Xu Shouhui

generale cinese

Xu Shouhui[2], conosciuto anche con il nome di Xu Zhenyi (真一 o 真逸; WG: Hsü Chen-i) (cinese tradizionale: 徐壽輝; cinese semplificato: 徐寿辉; pinyin: Xú Shòuhuī; Wade-Giles: Hsü Shou-hui; Hubei, XIV secolo1360), è stato un generale cinese, autoproclamatosi imperatore del regno di Tianwan durante gli ultimi anni della dinastia Yuan[1].

Biografia modifica

Nato nella contea di Luotian (羅田; attualmente situata nella provincia dello Hubei ed amministrata dalla città di Huanggang), Xu era un venditore di stoffe. Nell'agosto del 1351, si unì a dei ribelli di Qízhōu (蘄州) per fondare l'Esercito dei Turbanti Rossi, che si rifaceva alle idee di ribellione della setta buddhista del Loto Bianco. Nei mesi successivi, i Turbanti Rossi conquistarono la città di Qishui (蘄水) e vi stabilirono il loro quartier generale. La città venne altresì nominata capitale dell'Impero di Tianwan (天完), del quale Xu si autoproclamò imperatore con il nome dell'era Zhiping (治平).

Con gli anni, i Turbanti Rossi accrebbero le schiere del proprio esercito e dei propri sostenitori, e procedettero con l'invasione, nel 1352, delle province di Hebei, Jiangxi, Anhui, Fujian, Zhejiang, Jiangsu ed Hunan.

Morte modifica

Dopo essere stato temporaneamente sconfitto in battaglia dall'esercito mongolo Yuan, Xu scappò sul Monte Huangmei (黃梅山), dal quale però tornò nel 1355 per tentare ancora una volta un'invasione e per spostare la capitale ad Hanyang.
Seguì un relativo periodo di pace, tuttavia, cinque anni dopo, Xu Shouhui fu assassinato dal suo ex-compagno d'armi Chen Youliang. La sua morte senza successione causò anche la caduta dell'Impero Tianwan[3].

Note modifica

  1. ^ trueknowledge.com, Fatti su Xu Shouhui, su trueknowledge.com. URL consultato il 24 febbraio 2012.
  2. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Xu" è il cognome.
  3. ^ pasthound.com, Chen Youliang uccide Xu Shouhui [collegamento interrotto], su pasthound.com. URL consultato il 24 febbraio 2012.