Who Built the Moon?

Who Built the Moon? è il terzo album in studio del gruppo rock britannico Noel Gallagher's High Flying Birds, prodotto da Noel Gallagher e David Holmes e pubblicato il 24 novembre 2017 sotto l'etichetta Sour Mash Records. L'uscita del disco venne annunciata il 25 settembre precedente dallo stesso Gallagher tramite i suoi account social, assieme alle date del tour europeo.[11]

Who Built the Moon?
album in studio
ArtistaNoel Gallagher's High Flying Birds
Pubblicazione24 novembre 2017
Durata43:25
Dischi1
Tracce11
GenereRock alternativo
Britpop
EtichettaSour Mash
ProduttoreNoel Gallagher - David Holmes
RegistrazioneBelfast, da ottobre 2015 a giugno 2017
FormatiCD, LP, download digitale
Certificazioni
Dischi di platinoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[1]
(vendite: 300 000+)
Noel Gallagher's High Flying Birds - cronologia
Album precedente
(2015)
Album successivo
(2023)
Singoli
  1. Holy Mountain
    Pubblicato: 9 ottobre 2017
  2. It's a Beautiful World
    Pubblicato: 17 novembre 2017
  3. She Taught Me How to Fly
    Pubblicato: 25 maggio 2018
  4. If Love Is the Law
    Pubblicato: 17 agosto 2018
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[2]
Q[3]
The Guardian[4]
The Independent[5]
Rolling Stone[6]
NME[7]
The Times[8]
Pitchfork[9]7.1/10
Rockol[10]

Il 9 ottobre 2017 è uscito il singolo di lancio dell'album, Holy Mountain, seguito da It's a Beautiful World, pubblicato il 17 novembre, She Taught Me How to Fly, pubblicato il 25 maggio 2018, e If Love Is the Law, pubblicato il 17 agosto 2018.

Copertina

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In un'intervista rilasciata in Colombia, Gallagher ha dichiarato che la donna presente sulla copertina del disco è la sua moglie di allora, Sara MacDonald, e che la foto di sfondo è una rielaborazione di un'immagine scattata a L'Avana e tratta da una copia della rivista National Geographic degli anni cinquanta.[12]

Descrizione

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Si tratta del primo album registrato dopo le partenze del batterista Jeremy Stacey e del chitarrista Tim Smith, sostituiti rispettivamente da Chris Sharrock e Gem Archer, entrambi già componenti degli Oasis; quest'ultimo si è unito alla band in tempo per completare alcuni pezzi del disco, affermando che «non si tratta di un album chitarristico, ma ci sono molte chitarre qui».

Riguardo alla produzione dell'album, curata da David Holmes, Noel Gallagher ha dichiarato:[13]

«È lui la prima influenza del disco. Voleva guidarmi in una nuova direzione e perciò mi ha proibito di comporre a casa da solo, senza di lui. Ogni volta che scrivevo qualcosa che suonava anche lontanamente come gli High Flying Birds o gli Oasis mi fermava. Per il primo anno è stato frustrante, ero confuso. Ma appena ho capito la direzione in cui si stava andando ho cominciato a divertirmi.»

«Tra tutte le canzoni che ho letto che avrebbero influenzato Holy Mountain, quella che di sicuro non mi è stata fatta ascoltare studio è She Bangs di Ricky Martin. L'analogia è nel modo di pronunciare la parola She e basta! Capisco che la gente fa lavori banali e non ha niente di meglio da fare che commentare su robe. Ha un po' di Diamond Dogs, un po' dei Roxy Music che fanno Canned Heat, ha qualcosa degli Ice Cream e di Plastic Bertrand, ma quando stai creando delle cose in studio e il tempo stringe ... è una modalità di lavoro che non avrei mai pensato di adottare. Questa è pura espressione, non è affatto pensiero. È David che salta sulla sedia e dice: 'Rifallo!'. È collaborazione vera. Lui è tutto concentrato sull'atmosfera, io tutto sulle canzoni. Era lui che tentava strade bizzarre e io che lo riportavo indietro. È una combinazione di entrambi i nostri stili.[14]»

Il titolo dell'album prende invece spunto dal libro di Cristopher Knight e Alan Butler, intitolato proprio Who Built the Moon?. A tal proposito, Gallagher ha affermato:[13]

«Io non credo nelle teorie cospirative, perché sono noiose. Secondo quel libro la Luna sarebbe un corpo estraneo al sistema solare, un oggetto messo là da qualcuno. Chi ha scritto quel libro ha visto troppe volte 'Guerre stellari', magari fumando. Però è un cazzo di titolo brillante per un album.»

Per quanto riguarda il genere, il cantautore sostiene che si tratti di un disco "cosmic pop":[13]

«Ma in fondo è il mio album più rock'n'roll. La gente pensa che rock'n'roll significhi indossare giacche di pelle, bere Jack Daniel's, fumare sigarette. E urlare. Per me invece rock'n'roll significa libertà dell'anima e dello spirito, vuol dire fare quel che cazzo che ti va. È questo lo spirito che ho portato in sala d'incisione. Quando ho chiuso il tour di "Chasing Yesterday" mi sono reso conto di non potere portare oltre quel sound, avevo esplorato quel che c'era da esplorare. Sono stato fortunato a incontrare David Holmes.»

