Vera Vsevolodovna Baranovskaja

Vera Vsevolodovna Baranovskaja oppure Vera Fëdorovna Baranovskaja (San Pietroburgo, 1885Parigi, 7 dicembre 1935) è stata un'attrice russa.

Vera Vsevolodovna Baranovskaja

Biografia modifica

 
Vera Baranovskaja interpreta La madre (1926)

Vera Vsevolodovna Baranovskaja nacque a San Pietroburgo nel 1885.[1]

Incominciò a recitare sul palcoscenico nei primi due decenni del XX secolo, dopo aver studiato nei corsi di recitazione diretti da Konstantin Sergeevič Stanislavskij al Teatro d'arte di Mosca,[2] da lui fondato nel 1898, in ruoli di una certa importanza dal 1903 al 1915, per poi alternare l'attività teatrale con quella cinematografica.[2][3]

La sua carriera incominciò durante il periodo cinematografico prerivoluzionario in Russia[1] e dopo una saltuaria attività nel cinema zarista, ottenne parti importanti nel Il potere del primo amante (1917), e Il ladro (1918), tratto dal romanzo di Umberto Notari intitolato I tre ladri, entrambi diretti da M. M. Bonč-Tomačevski.[4]

Il suo apice artistico lo raggiunse nel 1926-1927,[4] quando Vsevolod Illarionovič Pudovkin la scelse quale protagonista dei suoi film sovietici La madre, tratto da un romanzo di Maksim Gor'kij, ruolo che peraltro la Baranvskaja aveva già interpretato a teatro,[3] e La fine di San Pietroburgo,[2][5] in cui essa diede vita a significative interpretazioni, prova di notevole talento drammatico e di espressiva sinteticità di gesti e sguardi nel ruolo di donna lavoratrice e di rivoluzionaria,[1][3] una donna del popolo buona ma ingenua e ignorante che, dopo aver commesso un grave errore in buona fede, prende coscienza della propria condizione di sfruttata e diventa una coraggiosa rivoluzionaria;[3] il suo volto intenso e scarno nella scena finale de La madre, risultò una delle immagini più celebri del cinema muto.[2][3]

Nel 1928 emigrò dapprima in Cecoslovacchia, dove interpretò a Praga, Questa è la vita (1929) del regista Carl Junghans,[4] figura di una madre che deve affrontare le difficoltà della vita,[1] e in alternanza in Germania,[2] dove lavorò diretta da Guido Brignone e poi successivamente in Francia negli anni trenta, dove recitò col nome di Vera Barsoukoff.[1][2]

Filmografia modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e Baranovskaja, Vera Vsevolodovna, su sapere.it. URL consultato il 12 maggio 2019.
  2. ^ a b c d e f (CS) Vera Baranovskaja, su csfd.cz. URL consultato il 12 maggio 2019.
  3. ^ a b c d e Vera Vsevolodovna Baranovskaja, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003-2004. URL consultato il 12 maggio 2019.
  4. ^ a b c Vera Vsevolodovna Baranovskaja, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 38.
  5. ^ Vera Baranovskaja, su trovacinema.repubblica.it. URL consultato il 12 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2019).

Bibliografia modifica

  • (RU) Aleksandr A. Chanžonkov, I primi anni dell'industria cinematografica russa, Mosca, Iskusstvo, 1937.
  • (EN) Jacek Klinowski e Adam Garbicz, Feature Cinema in the 20th Century: Volume One: 1913-1950: a Comprehensive Guide, Planet RGB Limited, 2012.
  • (RU) V. Korolevič, Vera Baranovskaja, Mosca, 1929.
  • Nikolaj Lebedev, Il cinema muto sovietico, Torino, Einaudi, 1962.
  • Jay Leyda, Storia del cinema russo e sovietico, Milano, Il Saggiatore, 1964.
  • (RU) Boris S. Lichačëv, Il cinema in Russia (1896-1913), I, Leningrado, Akademija, 1927.
  • (RU) Vera Baranovskaja, in Kino enciklopedičeskij Slovar', Sovetskaja Enciklopedija, Mosca, 1986.
  • (FR) Jean Tulard, Dictionnaire du cinéma, II, Robert Laffont, 1984.
  • (DE) Kay Weniger, Es wird im Leben dir mehr genommen als gegeben …, in Lexikon der aus Deutschland und Österreich emigrierten Filmschaffenden 1933 bis 1945. Eine Gesamtübersicht, Amburgo, ACABUS-Verlag, 2011.
  • (EN) Jessica Winter, Lloyd Hughes, Richard Armstrong e Tom Charity, The Rough Guide to Film, Rough Guides UK, 2007.

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Collegamenti esterni modifica

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