Zambana

comune italiano soppresso
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Zambana (La Zambàna in dialetto trentino[4][5]) è una frazione di Terre d'Adige, in provincia di Trento, di 1707 abitanti; ha costituito comune autonomo fino al 31 dicembre 2018, dopodiché a seguito della fusione con Nave San Rocco ha dato vita al comune sparso di Terre d'Adige, del quale è frazione capoluogo.

Zambana
ex comune
Zambana – Stemma
Zambana – Bandiera
Zambana – Veduta
Zambana – Veduta
Vista di Zambana Vecchia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Comune Terre d'Adige
Amministrazione
Data di soppressione31-12-2018 (Comune di Zambana)
Territorio
Coordinate46°09′N 11°06′E / 46.15°N 11.1°E46.15; 11.1 (Zambana)
Altitudine206 m s.l.m.
Superficie11,69 km²
Abitanti1 707[1] (30-11-2018)
Densità146,02 ab./km²
SottodivisioniZambana Vecchia
Frazioni confinantiNave San Rocco
Altre informazioni
Cod. postale38097 (già 38010)
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022225
Cod. catastaleM142
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 712 GG[3]
Nome abitantizambanoti
Patronosanti Filippo e Giacomo
Giorno festivo3 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Zambana
Zambana
Zambana – Mappa
Zambana – Mappa
Posizione dell'ex comune di Zambana
nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Storia modifica

Il 7 settembre 1955 un'enorme massa di sassi e detriti si stacca dal fianco della Paganella. Il 25 novembre un diedro pericolante si muove fino a raggiungere le vallette dei torrenti Maor e Secco a monte di Zambana Vecchia. Un secondo diedro rimane in bilico. Due giorni dopo, visto lo stato di pericolo, l'allora presidente della provincia Remo Albertini ordina lo sgombero del paese.

Tra il 24 e il 25 marzo 1956 una seconda frana sfonda la diga che era stata innalzata lungo il torrente Maor e raggiunge il centro abitato del paese. Fino a che il 16 aprile, dopo una lunga giornata di pioggia torrenziale, un'altra enorme frana scivola lungo la val Manara sommergendo le ultime abitazioni ancora non travolte dalle precedenti frane.

 
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.

A seguito di quest'ultima frana, il 19 aprile il paese di Zambana Vecchia viene dichiarato inabitabile e con il decreto del 10 luglio 1957, il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi avvia la ricostruzione di Zambana nella piana degli Aicheri di Lavis sulla sponda sinistra del fiume Adige, creando il paese di Zambana Nuova.

Tra il 1996 e il 1997 vengono effettuati imponenti lavori di consolidamento delle pareti franose. Nell'ottobre 1993 viene revocata l'inabitabilità a Zambana Vecchia. Di conseguenza la funivia Zambana Vecchia-Fai della Paganella venne lasciata in disuso.[6]

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune erano stati concessi con DPR del 18 giugno 1952.[7]

«D'argento, alla torre di rosso, murata di nero, merlata alla guelfa di tre, aperta e finestrata del campo e nascente da un monte pietroso al naturale.»

Il gonfalone era un drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in argento: Comune di Zambana.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

  • Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. La chiesa rimane tra le poche testimonianze dell'antico centro abitato distrutto dalla frana. Appare separata dal resto delle abitazioni da un terrapieno spesso più di 7 metri in modo tale da proteggere le case e gli abitanti che vivono nei pressi della chiesa.
  • Chiesa di Maria Mater Dei, nuova parrocchiale di Zambana, edificata nel 1965-66 e consacrata nel 1973.[8]

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[9]

Geografia antropica modifica

La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Fai e Nave San Rocco. Nel 1948 distacco di territori per la ricostituzione dei comuni di Fai, ora Fai della Paganella (Censimento 1936: pop. res. 887) e Nave San Rocco (Censimento 1936: pop. res. 588).[10]

Infrastrutture e trasporti modifica

Zambana è servita dall'omonima stazione che si trova sulla linea ferroviaria Trento-Malé-Mezzana, inaugurata nel 1964 in sostituzione della preesistente tranvia.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2010 2015 Michele Moser Lista aperta per Zambana Sindaco
2015 2018 Renato Tasin Insieme per il futuro Sindaco

Formazione del nuovo comune di Terre d'Adige modifica

Con il referendum consultivo del 22 maggio 2016, la popolazione di Zambana ha approvato la proposta di fusione con il limitrofo comune di Nave San Rocco, che ha dato vita, a partire dal 1º gennaio 2019, al nuovo comune di Terre d'Adige.[11]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2018.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 717, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  6. ^ Il paese di Fai della Paganella, su brentapaganella.it. URL consultato il 19 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ a b Zambana, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 4 novembre 2023.
  8. ^ Chiesa di Maria Mater Dei - Zambana, Terre d'Adige, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  11. ^ Referendum consultivo sulla fusione Zambana-Nave San Rocco, su comuneterredadige.tn.it. URL consultato il 1º ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2017).

Voci correlate modifica

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