  1. Fort Knox – 3:57
  2. Holy Mountain – 3:54
  3. Keep on Reaching – 3:24
  4. It's a Beautiful World – 5:17
  5. She Taught Me How to Fly – 5:02
  6. Be Careful What You Wish For – 5:40
  7. Black & White Sunshine – 3:41
  8. Interlude (Wednesday Pt. 1) – 2:10
  9. If Love Is the Law – 3:25
  10. The Man Who Built the Moon – 4:28
  11. End Credits (Wednesday Pt. 2) – 2:27
Tracce bonus nell'edizione giapponese
  1. Dead in the Water (Live at RTÉ 2FM Studios, Dublin) – 5:21
  2. God Help Us All
CD bonus nell'edizione deluxe
  1. Dead in the Water (Live at RTÉ 2FM Studios, Dublin) – 5:21

Formazione

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Altri musicisti

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Classifiche

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Classifica (2017) Posizione
massima
Australia[15] 18
Austria[15] 15
Belgio (Fiandre)[15] 17
Belgio (Vallonia)[15] 31
Canada[16] 18
Finlandia[15] 38
Francia[15] 37
Germania[15] 17
Giappone[17] 7
Irlanda[18] 2
Italia[19] 12
Paesi Bassi[15] 21
Regno Unito[20] 1
Regno Unito (independent)[21] 1
Spagna[15] 34
Stati Uniti[16] 48
Stati Uniti (alternative)[16] 2
Stati Uniti (independent)[16] 2
Stati Uniti (rock)[16] 3
Svezia[15] 50
Svizzera[15] 9
  1. ^ (EN) Who Built the Moon?, su British Phonographic Industry. URL consultato il 9 luglio 2021.
  2. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Who Built the Moon?, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 24 novembre 2017.
  3. ^ (EN) Noel Gallagher's High Flying Birds: Who Built the Moon?, Q, dicembre 2017, p. 104.
  4. ^ (EN) Rachel Aroesti, Noel Gallagher's High Flying Birds: Who Built the Moon? review – like Oasis on a sun lounger, su The Guardian, 23 novembre 2017. URL consultato il 24 novembre 2017.
  5. ^ (EN) Andy Gill, Album reviews: Noel Gallagher's High Flying Birds, Bjork, and more, su The Independent, 22 novembre 2017. URL consultato il 24 novembre 2017.
  6. ^ (EN) Jon Dolan, Review: Noel Gallagher, Cantankerous Oasis Refugee, Still Has Tunes to Burn, su Rolling Stone, 27 novembre 2017. URL consultato il 30 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2017).
  7. ^ (EN) Mark Beaumont, Noel Gallagher's High Flying Birds – 'Who Built The Moon?' Review, su NME, 22 novembre 2017. URL consultato il 24 novembre 2017.
  8. ^ (EN) Will Hodgkinson, Pop review: Noel Gallagher’s High Flying Birds: Who Built the Moon?, su The Times, 24 novembre 2017. URL consultato il 24 novembre 2017.
  9. ^ (EN) Stuart Berman, Noel Gallagher's High Flying Birds: Who Built the Moon?, su Pitchfork, 28 novembre 2017. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  10. ^ Andrea Valentini, Recensioni dischi, Noel Gallagher, Who Built the Moon?, su Rockol. URL consultato il 24 novembre 2017.
  11. ^ (EN) Noel Gallagher announces new High Flying Birds album 'Who Built The Moon?' and UK and Ireland arena tour, su NME, 25 settembre 2017. URL consultato il 3 novembre 2017.
  12. ^ Audio - Noel Gallagher sul nuovo disco: "David Holmes mi ha chiesto di discostarmi dagli Oasis", su oasisnotizie.blogspot.it, 20 ottobre 2017.
  13. ^ a b c Noel Gallagher presenta 'Who built the moon?': 'Il rock ha ucciso il rock'n'roll. E Liam dovrebbe andare dallo psichiatra', su Rockol, 9 novembre 2017. URL consultato il 9 novembre 2017.
  14. ^ Noel Gallagher brano per brano: "Delusi dal nuovo disco? Siete fermi al '95. Vi avviso: da qui non si torna indietro, vivrete 5 anni brutti", 24 novembre 2017.
  15. ^ a b c d e f g h i j k (NL) Noel Gallagher's High Flying Birds – Who Built the Moon?, su Ultratop. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  16. ^ a b c d e (EN) Noel Gallagher's High Flying Birds - Chart history, su Billboard. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  17. ^ (JA) オリコン週間 CDアルバムランキング 2017年11月20日~2017年11月26日, su Oricon. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  18. ^ (EN) Top 100 Albums: Week Ending 1 Dec 2017, su Irish Recorded Music Association. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  19. ^ Classifica settimanale WK 48 (dal 2017-11-24 al 2017-11-30), su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  20. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 01 December 2017 - 07 December 2017, su Official Charts Company. URL consultato il 17 dicembre 2017.
  21. ^ (EN) Official Independent Albums Chart Top 50: 01 December 2017 - 07 December 2017, su Official Charts Company. URL consultato il 17 dicembre 2017.

Collegamenti esterni

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