24 Ore di Le Mans 1949

La 24 Ore di Le Mans 1949 è stato la 17ª edizione della gara francese e si è disputata il 25 e 26 giugno 1949.

24 Ore di Le Mans 1949
Edizione n. 17 del 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio25 giugno
Termine26 giugno
Titoli in palio
Vittoria assolutaBandiera degli Stati Uniti Luigi Chinetti
Bandiera del Regno Unito Peter Mitchell-Thomson
su Ferrari 166MM
Sport fino a 2 litri
Sport
oltre 3 litri
Bandiera della Francia Pierre Meyrat
Bandiera della Francia Robert Brunet
su Delahaye 135CS
Sport
sino 3 litri
Bandiera della Francia Henri Louveau
Bandiera della Spagna Juan Jover
su Delage D6S-3L
Sport
sino 1500cc
Bandiera del Regno Unito Eric Thompson
Bandiera del Regno Unito Jack Fairman
su HRG 1500 Lightweight Le Mans
Sport
sino 1100 cc
Bandiera della Francia Jean de Montrémy
Bandiera della Francia Eugène Dussous
su Monopole-Gordini
Altre edizioni
Precedente - Successiva

Essa fu la prima edizione dellagara dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale che costrinse allo stop dopo l'edizione del 1939.

La gara fu vinta da Luigi Chinetti che diede alla Ferrari il primo successo a Le Mans. Chinetti guidò per 23 ore e mezza lasciando solo per mezzora la vettura al suo compagno di squadra e proprietario della vettura Peter Mitchell-Thomson, Lord Seldsdon.

La gara vide la morte del pilota francese Pierre Marechal che ebbe un incidente nella parte finale dalla gara al volante della sua Aston Martin DB2 alla curva di Arnage.

Contesto modifica

Dopo i bombardamenti e il degrado dovuto alla seconda guerra mondiale, il circuito venne ristrutturato con lavori completati solo nel febbraio 1949. Grazie all'aiuto del governo nazionale, vennero riasfaltati tutti i tratti di strada pubblica, ricostruiti nuovi box e nuove strutture di accoglienza. Alcune terreni all'interno e all'esterno del circuito erano però ancora interdetti dovendo ancora essere bonificati da mine ed ordigni bellici.

Venne emanato un regolamento che seguiva le direttive della Commissione Sportiva Internazionale e che prevedeva elaborazioni di vetture prodotte in serie. Vennero ammessi però anche dei prototipi a condizione che venissero approvate dagli enti automobilistici dei vari paesi e vi fosse l'impegno del costruttore a costruirne almeno 3 esemplari. Da segnalare che molte vetture erano in realtà delle monoposto trasformate in biposto e dotate di proiettori, fanali e parafanghi posticci. Erano ammessi sia i motori due tempi che quattro tempi, a benzina o diesel, ad alimentazione atmosferica o sovralimentati (con valore della cilindrata raddoppiato agli effetti della classe di appartenenza).

Anche se negli annali rimarrà la vittoria della vettura che compirà il maggior percorso (con obbligo completare l'ultimo giro dopo lo scadere delle 24 ore), in realtà due erano i trofei in palio.

Il primo il cosiddetto “Indice di Performance” : esso era calcolato come differenza tra la distanza percorsa e un target stabilito dagli organizzatori . Tutti i partecipanti capaci di raggiungere il target saranno invitati alla edizione successiva per conquistare la “Rugde Whitworth Biennal Cup” . Anche qui il successo arrideva all'equipaggio che nei due anni avesse migliorato più possibile il target degli organizzatori.

Per essere classificati era necessario transitare sotto la bandiera a Scacchi dopo aver completato l'ultimo giro nel tempo massimo di trenta minuti. Era inoltre previsto di eliminare dopo 12 ore le vetture troppo lente, considerando come tali quelle che non avessero compiuto almeno il 40% del target previsto per le 24 ore totali.

Venne ammesso, stante la povertà del combustibile disponibile commercialmente e fornito dagli organizzatori (solo 68 ottani), la possibilità di aggiungere una percentuali del 25% di etanolo e del 15% di Benzolo.

Alla partenza era previsto che le vetture con cilindrata maggiore si schierassero in posizione avanzata.

