto 1942. URL consultato il 21 agosto 2020 (archiviato il 21 maggio 2014).
  3. ^ [1]
  4. ^ Faeta, Fragapane, pp. 249-250

Bibliografia modifica

  • Francesco Faeta, Daniele Fragapane, Forme e modelli-La fotografia come modo di conoscenza, Messina, Corisco, 2013, ISBN 978-88-98138-08-1.

Collegamenti esterni modifica

Movimento operaio Torre A. modifica

fonte

Terme Vesuviane modifica

Terme Vesuviane
 
Localizzazione
Stato  Italia
Divisione 1Campania
LocalitàTorre Annunziata
IndirizzoViale Guglielmo Marconi n.36
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIX secolo
Inaugurazione1831
Usocivile

Le Terme Vesuviane (o Terme Vesuviane Nunziante) costituiscono un centro termale italiano della Città metropolitana di Napoli, situato nel comune di Torre Annunziata in prossimità di Capo Oncino.

Storia modifica

Note fin dal 64 a.C., è stato ipotizzato che il primo impianto termale appartenesse al console romano Marco Licinio Crasso Frugi, grazie ad una lapide epigrafa ritrovata nel 1749 presso Porta Marina a Pompei, su cui era inciso THERMAE M. CRASSI FRVGI AQVA MARINA ET BALN(EVM) AQVA DVLCI IANVARIVS L(IBERTVS).
Tracce calcaree furono rilevate anche nella vicina villa di Poppea, in cui, anticamente, le acque termali erano state convogliate all'interno di essa attraverso una serie di cunicoli sotterranei.
Sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79 e ulteriormente ricoperte da piroclasti e pomici delle successive eruzioni, delle terme si persero completamente le tracce per 18 secoli.
Già nel 1759, fu notato che numerose bolle d'acqua risalivano dal fondo marino in prossimità del tratto di mare prospiciente Capo Oncino. Si trattava di acqua calda, ferrigna e sulfurea.
Il generale borbonico Vito Nicola Nunziante, utilizzando la tecnica di trivellazione dei pozzi artesiani, il 18 giugno 1831 riscoprì le antiche terme[1], individuando una bolla d'acqua mineralizzata. Inizialmente utilizzata come acqua potabile, anche se molto mineralizzata, ulteriori analisi del 1833 la dichiararono fortemente terapeutiche e da allora, istituite le Terme Nunziante, numerose persone ne usufruirono per la cura dei loro malanni fisici.
Vito Nunziante valorizzò l'impianto con la costruzione di una struttura abbellita con numerosi reperti storici, alcuni dei quali richiamavano proprio le iscrizioni dei bagni termali e lo stile dell'antica Oplonti, scoprì cunicoli e grotte sotterranee del vecchio sistema idrico romamo.
A cavallo del 1900 le terme furono ribattezzate Terme Nunziante-Montella per poi essere chiamate, nel corso dello stesso secolo Terme Vesuviane.
Il centro termale negli cinquanta e sessanta del XX secolo vide la presenza del jet-set dell'epoca, frequentato tra gli altri da Totò, Vittorio De Sica, De Filippo ed altri.

Caratteristica delle acque modifica

terme acque, su torreannunziatahotel.it.

Tipologia delle cure terapeutiche modifica

ebook

Le sorgenti delle Terme Vesuviane risalgono al 64 a.C. ed erano già utilizzate dai patroni romani (persone influenti che avevano legami, detti di patrocini, con gente di rango inferiore nelle diverse ville oplontine. Nel sito archeologico poco distante della villa di Poppea, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che distrusse anche le vicine città di Pompei e Ercolano, sono stati ritrovati residui calcarei che testimoniano il passaggio delle nostre acque nella residenza estiva della moglie dell’imperatore Nerone. Le proprietà terapeutiche della fonte erano dunque ben note già in epoca molto antica tanto che l’avvenente imperatrice, nella sua lussuosa villa, fece costruire locali adibiti alle cure termali. Durante le successive eruzioni del Vesuvio e a causa di numerosi fenomeni sismici, delle sorgenti si persero le tracce. Fu Vito Nicola Nunziante nel 1831 a riportare la fonte al suo antico splendore, fondando le attuali Terme Vesuviane Nunziante. Il generale, infatti, la valorizzò edificandovi intorno una struttura impreziosita da antichi ed importanti reperti romani, tra i quali tavole marmoree con incise le iscrizioni di bagni termali che recavano l’impronta delle vestigie dell’antica Oplonti, oggi Torre Annunziata. Al contempo, scoprì i cunicoli e le grotte sotterranee del sistema idrico romano, unica testimonianza della geoidrologia archeologica.

