Valentine Moghadam

studiosa irano-americana

Valentine M. Moghadam (Teheran, 1952) è una sociologa iraniana.

Le sue aree di studio riguardano la globalizzazione, le rivoluzioni e i movimenti sociali, le reti transnazionali femministe e la relazione fra il genere, lo sviluppo e la democratizzazione nel Medio Oriente e Nord Africa.[1]

È professoressa di sociologia e affari internazionali alla Northeastern University di Boston.

Biografia modifica

Ha studiato scienze politiche e storia all'università di Waterloo in Canada e ha conseguito un master e poi un dottorato di ricerca in sociologia alla American University.[2][3]

Dal 1990 al 1995 ha coordinato il programma di ricerca sulle donne e lo sviluppo all'istituto di ricerca WIDER dell'università delle Nazioni Unite a Helsinki, in Finlandia.[2] Dal 2007 al 2011 ha insegnato all'Università Purdue.[3]

È membro fondatore nonché ex-presidente dell'Association for Middle East Women's Studies.[2][4]

Nel 2006 il suo libro Globalizing Women: Transnational Feminist Networks ha vinto il Premio Victoria Schuck per il miglior libro sulle donne e la politica.[5]

Opere modifica

  • Valentine Moghadam. Modernizing Women: Gender and Social Change in the Middle East, 2013, ISBN 978-1-58826-909-6
  • Valentine Moghadam. Globalization and Social Movements: Islamism, Feminism, and the Global Justice Movement, 2012, ISBN 978-1442214187
  • Valentine Moghadam. Globalizing Women: Transnational Feminist Networks, 2005, ISBN 0801880246
  • Valentine Moghadam. Women, Work, and Economic Reform in the Middle East and North Africa, 1998, ISBN 978-1-55587-785-9

Note modifica

  1. ^ (EN) Valentine M. Moghadam, su cssh.northeastern.edu.
  2. ^ a b c (EN) Valentine M Moghadam, su Wilson Center, 7 luglio 2011. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  3. ^ a b (EN) CURRICULUM VITAE VALENTINE M. MOGHADAM (PDF), su cssh.northeastern.edu. URL consultato il 30 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2018).
  4. ^ (EN) AMEWS Board Members, su amews.org. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  5. ^ (EN) Victoria Schuck Award Recipients, su apsanet.org.
Controllo di autoritàVIAF (EN113142716 · ISNI (EN0000 0001 2032 9282 · LCCN (ENn89665741 · GND (DE11422496X · BNE (ESXX1167227 (data) · BNF (FRcb12456953p (data) · J9U (ENHE987007301929505171 · CONOR.SI (SL176495459 · WorldCat Identities (ENlccn-n89665741