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I vasa praevia sono una complicanza ostetrica caratterizzata dalla presenza di vasi sanguigni fetali che attraversano o decorrono in prossimità dell'orifizio interno dell'utero. Tali vasi, localizzati all'interno delle membrane del sacco vitellino ma senza il supporto del cordone ombelicale o della placenta, sono a rischio di sanguinamento quando avviene la rottura delle membrane di supporto della gravidanza[1].

Vasa praevia
Vasa praevia
Specialitàostetricia e ginecologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM663.53, 663.5 e 663.50
ICD-10O69.4
MeSHD055949
eMedicine262470

Eziopatogenesi modifica

I vasa previa sono vasi fetali che attraversano le membrane fetali a livello dell'orifizio uterino interno. In caso di rottura di questi vasi l'emorragia origina dalla circolazione fetale e comporta un rapido dissanguamento del feto, che lo conduce spesso a morte.

Fattori di rischio modifica

Questa condizione si osserva più facilmente in caso di inserzione velamentosa del cordone ombelicale, in presenza di lobi placentari accessori e nella gravidanza multipla.

Diagnosi modifica

La classica triade clinica consiste in rottura della membrana, sanguinamento vaginale indolore e bradicardia fetale.

È una condizione che può raramente essere confermata prima del parto, ma può essere sospettata osservando all'ecocolor Doppler un flusso ematico che attraversa l'orifizio uterino interno[2][3].

La diagnosi è di solito confermata dopo il parto tramite un esame della placenta e delle membrane fetali e spesso quando la diagnosi è fatta il feto è già morto, perché la perdita di sangue costituisce una parte rilevante della volemia del feto.

Trattamento modifica

È solitamente indicato il parto cesareo, da effettuarsi immediatamente[4][5].

Note modifica

  1. ^ Yasmine Derbala, MD; Frantisek Grochal, MD; Philippe Jeanty, MD, PhD, Vasa previa, in Journal of Prenatal Medicine 2007, vol. 1, n. 1, 2007, pp. 2–13. Testo completo
  2. ^ Lijoi A, Brady J, Vasa previa diagnosis and management., in J Am Board Fam Pract, vol. 16, n. 6, 2003, pp. 543–8, DOI:10.3122/jabfm.16.6.543, PMID 14963081. Testo completo
  3. ^ Lee W, Lee V, Kirk J, Sloan C, Smith R, Comstock C, Vasa previa: prenatal diagnosis, natural evolution, and clinical outcome., in Obstet Gynecol, vol. 95, n. 4, 2000, pp. 572–6, DOI:10.1016/S0029-7844(99)00600-6, PMID 10725492.
  4. ^ Bhide A, Thilaganathan B, Recent advances in the management of placenta previa., in Curr Opin Obstet Gynecol, vol. 16, n. 6, 2004, pp. 447–51, DOI:10.1097/00001703-200412000-00002, PMID 15534438.
  5. ^ Oyelese Y, Smulian J, Placenta previa, placenta accreta, and vasa previa., in Obstet Gynecol, vol. 107, n. 4, 2006, pp. 927–41, DOI:10.1097/01.AOG.0000207559.15715.98, PMID 16582134.
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