Evangeliario di Echternach

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L'Evangeliario di Echternach è un codice miniato dell'VIII secolo proveniente dalla biblioteca dell'abbazia lussemburghese di Echternach e ora conservato alla Biblioteca nazionale di Francia (ms. Latin 9389).

Evangeliario di Echternach
manoscritto
Leone simbolo dell'evangelista Marco, f.75v.
Epoca690 e il 710
Lingualatino
Supportopergamena
Dimensioni33,5 × 26,5 cm
Fogli223
UbicazioneBiblioteca nazionale di Francia
Versione digitaleEvangelia quattuor Evangiles dits d'Echternach ou de Saint Willibrord

Storia modifica

Intorno al 690, il manoscritto fu probabilmente donato a san Villibrordo prima che partisse per la Frisia per evangelizzare i pagani. Il manoscritto fu probabilmente commissionato dal suo padre spirituale, Egberto, un missionario proveniente dal Regno di Northumbria e fuggito in Irlanda. Alcuni studiosi sostengono che sia stato realizzato nell'Abbazia di Rathmelsigi in Irlanda[1], altri, basandosi sul tipo di scrittura, favoriscono un'origine nordumbra, molto simile a quella dell'Evangeliario di Durham. Tuttavia la scrittura potrebbe anche essere spiegata dall'origine nordumbra di Egberto.

Il manoscritto è stato scritto e decorato rapidamente ed è troppo piccolo per essere trasportato. La scrittura è minuscola, con pochissime iniziali e senza pagine decorate a tappeto.

Villibrordo riuscì a diffondere la fede cristiana in Frisia, divenne vescovo di Utrecht e fondò l'Abbazia di Echternach che fa parte del territorio del Lussemburgo[2].

Fino alla rivoluzione francese il manoscritto è stato conservato nell'abbazia.

Nel 1802, dopo la trasformazione della regione in un dipartimento francese, il bibliofilo lorenese Jean-Baptiste Maugérard, inviato nell'abbazia per conto dello stato francese, sequestrò diversi manoscritt tra i quali l'Evangeliario. Da allora il manoscritto è conservato nella Biblioteca nazionale di Francia e nel 1806 è stato corredato di una rilegatura sulla cui copertina è raffigurato l'imperatore con le armi [3].

Descrizione modifica

Il colophon del folio 222v, probabilmente copiato dallo scriba sul manoscritto modello, indica che il testo fu corretto nel 558 da Eugippio, abate di un monastero vicino a Napoli, seguendo un altro manoscritto di proprietà di san Girolamo. Tuttavia il testo, lontano da quello della Vulgata, è vicino a quelli realizzati negli scriptoria irlandesi nello stesso periodo, con un sommario identico all'Evangeliario di Durrow o al Libro di Kells[2] ed è anche molto vicino al testo dell'Evangeliario di Mac Durnan o dell'Evangeliario di Máel Brigte Martin McNamara,[4]

Il manoscritto contiene quattro miniature a pagina intera, che rappresentano i simboli degli evangelisti.

L'uomo: simbolo di Matteo modifica

 
Evangeliario di Echternach - L'immagine che raffigura San Matteo

San Matteo è simboleggiato dalla figura di un uomo e ai lati della testa è scritto "IMAGO HOMINIS", immagine dell'uomo. La figura tiene in mano un libro aperto che contiene le prime parole del Vangelo: Liber generationis Ihesu Christi. Gli occhi dell'evangelista sono socchiusi e abbassati verso il libro come se stesse leggendo. Egli porta la tonsura in stile romano e non irlandese, a differenza delle immagini dell'Evangeliario di Durrow.

Egberto, il probabile committente, era un monaco nordumbro che contribuì a diffondere questa usanza del monachesimo romano in alternativa al monachesimo irlandese. La posizione della figura, seduta su un trono, e la sua posizione di lettore lo identificano con l'evangelista Matteo. La posizione del suo corpo e quella della cornice intrecciata forma una croce stilizzata[2].

Il leone simbolo di Marco modifica

Una delle miniature più famose dell'arte miniaturistica iralndese è,il leone, simbolo dell'evangelista Marco.

Il leone delle'Evangelario di Echternach è raffigurato rampante e dinamico, in contrasto con la cornice lineare sullo sfondo. Questa rappresentazione del leone è simile ad alcuni modelli di ispirazione pittorica[2].

L'aquila: simbolo di GIovanni modifica

Anche in questo caso, la miniatura gioca sul contrasto tra le linee curve dell'aquila, simbolo dell'evangelista Giovanni disegnata in parte con un compasso, e la cornice rettilinea che la racchiude quasi come in una gabbia[2].

 
Evangeliario di Echternach - Simbolo di San Giovanni

Note modifica

  1. ^ (FR) Dáibhí Ó Cróinín, Thomas Fanning, Rath Melsigi, Willibrord, et les manuscrits anciens Echternach dans Peritia 3 (1984), pag. 17-49
  2. ^ a b c d e (FR) Carl Nordenfalk, Manuscrits irlandais et anglo-saxons : L'enluminure dans les Îles britanniques de 600 à 800, Parigi, Chêne.
  3. ^ (FR) Jean-Claude Muller, Faites-moi grâce de ne pas dédaigner mon envoi : Réquisitions de manuscrits et trafic d'incunables à Metz, à Luxembourg et au pas de Trèves par Jean-Baptiste Maugérard sous le Consulat, Hémecht.
  4. ^ (EN) The Echternach and Mac Durnan gospels: some common readings and their significance in Peritia, voll. 6-7, 1987

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