Walter Pasella

militare italiano

Walter Pasella (Sassari, 1916Alfes, 26 dicembre 1938) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Walter Pasella
NascitaSassari, 1916
MorteAlfes, 26 dicembre 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
SpecialitàCarristi
Anni di servizio1934-1938
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Malaga
Battaglia di Bilbao
Battaglia di Santander
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

 
Un carro d'assalto CV35 conservato presso il Museo de Unidades Acorazadas de El Goloso, Madrid.

Nacque a Sassari nel 1916, figlio di Rodolfo e Vincenza Palino.[2] Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere si laureò in scienze economiche e commerciali.[1] Organizzatore, istruttore e direttore del campo di volo a vela di Monserrato, in provincia di Cagliari, nel novembre 1935 fu chiamato, dietro sua domanda, a prestare servizio militare nel Regio Esercito venendo ammesso a frequentare il corso per allievi ufficiali di complemento presso il 94º Reggimento fanteria a Fano.[1] Nominato aspirante nel maggio 1936 è assegnato a prestare servizio presso il reggimento carri di Bolzano.[1] Trasferito al 2º Reggimento fanteria carrista nel mese di novembre viene trattenuto in servizio, ed il 13 gennaio 1937 parte per combattere nella guerra di Spagna in forza al Corpo Truppe Volontarie, assegnato in servizio alla 3ª Compagnia "Navalcarnero" del Raggruppamento carristi.[1] Promosso sottotenente nel mese di luglio, prese parte all'avanzata su Malaga, alla conquista di Bilbao e a quella di Santander.[1] Cadde in combattimento durante l'avanzata nella Catalogna ad Alfes, il 26 dicembre 1938.[1]

Onorificenze modifica

«Ufficiale già distintosi per valore ed ardire, in un accanito combattimento, alla testa del suo plotone carri d’assalto, fra l’infuriare degli scoppi delle bombe anticarro, affrontava ripetutamente il nemico deciso a contendergli il possesso di una posizione particolarmente importante. Ferito in più parti del corpo non desisteva dalla lotta e ripeteva le puntate spingendosi fino al grosso della colonna nemica avanzante. Rimasto immobilizzato il carro per la rottura di un cingolo in seguito allo scoppio di una bomba, non domo, grondante sangue, apriva lo sportello e lottava ancora a colpi di bombe a mano, finché, colpito a morte, si abbatteva sul carro stesso, chiudendo nella gloria la sua giovane esistenza. Alfes, 26 dicembre 1938.[3]»
— Regio Decreto del 18 aprile 1940.[4]
«Nei combattimenti di Alceda, Ontaneda, San Vincente de Toranzo e Borlena, nonché all'attacco alle posizioni fortificate di Pena de Penilla, condusse il suo plotone con perizia e valore. Cooperò al recupero di un carro immobilizzato nelle linee nemiche ed al salvataggio dell'equipaggio. Battaglia di Santander, 19-26 agosto 1937
«Ufficiale carrista di ardente fede, già distintosi per coraggio, audacia, capacità in tutte le precedenti azioni ed in quelle del ciclo operativo del fronte di Aragona, sempre volontario nelle missioni più rischiose, sempre presente ove più forte la reazione nemica. Nel combattimento del km. 9 della strada per Gandesa irruppe col suo plotone di carri d'assalto nel dispositivo nemico situato in un bosco, incurante delle reazioni e delle difficoltà del terreno. Perduto il collegamento con la fanteria non esitava ad uscire dal carro per meglio dirigere l'azione del suo reparto. Ferito, non desisteva dal combattimento che portava brillantemente a termine oltre gli obiettivi assegnati. Esempio di sprezzo del pericolo, di attaccamento al dovere, di serenità. Km. 9 strada per Gandesa, 1 aprile 1938»
«In una puntata celere eseguita con il suo plotone, visto che la fanteria di altro reparto trovavasi fortemente impegnata, di iniziativa, si lanciava nel combattimento, risolvendo, con il suo intervento, una situazione precaria. Ripreso in seguito il suo compito, fatto segno a violentissimo fuoco anticarro nemico, abilmente manovrando il suo plotone riusciva a portare a compimento la sua missione. Sarrion-Confluenza Rio Valbona-Albentosa, 13 luglio 1938

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Lucio Ceva, Spagne 1936-1939. Politica e guerra civile: Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli Editore, 2010.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 346.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica