Villasor
Villasor (Biddesorris in sardo) è un comune italiano di 6 581 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna. Si trova al centro del Campidano di Cagliari, dista dal capoluogo 25 km e vi è collegato tramite la linea ferroviaria Cagliari-Golfo Aranci e la strada statale 196.
Villasor comune | |
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(IT) Villasor (SC) Biddesorris | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Massimo Pinna (lista civica) dall'11-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 39°22′51.19″N 8°56′28.77″E |
Altitudine | 26 m s.l.m. |
Superficie | 86,79 km² |
Abitanti | 6 581[1] (29-2-2024) |
Densità | 75,83 ab./km² |
Comuni confinanti | Decimomannu (CA), Decimoputzu, Monastir, Nuraminis, San Sperate, Serramanna, Vallermosa, Villacidro |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09034 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111106 |
Cod. catastale | M025 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) sorresi (SC) sorresus |
Patrono | san Biagio |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Villasor all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaPreistoria e storia antica
modificaNel territorio sono attestate presenze risalenti alla civiltà nuragica (resti di nuraghi e complesso denominato Su Sonadori). La presenza di colture cerealicole è testimoniata a partire dal periodo punico. Lo sfruttamento agricolo proseguì in epoca romana, e nel territorio si riscontra la presenza di necropoli, dei resti di un ponte in località Ponti Perda e di un piccolo insediamento presso la sorgente termale di s'Acqua Cotta.
Storia medievale
modificaVillasor divenne un distinto centro in epoca bizantina. Intorno all'anno 1000 vi si trovava la chiesa oggi scomparsa di Santa Maria di Gippi (non di Santa Sofia, come erroneamente riportato in diversi testi, la quale si trovava a Decimoputzu) di cui si conservano dei frammenti marmorei con iscrizioni in greco nel Museo archeologico nazionale di Cagliari.
Nel periodo giudicale il territorio di Villasor era compreso col nome di Sorres nel giudicato di Cagliari e faceva capo alla curatoria di Gippi, o di parte Ippis o Jppis.
Alla caduta del giudicato (1258) passò ai pisani e dal 1324 agli aragonesi.
Agli inizi del XV secolo il paese, a causa di pestilenze e della lunga guerra sardo-catalana si era spopolato[3], come anche molti villaggi vicini. Nel 1414 Giovanni Sivilleri venne infeudato della curatoria di parte Ippis. La carta di infeudazione, datata al 27 ottobre, riporta come ancora popolate le seguenti ville: Ippis Suso e Jossu, Leni, Pau de Vinias, Capo di Pau Suso e di Pau Josso, Nispidi, Anquesa, Fanari Susu e Josso, Serramanna, Decimoputzu, Ussana, Seibellas e Sorris e nel 1415 ottenne dall'arcivescovo di Cagliari, Pietro Spinola, il permesso di costruire un castello o una casa fortificata, per difendere il sito dalle incursioni dei pastori barbaricini[4], accanto alla vecchia chiesa parrocchiale di Santa Maria a Sorris. Sorris venne a costituire un punto di attrazione per gli abitanti della zona, e si ingrandì fino a divenire il capoluogo della curatoria.
Storia moderna
modificaNel 1537 l'imperatore Carlo V creò a Villasor una omonima contea e nominò primo conte Biagio Alagon (30 settembre). Nel 1594 Filippo II, elevò la contea a marchesato e il primo marchese fu Giacomo Alagon (17 novembre). Nel 1610 vi fu fondato un convento di osservanti e nel 1630 un secondo, di frati cappuccini.
A Villasor ebbe sede una compagnia di formazione della cavalleria miliziana. La carica di comandante della Compagnia di cavalleria miliziana di Villasor divenne ereditaria per i primogeniti della nobile famiglia Vaquer di Villasor (originaria dell'Aragona) sicuramente a partire da Giovanni Battista Vaquer (n. 1662) figlio di Giuseppe, di Nicolò, di Jaume (morì de una estocada 8 dicembre 1612), da cui passò a Giovanni Paolo Vaquer (1691 - 1749), a Francesco Vaquer (1730 - 1801), a Giuseppe Andrea Vaquer (1767 - 1825), a Pietro Vaquer (1806 - 1889) che la mantenne fino alla sua soppressione nel 1832 quando gli fu offerto dal re Carlo Alberto il grado di capitano del Reggimento "Cavalleggeri di Sardegna" che però non accettò, per seguire l'importante proprietà fondiaria della famiglia. Istituitasi nel 1848 la Guardia nazionale, fu nominato capitano della Compagnia formatasi in Villasor.
