A livello giovanile ottiene risultati discreti, arriva alle semifinali dell'Orange Bowl nel 2011 e l'anno dopo si ferma in semifinale agli US Open. Raggiunge il 12º posto nella classifica mondiale juniores nel gennaio 2012.[1]
2011-2013, inizi da professionista e primi titoli ITFModifica
Fa il suo esordio tra i professionisti nel circuito Futures ITF nell'ottobre 2011 e al suo secondo torneo raggiunge la finale. Nel 2012 fa le sue prime esperienze nei tornei dell'ATP Challenger Tour. Per conquistare il primo titolo Futures deve attendere il febbraio 2013 e a fine anno ne vince altri due.
2014, primo titolo Challenger, top 200 del ranking e medaglia d'oro ai Giochi asiaticiModifica
Comincia il 2014 oltre la 400ª posizione del ranking e nel corso della stagione risale rapidamente. Inizia a a ottenere buoni risultati nei Challenger, gioca con maggiore frequenza e ad aprile sconfigge il nº 74 del ranking Donald Young al Challenger di Savannah, nella sua prima vittoria su un top 100. A giugno abbandona i Futures dopo averne vinti cinque in singolare e uno in doppio. Ad agosto supera le qualificazioni agli US Open e, al suo debutto nel circuito maggiore, è costretto al ritiro durante l'incontro di primo turno. La settimana successiva si aggiudica il primo titolo Challenger battendo in tre set Somdev Devvarman nella finale di Shanghai. Con questi risultati entra per la prima volta nella top 200 del ranking. A fine mese conquista la medaglia d'oro in singolare ai Giochi asiatici di Incheon superando in finale il più quotato Lu Yen-Hsun ed è medaglia di bronzo in doppio.[2] Con altri buoni risultati nei Challenger, a dicembre porta il best ranking alla 153ª posizione.
2015, primi quarti di finale ATP, un titolo Challenger e 117º nel rankingModifica
Eliminato nelle qualificazioni alla sua prima esperienza agli Australian Open, le supera a febbraio al torneo ATP di Delray Beach e vince il suo primo incontro nel circuito maggiore battendo Igor Sijsling, accede ai quarti di finale con il successo su Marinko Matosevic e viene eliminato da Bernard Tomic. Passa le qualificazioni anche al Roland Garros e al primo turno viene sconfitto da Tomáš Berdych. Vince il suo primo incontro in uno Slam agli US Open superando al primo turno il nº 80 ATP Paul-Henri Mathieu e perde quindi contro Thomaz Bellucci. A settembre fa il suo esordio nella squadra giapponese di Coppa Davis in occasione della sfida vinta 3-2 con la Colombia, viene schierato in doppio assieme a Yasutaka Uchiyama e perdono in 4 set contro gli specialisti Farah / Cabal. Anche quell'anno consegue buoni risultati nei Challenger, e dopo aver disputato 4 semifinali all'ultimo torneo stagionale vince il titolo a Toyota battendo in finale Alexander Kudryavtsev, successo con cui chiude la stagione al 117º posto mondiale, nuovo best ranking.
2016, prima semifinale ATP, due titoli Challenger e top 100Modifica
La buona classifica lo esenta dal partecipare alle qualificazioni agli Australian Open e viene sconfitto all'esordio del tabellone principale, Subito dopo torna a disputare un quarto di finale ATP a Memphis e cede in due set a Sam Querrey. A fine febbraio raggiunge la sua prima finale Challenger in doppio a Cherbourg, gioca in coppia con Aldin Šetkić e vengono sconfitti da Ken e Neal Skupski. A marzo supera per la prima volta le qualifiche in un torneo Masters 1000 a Miami, dove accede al terzo turno con la vittoria sul nº 23 del mondo Feliciano López e viene sconfitto da Dominic Thiem. Eliminato nelle qualificazioni al Roland Garros, le supera per la prima volta a Wimbledon e viene subito battuto da Sergiy Stakhovsky. Fa il suo ingresso nella top 100 con il titolo conquistato a luglio al Challenger di Winnetka. Ad agosto raggiunge ad Atlanta la sua prima semifinale ATP superando nell'ordine Daniel Evans, Alexandr Dolgopolov e Horacio Zeballos; viene sconfitto per 3-6 al terzo set dal nº 18 del mondo Nick Kyrgios, che si aggiudicherà il titolo. Sale così all'85º posto mondiale e chiude la stagione al 100º dopo aver vinto il Challenger di Astana.
2017, quarto turno a Indian Wells, top 60 e infortunio al ginocchioModifica
Nei primi tornei del 2017, tra i quali gli Australian Open, non va mai oltre il secondo turno. A inizio marzo raggiunge i quarti di finale all'ATP 500 di Acapulco, elimina tra gli altri il nº 18 del mondo Jack Sock e viene sconfitto in due set da Rafael Nadal. Si mette in luce anche a Indian Wells spingendosi per la prima volta al quarto turno di un Masters 1000 con i successi sui quotati Ivo Karlovic e Tomas Berdych, viene eliminato al tie break del set decisivo dal nº 3 del mondo Stan Wawrinka dopo aver vinto il primo parziale; a fine torneo porta il best ranking alla 58ª posizione. Il 24 marzo si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro durante il match di secondo turno al Miami Masters e deve chiudere la stagione con largo anticipo.[3]
2018, crollo nel ranking, primo titolo ATP e rientro nella top 100Modifica
Quando rientra nel gennaio 2018 si trova alla 166ª posizione del ranking. Agli Australian Open elimina il nº 29 ATP Philipp Kohlschreiber ed esce di scena al secondo turno. A febbraio si infortuna di nuovo il ginocchio sinistro ma rientra dopo tre settimane.[3] Non ripete gli ottimi risultati di marzo 2019 e ad aprile scende alla 380ª posizione mondiale. Inizia la risalita a maggio vincendo il Challenger di Gimcheon, ma viene eliminato al primo turno al Roland Garros e a Wimbledon. Ad agosto torna a disputare un quarto di finale ATP a Los Cabos grazie al successo sull'emergente Taylor Fritz e viene sconfitto da Fabio Fognini che vincerà il torneo. Dopo le delusioni patite durante la trasferta americana di fine estate, a fine settembre vince il suo primo titolo del circuito maggiore a Shenzhen partendo dalle qualificazioni. Nel tabellone principale elimina prima Denis Kudla e al secondo turno Denis Shapovalov, al quale annulla due match ball.[3] Ha quindi la meglio su Cameron Norrie e in semifinale sul nº 28 del ranking Fernando Verdasco, e si aggiudica il titolo battendo in finale Pierre-Hugues Herbert con il punteggio di 7-5, 2-6, 6-4. Guadagna 76 posizioni nel ranking e rientra nella top 100. Chiude la stagione al 75º posto dopo aver perso la finale al Traralgon Challenger e le semifinali nei Challenger di Canberra e Kobe.