Venditore ambulante
Per venditore ambulante si intende un commerciante che non esercita la propria professione in un negozio stabile. L'attività del venditore ambulante si concentra generalmente nelle manifestazioni fieristiche o nei mercati giornalieri o settimanali (si parla in tal caso di commercio su aree pubbliche), ma è diffusa, a volte in modo illegale, anche in altri luoghi affollati, come mete turistiche, centri commerciali e manifestazioni sportive e musicali.
Storia
modificaLa figura del venditore ambulante è antica quasi quanto l'uomo stesso, in quanto in origine nei borghi agricoli non esistevano negozi stabili e quindi per l'approvvigionamento era necessario andare alle fiere che si tenevano periodicamente. Per far fronte alle necessità della popolazione rurale esistevano le figure degli ambulanti, le cui origini sono forse da mettere in relazione alla relativa sicurezza degli spostamenti dopo l'anno Mille, pur senza escluderne l'esistenza in epoche più antiche. Spesso a dorso di asino, magari con un carretto, questi personaggi giravano per le campagne offrendo ogni genere di prodotto potenzialmente utile.
Descrizione
modificaVendita porta a porta
modificaUna versione più moderna dell'antico venditore ambulante è il venditore porta a porta, il quale, letteralmente, si muove di casa in casa o di azienda in azienda per cercare di vendere i propri prodotti o quelli di un'altra azienda che in quel momento sta promuovendo. Nel secondo caso si parla solitamente di agenti di commercio o figure simili che effettuano vendita diretta, ossia propongono, con vari metodi, prodotti o servizi direttamente presso il consumatore.
Società globale e vendita di strada informale
modificaTradizionalmente radicata nel tessuto sociale ed economico di molti paesi del Sud del mondo, negli ultimi decenni la pratica della vendita ambulante si è diffusa anche nei paesi più sviluppati, manifestandosi in forme diverse. Pur non operando per definizione nell'economia sommersa, giacché gli imprenditori di strada possono teoricamente posizionarsi lungo un continuum che va da un estremo completamente formale a un altro completamente illegale, nelle società contemporanee emerge una tendenza polarizzata decisamente verso l’estremo dell’informalità. Dall'analisi comparativa di vari studi socio-antropologici sui venditori ambulanti, in generale emergono figure ricorrenti e intrecciate che possono essere distinte in diversi tipi: il venditore riconosciuto, la cui mansione è legittima e/o accettata istituzionalmente; il venditore effimero, la cui mansione è saltuaria e difficilmente riconosciuta; il commerciante clandestino, la cui mansione è priva di legittimità. Inoltre, si possono classificare in base alla loro mobilità: il venditore stazionario, che svolge la sua attività in un luogo stabile; il venditore semi-stazionario, che opera in strutture improvvisate; e il venditore mobile, che svolge la sua attività spostandosi in luoghi diversi. Secondo M. Meneghetti la vendita informale di strada nella società globale spesso rappresenta “una forma complessa e altamente flessibile di agency che permette un adattamento e uno sviluppo funzionale dell’attore sociale che la pratica in relazione ad una data situazione personale o collettiva di disagio (reale o percepito) sia esso sociale, giuridico, culturale, economico o politico”[1].
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui venditori ambulanti
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- ^ Matteo Meneghetti, Sogni sospesi: vite ambulanti e vulnerabilità nelle strade del mondo. Uno studio etnografico in Colombia., 2023.