La Compagnia di cavalleria miliziana di Villasor , con i nobili cavalieri don Francesco e don Giuseppe Andrea Vaquer, intervenne in difesa di Cagliari dall'invasione dei francesi nel 1793, contribuì a stabilire la tranquillità nella città di Oristano nel settembre 1794 e a difendere nel 1796 il regno e la corona dai tentativi del cavaliere Angioy e di più insurgenti del capo di Sassari e Logudoro.
La carica di sindaco apostolico, conservatore ed economo del convento di San Michele Arcangelo dei minori osservanti di Villasor divenne ereditaria per la nobile famiglia Vaquer di Villasor, i cui membri avevano il privilegio insieme a pochi altri illustri personaggi di esservi sepolti. Tale carica fu rivestita per lo più dal ramo dei Vaquer Paderi che si trasferirà poi a Villanovafranca. Tale carica fu ricoperta sicuramente dal nob. cav. don Rocco Vaquer (1778 - 1826), da cui passò ai figli Antioco Vaquer Paderi (1814 - 1861), Vincenzo Vaquer Paderi (1816 - 1872) e, dal 29 gennaio 1850, Michele Vaquer Paderi (1824 - 1885) e don Rocco Vaquer (1844 - 1892), sindaco assassinato. La nobile famiglia Vaquer di Villasor trasferì in parte la sua residenza nella vicina Nuraminis, nella seconda metà del sec. XIX, oltre che in Cagliari ove aveva già vissuto nobilmente un ramo fiorito nei secoli XV-XVI.
Storia contemporanea
modificaA seguito dell'abolizione dei feudi nel 1839 il paese venne riscattato ai suoi ultimi feudatari, i Da Silva Alagon, per diventare un comune autonomo amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. Villasor divenne quindi un centro agricolo di rilevante importanza grazie alla fertilità dei suoi terreni e alla sua ubicazione geografica[3].
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune di Villasor sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1983.[5] Lo stemma interzato in pergola da due corsi d'acqua di azzurro, ondati d'argento; nella prima sezione è rappresentata la casa fortificata degli Alagon d'oro; nel secondo campo di rosso, una fabbrica d'argento, con ciminiera fumante in fascia; nel terzo, d'argento, una spiga di grano d'oro, posta in palo, attraversata da due carciofi, passati in decusse, di verde. Ornamenti esteriori da Comune. Il gonfalone è un drappo celeste.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa di San Biagio
- Chiesa di Sant'Antioco ed ex convento dei Cappuccini; oggi ospita la biblioteca.
- Chiesa di Santa Vitalia
Architetture militari
modifica- Castello di Villasor, edificato nel XV secolo, era la dimora fortificata dei marchesi di Villasor; oggi ospita varie iniziative culturali.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti prima dell'unità d'Italia[6][7]
Abitanti censiti[8]
Secondo gli ultimi dati ISTAT, al 31 gennaio 2023, la popolazione è di 6 569 abitanti.
Etnie e minoranze straniere
modificaSecondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente era di 260 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera residente erano:
- Marocco 92 - 35,38%
- Romania 22 - 8,46%
- Bosnia ed Erzegovina 22 - 8,46%
- Ghana 12 - 4,62%
- Mali 11 - 4,23%
- Repubblica Popolare Cinese 10 - 3,85%
- Bangladesh 10 - 3,85%
Lingue e dialetti
modificaLa variante del sardo parlata a Villasor è il campidanese occidentale.
Amministrazione
modificaGemellaggi
modificaVillasor è gemellata con:
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaVillasor è collegata ai comuni limitrofi principalmente tramite 3 strade: le strade statali SS 196 (tra Decimomannu e Guspini) e SS 196 diramazione (verso Samassi), e la strada provinciale 7.
Ferrovie
modificaVillasor è dotata dal 1871 di una stazione ferroviaria lungo la Dorsale Sarda, gestita da RFI e servita dai treni di Trenitalia.
Note
modifica- ^ a b Dato Istat - Bilancio demografico mensile.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ a b Comune di Villasor, La Storia, su villasor.gov.it. URL consultato il 22 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2021).
- ^ Il castello Siviller di Villasor, su istitutoitalianocastelli.it. URL consultato il 1º ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2017).
- ^ Villasor, decreto 1983-03-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ Silvia Pinna, Analisi della struttura matrimoniale nella popolazione di Villasor dal 1800 al 1899 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2010).
- ^ Dictionnaire géographique universel: contenant la description de tous les lieux du globe interéssans sous le rapport de la géographie physique et politique, de l'histoire de la statistique di commerce, de l'industrie, etc., 1833, p. 441.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Gemellaggio internazionale tra Villasor e Alagon, su L'Unione Sarda.it, 28 luglio 2018. URL consultato il 31 marzo 2021.
Bibliografia
modifica- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 5 (S-Z), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villasor
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Villasor
Collegamenti esterni
modifica- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
- villasor.gov.it. URL consultato il 22 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2021).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315524087 |
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