Wikipedia:Vaglio/Urano (astronomia)

Ultimo pianeta rimasto senza riconoscimento di qualità. Voce tuttavia abbastanza completa, da sistemare. --Vespiacic (msg) 10:50, 20 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Revisori modifica

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Suggerimenti modifica

  • La storiella della cipria per capelli sembra un falso... --Vespiacic (msg) 14:47, 20 lug 2018 (CEST)[rispondi]
    È presa1842495 da en.wiki, in cui era presente dal 2005 al 2006. Sull'attendibilità non saprei, ma qualche menzione si trova, ad esempio in questo libro del 1967 o in questi altri. Sembra aver avuto origine da un commento di Bouvard al direttore dell'Osservatorio di Parigi Arago.[1] --Titore (msg) 16:59, 20 lug 2018 (CEST)[rispondi]
    Il riferimento bibliografico è perfetto, lo inserisco in voce, grazie mille. Avevo fatto una ricerca simile su goolge prima di commentare, ma non ero riuscito a trovare niente di utile. --Vespiacic (msg) 08:55, 23 lug 2018 (CEST)[rispondi]
  • Velocità del vento: ho letto l'articolo citato nell'incipit e trovato un valore inferiore ai 900 km/h, come era scritto in voce. Ho corretto, ma solo dopo mi sono accorto di altre citazioni in basso, nella sezione bande, nubi e venti. Il valore massimo riportato nell'articolo è di 238±52, corrispondente in km/h a 856,8±187,2. Direi di lasciare l'incipit come ho specificato ora (supera i 650 km/h) e di andare più in dettaglio nella sezione specifica, esplicitando che a quella latitudine l'errore di misurazione del vento è maggiore che in altre. --Vespiacic (msg) 09:57, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
    [@ Vespiacic] Sono passati già 4 anni da quando ho ampliato la voce, e al tempo non volli tagliare l'incipit, che era già prima eccessivamente lungo. Inizierei proprio dalla velocità dei venti, perché se guardi in sezione ci sono altre fonti e comunque non è necessario nell'incipit e un valore troppo preciso su tale dato non è il massimo, visto che cambiano secondo la latitudine e le stagioni. C'è altro da ridurre nello stesso, al momento ho visto solo questa tua modifica e non ricordo a memoria gli articoli al tempo dell'ampliamento (la voce prima era appena 33 kB). Ad esempio, qualche link sui venti: [1] o [2] (900 km/h). Ma anche nella stessa fonte ora presente, più in basso, si dice che alla latitudine 60N trovano una velocità di 240 ± 50 m/s, che da 864 km/h, insomma 650 km/h per i venti massimi mi sembra decisamente poco se parliamo di velocità massima, perché quel valore? Poi anche quella di 238 m/s è al massimo a 40 gradi di latitudine, ma come detto la velocità cambia con la latitudine.--Kirk Dimmi! 12:27, 25 lug 2018 (CEST) Ma poi i 900 km/h si leggono anche sul sito della NASA, e come è scritta la frase si parla di velocità massima. Però considererei l'opzione di lasciare quell'informazione solo in sezione.[rispondi]
    Sono d'accordo a rimuovere l'informazione dall'incipit, e ho visto fonti web riportare 900 km/h. Ma nell'articolo leggendo la tabella 5 a pagina 10 riporta 238 a 59,52° (non 40) di latitudine. Visto che a quella latitudine l'incertezza del valore è la più incerta, ho preso il limite minimo (238-52) dicendo che è almeno quello. Mi affiderei a questo punto all'ultimo link, quello della Nasa, che effettivamente riporta 900. --Vespiacic (msg) 15:46, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
    Il margine d'errore è alto comunque sempre meglio riportare la media, può essere al minimo ma anche al massimo, che poi è quasi 900 km/h :-) Si può anche mettere eventualmente 850-900 km/h e entrambe le fonti--Kirk Dimmi! 23:25, 25 lug 2018 (CEST) P.S. Ho tolto dall'incipit e messo la fonte in sezione, correggendo da +50 a +60 la latitudine alla quale spirano più forti.[rispondi]
  •   Commento: Le informazioni presenti in Missioni spaziali (che probabilmente scrissi io), oggi mi sembrano un po' datate. In effetti c'è stata qualche proposta per esplorare il sistema di Urano, in seguito alle osservazioni di qualche anno fa dei telescopi Keck che hanno mostrato variazioni nell'atmosfera del pianeta. Inoltre, l'interesse verso Urano è "rinato" in seguito alla scoperta dei pianeti extrasolari, per capire i quali diventa sempre più importante avere una buona caratterizzazione di tutti i pianeti del sistema solare.
