Valle Mongia

Vallata

La valle del Mongia (Valle Mundza in piemontese) è una vallata della provincia di Cuneo.

Valle del Mongia
Panorama della valle
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Cuneo
Località principaliBattifollo, Lesegno, Lisio, Mombasiglio, Scagnello, Viola
Comunità montanaComunità montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana (soppresso nel 2012)[1]
FiumeMongia (bacino del Tanaro)
Abitanti2 388[N 1] (2023)
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle

La valle, segnata dal corso del fiume Mongia, è nota con il soprannome di valle alla Clorofilla per via della flora fittamente boscosa.[2]

Caratteristiche modifica

 
Il Bric Mindino il monte più alto della valle con i suoi 1879 metri d'altezza[3]

Situata nel mezzo delle valli del Casotto e del Tanaro, il territorio della Valle del Mongia è costituito principalmente da castagneti (maggiormente di genere frattone e gabbiane,[4] originarie proprie del luogo),[5] che occupano il 60% del territorio.[6] A quote più alte le praterie prendono il dominio e ad esse si affiancano boschi di faggio, che si trovano principalmente nella zona di Viola.

La massima elevazione della valle è costituita dal Bric Mindino (1879 m.), dove ai piedi sorge la stazione sciistica di Saint Gréé.[3][7]

 
Il Ponte Naturale sul torrente Mongia

Dal punto di vista naturalistico il territorio è estremamente caratteristico, presentando peculiarità ed elementi significativi tra i quali il ponte naturale che attraversa il torrente Mongia, situato al confine tra il territorio di Mombasiglio e quello di Lesegno.[8] Nelle zone circostanti il comune di Battifollo invece si possono trovare il Bosco Azzurrine e la Pineta "Pian del Mondo".[5]

Fauna modifica

Data la varietà del territorio, anche la fauna è particolarmente ricca di specie.

Nelle zone più elevate si trovano alcuni esemplari di aquila reale ed alcuni rapaci quali il biancone, la poiana, lo sparviere e il gheppio; più a bassa quota sono presenti il merlo, il pettirosso, la capinera, lo scricciolo, ecc. Fra i mammiferi si possono annoverare il camoscio, il cervo la marmotta, la donnola, l’ermellino, il ghiro, lo scoiattolo, il tasso, il cinghiale, la volpe, il capriolo ed il lupo.[9]

Flora modifica

 
Albero di fichi del Mongia

La flora come la fauna è anch'essa ricca di specie, tra le specie di alberi spiccano i castagneti,[10] assieme ad essi anche quelli di fichi, pere, mele, ciliegie e coltivazioni di fragole, frutti di bosco, noci.

Ci sono poi anche diverse specie di funghi come la russula, i boleti e i lactari.[11]

Cultura modifica

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture militari e civili modifica

 
Il castello di Battifollo.
  • Torre di Scagnello: posta all'altitudine di 838 m, la torre altro non è che i ruderi dell'antico castello di Scagnello, innalzato nel XIX secolo, che si estendeva su circa 8000  e abitato dai feudatari del Vescovo di Alba. Dopo che quest'ultimi vennero sconfitti dal Nano di Ceva, passarono sotto la protezione del marchesato di Monferrato. Nel 1363 il castello venne temporaneamente occupato dalle truppe di Amedeo d'Acaja, prima di essere riconquistato da quelle monferrine. Nel 1381 i Visconti, entrati in possesso della struttura, l'investirono ai Ceva, ma due secoli dopo venne distrutto dai francesi.[14]

Architetture religiose modifica

  • Cappella di San Giacomo Maggiore di Viola, della quale si hanno poche notizie storiche se non che fu citata in una lettera del 1633 indirizzata al Vescovo di Alba.[16]
  • Cappella di San Sebastiano a Scagnello, edificata in una posizione strategica, nella località di "Cappelli" tra gli antichi centri abitato di "Mongia" e "Villaro".[17]

Altro modifica

  • Ponte Naturale sul torrente Mongia, una suggestiva galleria naturale scavata dall'acqua del torrente Mongia. La sua genesi e le sue caratteristiche litologiche e strutturali ne fanno un fenomeno geologico assai raro anche a livello europeo.

Note modifica

Annotazioni
  1. ^ Il dato degli abitanti è frutto dalla somma dei singoli censimenti dei comuni da cui è composta la valle, in accordo con le cifre fornite dall'Istituto nazionale di statistica.
Fonti
  1. ^ Regione Piemonte - Disposizioni organiche in materia di enti locali (PDF), su regione.piemonte.it, 28 settembre 2012. URL consultato il 4 luglio 2023.
  2. ^ La Valle Mongia, su comune.scagnello.cn.it. URL consultato il 14 agosto 2021.
  3. ^ a b Valle Mongia, su laverdemontagna.it. URL consultato il 16 agosto 2019.
  4. ^ Castagna Cuneo, su visitmove.it. URL consultato il 14 agosto 2021.
  5. ^ a b VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA, su turismocn.com. URL consultato il 14 agosto 2021.
  6. ^ Le valli del Cuneese, su bedandbreakfastcuneoilrossoeilblu.it. URL consultato il 16 agosto 2019.
  7. ^ Meridiani Montagne nº 37 - Alpi Liguri, in Meridiani Montagne, Rozzano, Domus Editore, marzo 2009.
  8. ^ ponte naturale delle masentine, su galmongioie.it. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2019).
  9. ^ Il territorio, su vallinrete.org, 5 gennaio 2011. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2018).
  10. ^ Il mondo antico dei castagneti racconta Viola e la Valle Mongia, su lastampa.it, 16 giugno 2020. URL consultato il 4 luglio 2023.
  11. ^ Il risveglio del bosco: funghi in valle Mongia, su lastampa.it, 16 agosto 2019. URL consultato il 16 agosto 2019.
  12. ^ AA.VV., 9. Da ceva a Imperia, in Piemonte (non compresa Torino), Guide rosse, Grazianti - Touring club italiano, 1976, p. 267.
  13. ^ Castello e Museo Bonaparte, su mariogandolfi.com. URL consultato il 6 luglio 2023.
  14. ^ Anita Piovano, Storia, arte e castelli del cuneese, Edizioni Gribaudo, 1° gennaio 1976.
  15. ^ Porta di Scagnello: Arco di San Giovanni Battista, su comune.scagnello.cn.it. URL consultato il 6 luglio 2023.
  16. ^ Angelo Crosta, Viola (CN): cappella di San Giacomo e ruderi del castello, su archeocarta.org, 5 maggio 2019. URL consultato il 6 luglio 2023.
  17. ^ Cappella di San Sebastiano, su comune.scagnello.cn.it. URL consultato il 6 luglio 2023.
  18. ^ Sulle piste di Saint Grée la neve è diventata un ricordo, su lastampa.it, 8 novembre 2015. URL consultato il 6 luglio 2023.

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