Villetta Di Negro
Villetta Di Negro è un parco pubblico di Genova. È situato nel quartiere Castelletto, a poca distanza dalla centrale piazza Corvetto e a poche decine di metri dal Palazzo del Governo, il cui ingresso è posto su via Roma.
Villetta Di Negro | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Località | Genova |
Indirizzo | via Roma |
Coordinate | 44°24′40.59″N 8°56′10.21″E / 44.411274°N 8.936169°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Architetto | Carlo Barabino |
Nel piazzale antistante l'accesso al parco si trova una statua eretta in onore di Giuseppe Mazzini, grande genovese e padre della Patria.
Villetta Di Negro si sviluppa lungo una serie di viali che salgono lungo i lati di una collinetta, dalla cui cima è possibile ammirare il centro della città. Ospita al suo interno il Museo d'Arte Orientale intitolato a Edoardo Chiossone.
Storia Modifica
Il parco attuale fu realizzato dal marchese Gian Carlo Di Negro, che aveva acquistato nel 1802 il rilievo dello smilitarizzato bastione di Luccoli, pagandolo 22.000 lire di Genova e impegnandosi a fondare e sovvenzionare per sei anni una scuola di botanica (che, visti i risultati positivi, divenne poi la cattedra di botanica presso l'Università di Genova). Qui Di Negro realizzò anche la sua villa e il parco che aveva adornato di busti e statue.
Il progetto di Carlo Barabino per la Spianata dell'Acquasola del 1821, realizzato entro il 1826, univa il monticello della villetta con la spianata dell'Acquasola, mediante un ampio terrazzo con gradonate sul precorso delle vecchie mura cinquecentesche, varcando la porta dell'Acquasola con un ampio ponte (congiunzione spianata per la realizzazione della piazza Corvetto).
Nel 1863, successivamente alla morte del marchese avvenuta nel 1857 il comune acquistò il parco e la villa, apportando a più riprese diverse modifiche. Durante la prima guerra mondiale, divenne la residenza della poetessa Arpalice Cuman Pertile e del marito Cristiano Pertile, esiliati a Genova dal Veneto per le loro posizioni antibelliciste.
Dal 1873 al 1912 l'edificio della villa fu sede del museo di storia naturale, con annesso zoo, quindi il museo geologico, dal 1929 del museo archeologico e nel 1935 ai materiali esposti da questo, furono aggiunte per un quinquennio le collezioni di etnografia e del costume.
Nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, l'edificio viene colpito dai bombardamenti navali inglesi contro la città e pesantemente danneggiato. Nel 1948 il comune finanziò la ricostruzione dell'edificio con la forma odierna, che divenne sede del museo Chiossone (primo museo italiano realizzato a spese di una pubblica amministrazione nel dopoguerra).
Nel 1985, durante l'evento culturale "Giappone Avanguardia del Futuro" patrocinato dal Comune di Genova, il parco è stato la sede di una installazione artistica dal titolo "I Suoni che abitano la Natura" durante il quale è stata fatta una sonorizzazione ambientale con alcune sculture dotate di luci e altoparlanti nascoste nella vegetazione; il progetto della sonorizzazione era di Haruomi Hosono e le sculture di Studio Alchimia.
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Collegamenti esterni Modifica
- Sito ufficiale, su museochiossonegenova.it.
- Villetta Di Negro, su beniculturali.it, Ministero della cultura.