In conseguenza, anche il resto della sezione di Storia delle osservazioni risulta un po' carente (amche su en.wiki, purtroppo). C'è qualche accenno, ma mancano i risultati delle osservazioni che Hubble e le ottiche adattive hanno reso possibili.
Infine, su en.wiki ci sono un paio di immagini (un'aurora, le sue lune viste dalla Terra, la conformazione zonale dell'atmosfera) che proverei ad integrare nel nostro testo.
Non ho confrontato in modo puntuale le due voci, ma è un check che andrebbe sempre fatto. --Harlock81 (msg) 00:36, 11 ago 2018 (CEST)[rispondi]
Ho espanso un po' la sezione della storia delle osservazioni con informazioni che sapevo; non ho accennato alle ottiche adattive e agli esopianeti, in quanto ancora non ho trovato fonti valide e non ho inserito le immagini da te indicate. Ho messo alcune missioni spaziali proposte di cui, però, su it.wiki non abbiamo le relative voci. --Vespiacic (msg) 14:53, 20 ago 2018 (CEST)[rispondi]
Ho trovato un'ottima fonte per integrare il discorso sull'esplorazione: (EN) Paolo Ulivi e David M. Harland, Robotic Exploration of the Solar System. Part 4: The Modern Era 2004–2013, New York, NY, Springer, pp. 440-449, DOI:10.1007/978-1-4614-4812-9, ISBN 978-1-4614-4812-9.
Lo faccio appena posso. --Harlock81 (msg) 11:24, 28 ago 2018 (CEST)[rispondi]
  •   Commento: Nell'incipit si parla di Urano scoperto da Herschel. Più che scoprirlo, direi che Herschel fu il primo a capire che non fosse una stella. Ma ad essere precisi il 13 marzo del 1781 pensava ancora fosse una cometa. E lo penserà ancora per un bel po'. È corretto quindi dire che Urano fu scoperto da Herschel il 13 marzo 1781, diventando in quel momento il primo pianeta scoperto con un telescopio? Io al momento ho modificato in "identificato" ma anche così mi sembra impreciso perché non è quella la data della corretta identificazione. -- Pulciazzo 17:46, 2 set 2018 (CEST)[rispondi]
    Le fonti generalmente attibuiscono ad Herschel la scoperta del pianeta. Mi atterrei ad esse. Comunque meglio verificarlo una seconda volta. --Harlock81 (msg) 00:50, 4 set 2018 (CEST)[rispondi]
È vero, ma la stessa voce dice che Urano "era già stato osservato in molte occasioni precedentemente, ma fu sempre scambiato per una stella". Lo osservarono più volte Flamsteed, Bradley, Mayer, Monnier. Fatte le debite proporzioni sarebbe come dire che Colombo non scoprì l'America perché non capì dov'era approdato e quindi lo "scopritore" è Vespucci. Non dico che Herschel non sia il protagonista finale della scoperta di Urano ma che "scoperta" forse è un termine improprio. Ovviamente noi dobbiamo riportare l'informazione ufficiale dalla fonte più rappresentativa e autorevole e che abbia l'ultima parola su queste attribuzioni di paternità. Qual è? -- Pulciazzo 10:05, 4 set 2018 (CEST)[rispondi]
"Scambiato per una stella" significa che fu osservato, ne fu registrata la posizione e finì lì. Scoperto significa che ne fu riconosciuto quantomento il movimento: fu ciò riconosciuto che una "serie di osservazioni di stelle" erano in realtà lo stesso oggetto che si muoveva nello spazio. Questo il merito di Herschel. Che poi lui abbia supposto inizialmente che fosse una cometa, nulla toglie alla scoperta del nuovo oggetto. Le osservazioni precedenti vengono generalmente descritte come osservazioni di prescoperta.
Non c'è una nettamente migliore delle altre. Ad ogni modo, le fonti parlano in generale della scoperta di Urano da parte di Herschel Es1 - Google.Books in italiano, Es-2 Google.Books in inglese. Anche la Treccani parla di scoperta di Urano: Urano, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Per Sapere.it, Urano fu riconosciuto come pianeta da Herschel. Per l'INAF, fu scoperto da Herschel. Se c'è qualcuna che fa dei distinguo, ce la puoi segnalare?
Ad ogni modo, integrerei i contenuti della nostra sezione con quelli presenti nella voce su en.wiki. --Harlock81 (msg) 10:58, 4 set 2018 (CEST)[rispondi]
Non ho una fonte che approfondisca il tema del distinguo. Per questo la chiedevo. Siccome secondo me andrebbe fatto, speravo ce ne fosse una come quella che si occupa della nomenclatura ufficiale dei pianeti e che abbia l'ultima parola. Nessun dubbio in ogni caso sul merito di Herschel, ma mi resta il dubbio del motivo per cui le fonti riportino il 13 marzo come data della "scoperta". Il 13 marzo non era ancora un pianeta. Probabilmente però per la comunità scientifica non è un tema importante e per quanto mi riguarda mi fermo qui. -- Pulciazzo 11:33, 4 set 2018 (CEST)[rispondi]