Tipo di acque: Acqua bicarbonato - salso - alcalino e terrosa

Patologie curate: Sindromi Bronchiali croniche, Faringiti croniche, Laringiti, Rinopatia vasomotoria, Rinosinusiti, Osteoartrosi e altre forme degenerative, Reumatismi extra articolari, Fisioterapia.

Servizi: Aerosol, Bagni, Fanghi, Inalazioni, Massaggi, Fisioterapia

Le acque modifica

Delle tre sorgenti presenti, solo una viene attualmente utilizzata per le cure termali. Per la sua natura salso – alcalina – terrosa – bicarbonata, la fonte vesuviana è indicata per l’aerosolterapia e le cure dermatologiche e reumatologiche. All’interno vi sono perciò reparti dedicati all’aerosol e alle inalazioni per guarire da affezioni quali faringiti, laringiti, sinusiti e varie forme asmatiche; reparti destinati ai bagni e ai fanghi per la cura di reumatismi articolari, muscolari e artrosi; reparti di fisiocinesiterapia, dotati delle più moderne apparecchiature, per la riabilitazioni motoria dovuta a patologie degenerative. Tutti i pazienti, all’interno della struttura, sono sempre sotto un costante controllo medico e accompagnati nelle cure dal nostro personale.
Per migliorare i servizi offerti disponiamo di diversi locali adibiti a palestra, di piscine per le attività sportive e un’area riservata al benessere con sauna e idromassaggio aperti tutto l’anno. Inoltre è presente un efficiente ed attrezzato centro per la correzione degli inestetismi cutanei.

Quali rassegne, manifestazioni o eventi mondane organizzate? La struttura ospita ogni anno diversi convegni ed eventi che promuovono il territorio. Organizziamo, inoltre, meeting su temi inerenti le risorse termali e il loro sviluppo. Nelle scorse settimane abbiamo accolto centinaia di alunni provenienti da alcuni istituti del territorio vesuviano, coinvolti nel progetto “Scuolamare” volto alla riscoperta del mare e alla tutela della sua fauna.

Ci sono stati personaggi famosi tra i vostri ospiti? La struttura negli anni ’60, con le annesse spiagge di natura vulcanica, era il fiore all’occhiello del territorio. Da Eduardo De Filippo a Totò, da Marcello Mastroianni a Sofia Loren, da Nino Taranto a Rita Pavone, numerosi furono i volti noti della televisione che decisero di trascorrere qualche giorno o solo qualche ora di relax nelle nostre terme. Oggi, visto il declino socio economico che vive la città, i personaggi famosi scelgono altre mete, ma forte è la speranza in una pronta ripresa.

Solo terme o la località offre anche punti di interesse storici, artistici e paesaggistici? Il nostro territorio offre moltissime attrattive per i turisti! Siamo poco distanti dalle rovine della Villa di Oplontis, inserita nei siti patrimonio dell’umanità Unesco, nella quale sono state ritrovate pareti affrescate in ottimo stato di conservazione; a pochi chilometri dalle rovine delle città di Pompei ed Ercolano, sepolte dal mare di lava eruttata dal Vesuvio nel 79 d.C.; vicini a Napoli, terra dai mille sapori e colori, a Sorrento e Amalfi, perle della costiera ogni anno meta di migliaia di turisti, alle isole di Capri, Ischia e Procida. Tutti luoghi da visitare e da scoprire che racchiudono antiche tradizioni proprio come le nostre sorgenti.