Partecipanti modifica

La Ferrari, casa appena nata, era rappresentata da alcuni equipaggi “privati”, ma appoggiati dalla casa madre. La più accreditata era la vettura di proprietà di Peter-Michell Thomson, noto come “Lord Seldson”. Essa era la stessa vettura ex-ufficiale, modello ”166” che aveva vinto con Clemente Biondetti la mille miglia. Essa era dotato di un motore V12 di 1985cc e 140 bhp a 5600 giri/minuto e di un cambio a cinque marce.

La seconda Ferrari 166 era anch'essa una vettura ex ufficiale: dopo essere stata usata da Piero Taruffi nella Mille miglia, era stata venduta a Pierre-Louis Dreyfus che si schierò in coppia con Jean Lucas che però danneggiò la vettura nelle prove di venerdì. La vettura dopo essere stata in testa nel pomeriggio del sabato fu danneggiata da Dreyfuss in una uscita di strada. Riparata sarà la vettura con cui Chinetti e Lucas vinceranno la 24 ore di Spa solo una settimana dopo.

La Delahaye schiera varie vetture tra le “135” d'anteguerra e la più recente 175S, introdotta nel 1947. Le due vetture più competitive sono schierate da Charles Pozzi. Dotate di un nuovo motore aspirato da 4500cc, erano delle monoposto convertite con secondo sedile e parafanghi. Velocissime comanderanno la gara per le prime cinque ore, prima con l'equipaggio Chaboud-Pozzi, poi con Simon-Flauat, ma entrambe non completeranno la gara.

Erano presenti anche 5 vetture d'anteguerra le 135CS e 135MS, versioni a ruote coperte della monoposto (dotata di motore 3600cc) vincitrici di alcuni gran premi d'anteguerra. Una di queste conquisterà il quinto posto assoluto e la vittoria di classe, “salvando” così la spedizione della casa francese.

Al via si schierarono quattro Delage D6S. Il marchio francese era stato assorbito dalla Delahaye, e le vetture erano basate sul progetto dell'ultima vettura monoposto ufficiale della casa , la D6-75 e dotate di un motore 3 litri da 145 cv. La migliore di questi sarà la vettura di Henry Loveau e Juan Jover.

Varie furono al via le Talbot-Lago. Tra queste la monoposto modificata “T26S” dell' “Ecurie France” , quindi la derivata dalla stradale “SS” dell'”Ecurie Verte” e la vecchia T1150 dell'"Ecurie Rosier".

Apparve anche l'Aston Martin, da poco rilevata insieme alla Lagonda da David Brown. Schierò tre prototipi della Aston Martin DB2, uno con motore 2,6 litri e due 2000. Ad esse si aggiunsero tre vetture d'anteguerra schierate da Privati.

Una Frazer Nash venne schierata con alla guida Norman Culpan e Harold Aldington, quest'ultimo titolare della piccola casa inglese. Il motore sei cilindri in linea da due litri era prodotto dalla Bristol. In realtà si trattava di un motore di progetto BMW, che la famiglia Aldington (importatore britannico della casa tedesca dal 1934) aveva rilevato nel quadro delle riparazioni di guerra. La vettura molto performante terminerà al terzo posto.

Nella classe sino a 1500cc la lotta fu tra l'esordiente la DB e la britannica HRG.

La DB era una casa casa fondata come EPAF nell'anteguerra da Charles Deutsch e Renè Bonnet. Le vetture erano dotate di motori Citroën di 1490cc. I titolari della casa scesero personalmente in pista e si ritirarono quando erano al nono posto, prima di classe dopo aver addirittura raggiunto la sesta , lasciando la vittoria di classe alla britannica HRG.

La piccola casa francese Monopole si schierò nella categoria sino a 1100cc con vetture dotate di motore elaborato sulla base della "Simca Huit", versione francese della "Fiat 508C".

Altre vetture dotate di motore SIMCA, furono presentate sia dalla casa madre, sia dalla Gordini.

Interessante fu l'esperimento della Delettrez: per la prima volta una vettura Diesel veniva schierata a Le Mans. I due fratelli Delettrez, figli di un distributore Unic (marchio che dopo aver prodotto anche autovetture, nel dopoguerra si concentro sulla produzione di veicoli industriali), realizzarono una vettura con un telaio di derivazione appunto Unic con la carrozzeria di una Delage d'anteguerra e un motore 4,4 litri diesel di produzione GMC, di rogine militare. Si trattava infatti di un residuato bellico.

Esordì anche la Healey, appena fondata e non ancora nell'orbita della Austin Motor Company . L'elegante vettura sportiva , dotata di motore Riley 2.4 litri e carrozzeria realizzata dalla Sam Scott & Sons. Una vettura che già si era distinta con varie vittorie di classe in gare come la Targa Florio 1948.

