Jakov Borisovič Zel'dovič

astronomo e fisico sovietico
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Jakov Borisovič Zel'dovič (in russo Яков Борисович Зельдович?; Minsk, 8 marzo 1914Mosca, 2 dicembre 1987) è stato un astronomo e fisico sovietico.

Jakov Borisovič Zel'dovič (a destra) e Iosif Šklovskij (a sinistra) (1977)

Zel'dovič ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo degli armamenti nucleari dell'URSS ed ha fornito importanti contributi nello studio dell'adsorbimento, della catalisi, delle onde d'urto, della fisica nucleare, della fisica cosmologica e della relatività generale.

Nato a Minsk da genitori di origine ebraica, dopo 4 mesi dalla nascita la famiglia si trasferì a San Pietroburgo[1], dove rimase fino al 1941 quando, a seguito dell'invasione delle Potenze dell'Asse, fu costretta a rifugiarsi a Kazan' sino al 1943.[2]

A partire dal 1931, all'età di soli 17 anni, Zel'dovič diventa assistente all'Istituto di Chimica Fisica presso l'Accademia russa delle scienze. Nel 1943 inizia la sua partecipazione al Programma nucleare sovietico lavorando a lungo in collaborazione con Igor' Vasil'evič Kurčatov.

Nel 1952 inizia uno studio approfondito sulle particelle elementari e sulla loro trasformazione, intuendo l'esistenza del decadimento beta e del pione.

Negli anni 60 inizia gli studi in campo astrofisico. Nel 1964 Zel'dovič, ed in maniera indipendente anche Edwin Ernest Salpeter, furono tra i primi ad ipotizzare l'esistenza di un disco di accrescimento attorno ad un buco nero di grosse dimensioni responsabile della massiccia quantità di energia rilasciata dalle quasar.

Nel 1974, in collaborazione con A. G. Polnarev, ha suggerito l'esistenza di un effetto memoria gravitazionale, per il quale un sistema di particelle in caduta libera, inizialmente relativamente a riposo, si ritrova spostato dopo il passaggio di un impulso di onde gravitazionali.[3]

Onorificenze modifica

— 1949
— 1953
— 1957
— 1962
— 1974

Note modifica

  1. ^ R. A. Sunyaev, p. 301.
  2. ^ R. A. Sunyaev, p. 302.
  3. ^ P. M. Zhang, C. Duval e G. W. Gibbons, The Memory Effect for Plane Gravitational Waves (abstract), in Physics Letters B, vol. 772, 2017-09, pp. 743–746, DOI:10.1016/j.physletb.2017.07.050. URL consultato il 10 giugno 2022.

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