termeitaliane.com
L'acqua delle terme Vesuviane sgorga a 26° del tipo Salso bicarbonato alcalino terrosa, appena si arriva al sito termale si viene indirizzati presso il reparto medico del complesso termale che dopo una breve ma accurata visita saprà indirizzarvi per i trattamenti termali più efficaci per la vostra patologia. Il centro termale è convenzionato con il SSN ( terme in convenzione con il servizio sanitario nazionale). Le terme Vesuviane risalgono all'era dei romani che per primi ne seppero valorizzare le tante proprietà, lasciate a se stesse solo dai primi del 1800 hanno cominciato il loro percorso per la celebrità, oggi grazie a numerosi ammodernamenti il centro termale è alla avanguardia e dotato di molti confort, piscina calda coperta, spiaggia di origine vulcanica, palestre e strutture sportive sono solo alcuni dei plus di questo centro termale. In futuro, come valorizzare al meglio le risorse termali? Con una struttura alberghiera pronta ad ospitare gli avventori delle terme e dotata di accesso privato alla marina oplontina, unica per le sue spiagge di natura vulcanica indicate in tutte le terapie reumatologiche.

termevesuviane.com modifica

La storia delle acque salutari delle Terme Vesuviane affonda le sue origini in tempi remoti.

Come ci raccontano le testimonianze storiche reperite nel corso dei secoli, e confermate dagli scavi archeologici effettuati nell’area durante gli ultimi due secoli, il primo impianto termale a servizio della comunità romana apparteneva al Console romano Marcus Crassus Frugi.

L’impianto serviva la popolazione di estrazione alto borghese e patrizia che abitava quelle che erano le ridenti plaghe di Oplontis, suburbio esclusivo della vicina Pompei. Tale attribuzione è suffragata da un’epigrafe latina ritrovata nel 1749, apposta nei pressi di Porta Marina a Pompei, in cui si legge: THERMAE M. CRASSI FRVGI AQVA MARINA ET BALN(EVM) AQVA DVLCI IANVARIVS L(IBERTVS).

L’eruzione del 79 d.C., rovinando su tutto quanto si trovasse ai piedi del Vesuvio, distrusse anche l’antico impianto termale romano, celandolo per oltre diciotto secoli, fino a quando l’acume imprenditoriale del generale borbonico al di qua del faro, marchese Vito Nunziante, il 18 giugno del 1831, individuò una bolla d’acqua mineralizzata, osservabile nello specchio d’acqua prospiciente la costa di Capo Oncino.

Il gerarca borbonico senza indugi si munì della concessione francese e di una macchina innovativa per la trivellazione artesiana, affidatagli dalla compagnia Sebezia, e cominciò a praticare i primi sondaggi sotto il costone vulcanico torrese. I risultati non tardarono ad arrivare. Già dopo poche indagini risalirono le prime acque fortemente mineralizzate, le quali, dopo una serie di approfondite analisi effettuate da vari luminari dell’epoca, nel 1833 vennero dichiarate altamente terapeutiche. Nacquero così le Terme Nunziante.

Da quel momento la sua fonte minerale, inizialmente utilizzata anche come acqua potabile, apportò grandi benefici alle persone che lì si recavano per curare e trovare sollievo ai propri malanni fisici. In quasi due secoli di storia le antiche Terme Nunziante, divenute poi Nunziante-Montella, e ancora Vesuviane, come attualmente sono indicate, rappresentano un vanto per il territorio di Torre Annunziata, un’azienda importantissima che fonda il proprio operato clinico sul prezioso contesto storico culturale che le contraddistingue.

Note modifica


Vittime TA incidente Balvano 1944 modifica

fonte

  • Avvisato Pasquale, 64 anni, da Torre Annunziata
  • Carotenuto Domenico, 44 anni, di Torre Annunziata
  • Cirillo Domenico, di Torre Annunziata
  • Correale Domenico, 30 anni circa, di Torre Annunziata, sepolto a Torre Annunziata
  • De Martino Nicola, 43 anni, di Torre Annunziata
  • Donadio Rosa, 38 anni, di Torre Annunziata
  • Gallo Francesco, 18 anni, di Torre Annunziata
  • Manzo Vincenzo, 22 anni di Torre Annunziata
  • Pasquale Tommaso, 54 anni, di Torre Annunziata, metallurgico
  • Renise Michele, 44 anni, di Torre Annunziata
  • Sperandeo Antonio, 30 anni, di Torre Annunziata

Collegamenti esterni modifica