Vica Pota era una dea romana che simboleggia la vittoria e la conquista (dal latino Vincere - Potiri).

Descrizione

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La sua festa veniva celebrata il 5 gennaio.

Il tempio di questa divinità sorgeva alle pendici[1]della Velia, uno dei colli di Roma, sul luogo dove Publio Valerio Publicola fece ricostruire la propria casa dopo aver distrutto quella edificata sulla sua sommità, quando tra il popolo si diffuse la voce che volesse farsi re.[2]

Secondo Cicerone l'etimologia deriverebbe dal latino vincendi atque potiundi.[3]

Origine

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Per alcuni sarebbe da identificare con la dea sabina Vacuna[senza fonte].

Il letterato romano Quinto Asconio Pediano la identificava con la dea Vittoria, ma probabilmente deriva da una dea italica, precedente alla greca Nike e alla romana Vittoria.[4] Però diversamente dalla dea romana, la Vica Pota non era una personificazione della Vittoria.[5]

Per un'altra interpretazione, che però non trova generale accettazione, Vica Pota si identificherebbe con la divinità etrusca Lasa Vecu.[6]

  1. ^ Plutarco, Vite parallele, Publicola, 10.4
  2. ^ Tito Livio, Ab Urbe Condita, II, 7.6. Delata confestim materia omnis infra Veliam et, ubi nunc Vicae Potae est, domus in infimo clivo aedificata.
  3. ^ Cicerone, De legibus, 2.28
  4. ^ J. Rufus Fears, "The Theology of Victory at Rome," Aufstieg und Niedergang der römischen Welt II.17.2 (1981), p. 774 e John T. Ramsey e A. Lewis Licht, The Comet of 44 B.C. and Caesar's Funeral Games (Oxford University Press, 1997), p. 186
  5. ^ William Vernon Harris, War and Imperialism in Republican Rome, 327-70 B.C. (Oxford University Press, 1979, 1985), p. 124
  6. ^ Preller, Römische Mythologie vol. 2, p. 245, as cited by Charles Hoeing, "Vica Pota," American Journal of Philology 24

Voci correlate

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