Alla gara parteciparono con ottimi risultati anche le "Aero Minor" di produzione cecoslovacca. Il marchio "Aero" era utilizzato sulle vetture prodotte dalla casa Jawa con motore 745cc di derivazione DKW.

Risultato ufficiale modifica

 
Le Mans in 1949
Pos Categoria N. Team Piloti Vettura Motore Giri
1 S
2.0
22   Peter Mitchell-Thomson   Peter Mitchell-Thomson
  Luigi Chinetti
Ferrari 166MM Ferrari 2.0L V12 235
2 S
3.0
15   Henri Louveau   Henri Louveau
  Juan Jover
Delage
D6S-3L
Delage 3.0L i6 234
3 S
2.0
26   Mrs. P. Trevelyan   Harold John Aldington
  Norman Culpan
Frazer Nash
HighSpeed LM Replica
Bristol 2.0L I6 224
4 S
3.0
14   W.S. Watney   Louis Gérard
  Paco Godia
Delage D6S-3L Delage 3.0L I6 212
5 S
5.0
11   Pierre Meyrat   Pierre Meyrat
  Robert Brunet
Delahaye 135CS Delahaye 4.0L I6 210
6 S
5.0
6   H.S.F. Hay   H.S.F. Hay
  Tommy Wisdom
Embiricos Bentley
Paulin
Bentley 4.3L I6 210
7 S
2.0
27   Arthur Jones   Arthur Jones
  Nick Haines
Aston Martin DB2 Aston Martin 2.0L I4 207
8 S
1.5
35   Ecurie Lapin Blanc   Eric Thompson
  Jack Fairman
HRG
1500 Lightweight
Singer 1.5L I4 202
9 S
5.0
12   René Bouchard   René Bouchard
  Pierre Larrue
Delahaye 135MS Delahaye 3.6L I6 ?
10 S
5.0
9   Henry Leblanc   Henry Leblanc
  Jean Brault
Delahaye 135CS Delahaye 3.6L I6 ?
11 S
2.0
29   Robert Lawrie   Robert Lawrie
  Richard W. Parker
Aston Martin
2-Litre Sports
Aston Martin 2.0L I4 ?
12 S
1.1
44   Monopole-Poissy   Jean de Montrémy
  Eugène Dussous
Monopole Sport Gordini 1.1L I4 ?
13 S
3.0
20   Jack Bartlett   Jack Bartlett
  Nigel Mann
Healey Elliott Riley 2.4L I4 ?
14 S
1.1
47   N.J. Mahé / R. Crovetto   Norbert Jean Mahé
  Roger Crovetto
SIMCA Huit Gordini 1.1L I4 ?
15 S
750
58   Let-Aviation   František Sutnar
  Otto Krattner
Aero Minor Sport 750 Aero 0.7L Flat-2
(2-Stroke)
?
16 S
1.5
41   Auguste Lachaize   Auguste Lachaize
  Albert Debille
DB Tank Citroën 1.5L I4 ?
17 S
1.1
52   André Guillard   André Guillard
  Théodore Martin
SIMCA Huit Gordini 1.1L I4 ?
18 S
750
60   Ecurie Verte   Emmanuel Baboin
  Pierre Gay
SIMCA Six SIMCA 0.6L I4 ?
19 S
750
59   Jacques Poch   Ivan Hodač
  Jacques Poch
Aero Minor Sport 750 Aero 0.7L Flat-2
(2-Stroke)
?

