Wikipedia:Scherzi e STUBidaggini/Klaus von Liebig

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Klaus von Liebig (Gottinga, 1698 - Vienna, 1758), medico e naturalista tedesco.

Formatosi nella prestigiosa università della città natale si distinse immediatamente per le notevoli doti matematiche che in un primo momento lo indirizzarono verso le aree più teoriche della scienza. Significativi a questo proposito furono i suoi contributi alla nascente fluidodinamica e alla meccanica celeste. In seguito i suoi interessi mutarono e si rivolsero prevalentemente alla medicina; come lui stesso ricorderà nella sua autobiografia, in questa scelta giocò un ruolo determinante la malattia che colpì la madre e la condusse alla morte attraverso atroci sofferenze. Le sue ricerche furono incentrate inizialmente sull'anatomia del polmone e i risultati ottenuti gli permisero di ottenere la cattedra di medicina teorica all'università di Vienna, che mantenne fino alla morte. A Vienna formulò la teoria patologica per cui è divenuto celebre. In contrapposizione alla teoria dello spasmo di William Cullen, ipotizzò che l'attività degli organismi animali è accopagnata dalla produzione di correnti elettriche. A questo proposito coniò il termine bioelettricità, intendendo il complesso delle manifestazioni elettriche che si svolgono nell'organismo vivente. Suppose dunque che ogni patologia fosse da addebitare ad anomalie, scompensi del fluido elettrico e così pure ogni fenomeno doloroso. Nonostante la vaghezza di tale ipotesi, che già dal principio fu duramente contrastata, il suo lavoro ispirò Luigi Galvani per le notevoli esperienze che lo resero famoso e che diedero origine alla elettrofisiologia come branca indipendente della medicina.

Negli ultimi anni della sua vita von Liebig si dedicò principalmente all'anatomia comparata e in particolare si interessò allo studio dell'orecchio interno dei mammiferi. Anche in questo campo il suo lavoro non passò inosservato, e fu determinate per la successiva scoperta - ad opera di Domenico Cotugno - del liquido endolabirintico, con cui definitivamente fu abbattuta la teoria aristotelica dell'aer innatus, secondo la quale il fenomeno uditivo si compie entro una cavità dell'orecchio completamente chiusa e ripiena d'aria.