Bibliografia modifica

Rifarò completamente la bibliografia: ci sono dei testi in voce non riportati nella sezione bibliografia e i testi della sezione bibliografia non sono utilizzati nella voce. Riporto nel cassetto la bibliografia originaria per comodità di consultazione. --Vespiacic (msg) 12:59, 23 lug 2018 (CEST)[rispondi]

Come si diceva per la stella di Barnard, la biblio a volte serve anche come approfondimento, considerando che è un pianeta maggiore è sterminata quella che si può trovare su Urano. Se non si vogliono mettere libri troppo generici ce ne sono tantissimi di specifici. Anche se visibile solo in piccola parte o con snippet, sarebbe interessante questo, anche per la sezione osservazione.--Kirk Dimmi! 13:01, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Prendo qualcosa di utile da questi libri e lo metto in voce, così li abbiamo in bibliografia. --Vespiacic (msg) 13:37, 25 lug 2018 (CEST)[rispondi]
Bibliografia


Bibliografia modifica

Titoli generali modifica

  • (EN) George Forbes, History of Astronomy, Londra, Watts & Co., 1909.
  • (EN) Albrecht Unsöld, The New Cosmos, New York, Springer-Verlag, 1969.
  • (EN) Cecilia Payne-Gaposchkin, Katherine Haramundanis, Introduction to Astronomy, Englewood Cliffs, Prentice-Hall, 1970, ISBN 0-13-478107-4.
  • H. L. Shipman, L'Universo inquieto. Guida all'osservazione a occhio nudo e con il telescopio. Introduzione all'astronomia, Bologna, Zanichelli, 1984, ISBN 88-08-03170-5.
  • H. Reeves, L'evoluzione cosmica, Milano, Rizzoli, 2000, ISBN 88-17-25907-1.
  • (EN) Paul Murdin, Encyclopedia of Astronomy and Astrophysics, Bristol, Institute of Physics Publishing, 2000, ISBN 0-12-226690-0.
  • AA.VV, L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia, Novara, De Agostini, 2002.
  • J. Gribbin, Enciclopedia di astronomia e cosmologia, Milano, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-50517-8.
  • W. Owen, et al, Atlante illustrato dell'Universo, Milano, Il Viaggiatore, 2006, ISBN 88-365-3679-4.
  • M. Rees, Universo. Dal big bang alla nascita dei pianeti. Dal sistema solare alle galassie più remote, Milano, Mondadori Electa, 2006, p. 512, ISBN 88-370-4377-5.
  • (EN) B. W. Carroll, D. A. Ostlie, An Introduction to Modern Astrophysics, 2ª ed., Pearson Addison-Wesley, 2007, pp. 1278 pagine, ISBN 0-8053-0402-9.

Titoli specifici modifica

Sul sistema solare modifica

  • M. Hack, Alla scoperta del sistema solare, Milano, Mondadori Electa, 2003, p. 264.
  • (EN) Vari, Encyclopedia of the Solar System, Gruppo B, 2006, p. 412, ISBN 0-12-088589-1.
  • F. Biafore, In viaggio nel sistema solare. Un percorso nello spazio e nel tempo alla luce delle ultime scoperte, Gruppo B, 2008, p. 146.
  • C. Guaita, I giganti con gli anelli. Le rivoluzionarie scoperte sui pianeti esterni, Gruppo B, 2009, p. 114.

Sul pianeta modifica

  • (EN) Garry E. Hunt, Atlas of Uranus, Cambridge University Press, 1989, ISBN 0-521-34323-2.
  • (EN) Jay T. Bergstralh, Ellis D. Miner, Mildred Shapley Matthews, Uranus, University of Arizona Press, 1991, ISBN 0-8165-1208-6.
  • (EN) Jennifer Viegas, Uranus, The Rosen Publishing Group, 2005, ISBN 1-4042-0174-2.
  • (EN) Teresa Wimmer, Uranus, The Creative Company, 2007, ISBN 1-58341-523-8.
  • (EN) Gregory L. Vogt, Uranus, Lerner Publications, 2009, ISBN 0-7613-5709-2.
  • (EN) Uranus: The Ice Planet, Gareth Stevens Pub., 2010, ISBN 978-1-4339-3843-6.

Note modifica

  1. ^ (FR) E. M. Antoniadi, La planète Uranus, in L'Astronomie, n. 50, gennaio 1936, p. 252.
    «Bouvard a raconté à Arago qu'nne des observations de la planète avait été noteé par Le Monnier sur un sac à papier ayant contenu de la pundre à cheveux»