Virtù teologali

virtù nella dottrina cristiana

Le virtù teologali (dal greco θεός, «Dio» e λόγος, «parola») nella dottrina cristiana sono: la fede, la speranza e la carità (quest'ultima anche detta amore).

Sassetta, Sposalizio mistico di san Francesco con le Virtù teologali (1450 circa)
« Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità! »   ( 1Corinzi 13,13, su laparola.net.)

Significato teologico modifica

Per la teologia cristiana le virtù teologali sono quelle virtù che riguardano Dio, rendono l'uomo capace di vivere in relazione con la Trinità e fondano ed animano l'agire morale cristiano, vivificando le virtù cardinali.

Nella dottrina della Chiesa cattolica queste virtù, a differenza delle virtù cardinali, non possono essere ottenute con il solo sforzo umano, ma sono infuse nell'uomo dalla grazia divina.

Le tre virtù teologali modifica

Fede modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Fede.

La fede è la virtù per la quale l'uomo crede in Dio e a tutto ciò che egli gli ha rivelato e che la Chiesa gli propone a credere, perché secondo la dottrina cristiana cattolica Dio è la stessa Verità. Secondo la religione cristiana, con la fede l'uomo si abbandona liberamente e completamente a Dio per fare in pieno la sua volontà. La fede è associata nell'arte al colore bianco.[1]

Speranza modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Speranza.

La speranza, per la dottrina cristiana, è la virtù per la quale l'uomo desidera e aspetta da Dio la vita eterna come sua felicità, riponendo la sua fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandosi "all'aiuto dello Spirito Santo" per meritarla e preservarla sino alla fine della vita terrena. La speranza è associata nell'arte al colore verde.[1]

Carità modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Carità.

La carità è la virtù per la quale l'uomo ama Dio al di sopra di tutto e il suo prossimo come se stesso per amore di Dio. Secondo i cristiani, Gesù fa di essa il comandamento nuovo, ovvero la pienezza della Legge di Dio. La carità è il vincolo di tutte le altre virtù, che anima, ispira e ordina, poiché la vera gratuità e lo spessore del vero amore è realizzato solo in nome di Cristo. Tutto è amato e accolto in nome Suo. Ciò che è amato al di fuori di lui è ugualmente un amore ma un amore imperfetto. La carità rimane l'unica opportunità per l'uomo d'oggi ovvero la sua trasformazione in homo novus, e nel contempo un monito, colmare il vuoto di carità per quel tanto di dolcezza che cade dal cielo con la luce del sole. La carità è associata nell'arte al colore rosso.[1]

Peccati contro le virtù teologali modifica

  • Peccati contro la speranza:
    • disperare della salvezza;
    • presunzione di salvarsi da sé;
    • superstizione.
  • Peccati contro la carità:
    • indifferenza;
    • ingratitudine;
    • tiepidezza;
    • accidia o pigrizia spirituale;
    • odio verso Dio.

Controversie modifica

Più di un vizio può essere considerato l'opposto di ciascuna virtù teologale:

  • La mancanza di fede può dare adito all'incredulità (come nella bestemmia e nell'apostasia).
  • La mancanza di speranza può dar adito alla disperazione o all'indifferenza.
  • La mancanza d'amore può dar adito all'odio o all'ira.

Note modifica

  1. ^ a b c Simona Molari (a cura di), Le tre virtù Teologali nell’arte (PDF). URL consultato il 23 febbraio 2022.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 12776 · LCCN (ENsh85134663 · GND (DE4185088-9 · BNE (ESXX526074 (data) · BNF (FRcb11945977z (data) · J9U (ENHE987007534163805171