Non classificati modifica

Pos Class No Team Drivers Chassis Engine Laps
20 S
5.0
1   André Chambas / Ecurie Verte   André Chambas
  André Morel
Talbot-Lago
Gran Sport Coupe
Talbot-Lago 4.5L I6 222
21 S
3.0
18   Auguste Veuillet   Auguste Veuillet
  Edmond Mouche
Delage D6-3L Delage 3.0L I6 208
22 S
2.0
28   Mrs. R.P. Hichens   Pierre Marechal
  Donald Mathieson
Aston Martin DB2 Aston Martin 2.0L i4 192
23 S
5.0
4   Charles Pozzi   Pierre Flahaut
  André Simon
Delahaye 175S Delahaye 4.5L I6 179
24 S
1.5
42   René Bonnet   René Bonnet
  Charles Deutsch
DB 5 Citroën 1.5L I4 175
25 S
1.5
43   G.E. Phillips   George Phillips
  R.M. Dryden
MG
TC Special Body
MG 1.3L I4 134
26 S
5.0
8   Louis Villeneuve   Marius Chanal
  Yves Giraud-Cabantous
Delahaye 135CS Delahaye 3.6L I6 128
27 S
5.0
10   R.R.C. Walker Racing Team   Tony Rolt
  Guy Jason-Henry
Delahaye 135CS Delahaye 3.6L I6 126
28 S
5.0
5   Ets. Delettrez   Jean Delettrez
  Jacques Delettrez
Delettrez Diesel Delettrez 4.4L I6
(Diesel)
123
29 S
1.1
45   Monopole-Poissy   Jean Hémard
  Raymond Leinard
Monopole SIMCA 1.1L I4 120
30 S
1.1
48   Just-Emile Vernet   Just-Emile Vernet
  Claude Batault
SIMCA Huit SIMCA 1.1L I4 118
31 S
1.1
56   Jacques Savoye   Jacques Savoye
  Marcel Renault
Singer 9 Singer 1.0L I4 97
32 S
5.0
2   Ecurie France   Paul Vallé
  Guy Mairesse
Talbot-Lago
Monoplace Decalee
Talbot-Lago 4.5L I6 95
33 S
1.1
54   Mme Vivianne Elder   Vivianne Elder
  René Camerano
SIMCA Huit SIMCA 1.1L I4 95
34 S
1.1
46   Robert Redge   Félix Lecerf
  Robert Redge
SIMCA Dého SIMCA 1.1L I4 89
35 S
1.1
50   Amédée Gordini   Pierre Veyron
  José Scaron
SIMCA-Gordini T8 SIMCA 1.1L I4 88
36 S
1.5
34   Ecurie Lapin Blanche   Jack Scott-Douglas
  Neville Gee
HRG
1500 Lightweight LM
Singer 1.5L I4 83
37 S
3.0
16   Marc Versini   Marc Versini
  Gaston Serraud
Delage D6-3L Delage 3.0L I6 58
38 S
2.0
23   J.A. Plisson   Jean Lucas
  Pierre-Louis Dreyfus
Ferrari 166MM Ferrari 2.0L V12 53
39 S
5.0
3   Charles Pozzi   Eugene Chaboud
  Charles Pozzi
Delahaye 175S Delahaye 4.5L I6 52
40 S
2.0
30   Peter Monkhouse   Peter Monkhouse
  Ernest Stapleton
Aston Martin
Speed Model
Aston Martin 2.0L I4 45
41 S
1.1
51   Robert Tocheport   Robert Tocheport
  Roget Carron
SIMCA Huit SIMCA 1.1L I4 45
42 S
1.5
36   Just-Emile Vernet   Georges Trouis
  Roger Eckerlein
Riley RMA Riley 1.5L I4 40
43 S
2.0
31   Dudley C. Folland   Anthony Heal
  Dudley Folland
Aston Martin
Speed Model
Aston Martin 2.0L I4 26
44 S
5.0
7   Ecurie Rosier   Louis Rosier
  Jean-Louis Rosier
Talbot-Lago Spéciale Talbot-Lago 4.1L I6 21
45 S
1.1
57   Camille Hardy   Camille Hardy
  Maurice Roger
Renault 4CV Renault 0.8L I4 21
46 S
1.5
33   Ecurie Lapin Blanche   Peter Clark
  Mortimer Morris-Goodall
HRG
1500 Lightweight LM
Singer 1.5L I4 11
47 S
3.0
19   Aston Martin Lagonda Ltd.   Leslie Johnson
  Charles Brackenbury
Aston Martin DB2 Lagonda 2.6L I6 6
48 S
2.0
32   Louis Eggen   Louis Eggen
  Egon Kraft de la Saulx
Alvis TA 14 Alvis 1.9L I4 6
49 S
1.1
49   Amédée Gordini   Jean Trévoux
  Marcel Lesurque
SIMCA-Gordini TMM SIMCA 1.1L I4 5

Statistiche modifica

  • Giro più veloce: il quarto di Charles Pozzi – 5:12.5
  • Distanza – 3178.299 km
  • Velocità media – 132.420 km/h

Vincitori modifica

  • 15th Rudge-Whitworth Biennial Cup – #22 LRich THonson, (Lord Selsdon)
  • Index of Performance – #22 Lord Selsdon

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Automobilismo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di automobilismo