Cetologia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cetologia.

La cetologia è la branca della biologia marina che si occupa dello studio dei cetacei.

I cetacei furano studiati già da Aristotele, che usando per loro il termine κῆτος (che precedentemente era usato per mostro marino) dette origine al termine attuale. Aristotele distinse chiaramente i cetacei dai pesci, in quanto animali che respirano con i polmoni[1]. Anche Plinio il Vecchio, che nella Naturalis historia si occupò di questi animali, sapeva che respirano aria per mezzo dei polmoni, ma attribuì loro dimensioni corporee che superavano di molto quelle reali.

Durante il medioevo solo pochi studiosi scandinavi ed islandesi si occuparono dei cetacei. Nell'opera islandese Speculum regalae del 1240 i cetacei vengono descritti ancora una volta come dei mostri uccisori di uomini e distruttori di navi.

Nel rinascimento lo studio dei cetacei si basò sulla dissezione di animali spiaggiati, ma ancora non era chiaro se dovessero essere classificati tra i pesci o tra i mammiferi. Pierre Belon, nel suo Histoire naturelle des éstranges poissons marins li considerava pesci, mentre Guillaume Rondelet li definiva quadrupedi acquatici.

Fu Linneo, nella decima edizione del suo Systema Naturae del 1758, il primo a classificare i cetacei tra i mammiferi.

  1. ^ Aristotele, De Partibus Animalium, 669a7, 697a16