Vittorio Emanuele Giunti

pittore e ceramista italiano

Vittorio Emanuele Giunti (Siena, 18941964) è stato un pittore e ceramista italiano.

Conosciuto anche solo come Vittorio Giunti. Secondo altre fonti sarebbe deceduto a Firenze nel 1961[1]. Sulla data di nascita molti testi riportano il 1894, come il Catalogo Generale dei Beni Culturali, ma pare evidente che sia impossibile che già appena due anni dopo possa essere un attivo ceramista. Altri testi citano una manifattura "Giunti Ceramiche" verso la fine dell'Ottocento in zona Bellariva (oggi quartiere 2 Firenze), all'epoca abitata da mezzadri, pascoli, orti e pescatori e attraversata dalla strada per Arezzo[2] ed è forse probabile che possa trattarsi del padre o del nonno o di altra ditta.

Biografia modifica

Molto scarse sono le informazioni sulla sua vita e su molti aspetti della sua formazione. Sappiamo che nel 1896 fonda, come direttore tecnico, con gli amici Galileo Chini in qualità di direttore artistico, Giovanni Montelatici come plasmatore e Giovanni Vannuzzi a Firenze la manifattura "Arte Della Ceramica" che avrà un marchio molto ben riconoscibile: due mani incrociate, simbolo di amicizia[3]. Anche se la produzione sembra andare a gonfie vele, i rapporti tra i quattro fondatori cominciano ad incrinarsi ed il primo a lamentarsi è Montelatici che non vede di buon occhio l'abbandono del marchio a favore della sola sigla ADC già a partire dal 1899[4].

Nel 1901 Giunti abbandona la direzione tecnica e subentra il cugino di Galileo, Chino Chini, che nel 1897 era entrato nelle Ceramiche assieme ai fratelli Guido e Augusto. Sarà Chino Chini, tramite la corrispondenza con il chimico e farmacista senese ed anche esperto di ceramiche Bernardino Pepi, a creare la nuova sede in località Fontebuoni, nella quale entrerà quale socio finanziatore il conte Giustiniani[5]. Nel 1902 Giunti darà vita alla "Società Ceramica Artistica Fiorentina" presso la quale collaborerà per un breve periodo anche Adolfo De Carolis.

Due anni dopo nel 1904 abbandonerà per dissapori con Giustiniani anche Galileo Chini. Nel 1906, con Chino Chini e i suoi fratelli, aprirà una manifattura in Borgo San Lorenzo, dove lavoreranno in seguito i rispettivi figli e i nipoti.

Vittorio Emanuele Giunti fu esperto di cottura alle alte temperature e fu autore di un volume edito a Milano "La maiolica italiana; tecnologia pratica di lavorazione" (1927)[6]. In merito alla pittura, nel XX secolo fu, con Bruno Marzi, il pittore che dipinse ben 24 palii, anche se il primo, quello del 1910, vinto dalla Contrada della Torre fu dipinto assieme a Corrado Potenti[7]. Un altro palio che viene ricordato è quello vinto nel 1913 dalla Contrada dell'Istrice nel 1913 con il fantino Angelo Meloni, chiamato Picino per via della statura, col cavallo Strega. Lo stendardo, dal colore di un marrone 'antico' richiama gli anni della Repubblica, il Buongoverno e la Lupa simbolo della città, il tutto sotto lo sguardo della Madonna di Provenzano[8]. Molte sue opere sono oggetto di compravendita presso private gallerie[9].

Note modifica

  1. ^ Pittori del Palio di Siena, 1928, https://www.ilpalio.org/sienacope13.htm. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  2. ^ Vittorio Giunti, http://www.archivioceramica.com/CERAMISTI/G/Giunti%20Vittorio.htm. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  3. ^ Arte Della Ceramica, http://www.archivioceramica.com/fabbriche/A/Arte%20della%20ceramica.htm. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  4. ^ Valerio Terraroli, Galileo Chini, artista inventore della ceramica moderna italiana, 1896-1925, in Rizzoli Education, 2023. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  5. ^ Chino Chini (1870 – 1957), https://cultura.ilfilo.net/chino-chini-1870-1957/. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  6. ^ Vittorio Emanuele Giunti, in Wannenes, 30 novembre 2016. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  7. ^ Pittori del Palio di Siena, https://www.ilpalio.org/pigiuntiv.htm. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  8. ^ Massimo Biliorsi, Il marrone 'antico' nel cencio di Vittorio Giunti, in La Nazione Siena, 17 dicembre 2023, p. 14.
  9. ^ Focolaio domestico di Vittorio Giunti, in Firenze Gallery Art. URL consultato il 5 gennaio 2023.

Bibliografia modifica

  • R. Monti (a cura di), La manifattura Chini, De Luca Edizioni, Roma; Leonardo Editore, Milano, 1989.
  • Terre di Toscana. Le città della ceramica e della terracotta, Edizioni LCD, Firenze, 2006
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