Adalardo il Siniscalco

Adalardo I il Siniscalco, in francese Adalard le Sénéchal (nella prima metà del IX secolo – dopo l'880) è stato marchese di Neustria, dall'861 all'865 e cancelliere.

Adalardo
Marchese di Neustria contro i Vichinghi
(con Udo di Neustria e Berengario I di Neustria)
In carica861 - 865
Predecessorenuovo titolo
SuccessoreGoffredo I
Altri titoliConte di Treviri
Nascitaprima metà del IX secolo
Mortedopo l'880
DinastiaGirardidi
PadreLeotardo I di Parigi
MadreGrimilde
FigliStefano
Adalardo II
una figlia

Origine modifica

Secondo la Vita Hludowici Imperatoris[1] era figlio secondogenito[2] del conte di Fezensac[3], Liutardo (?- dopo l'812[4]), che era uno dei conti guasconi di Ludovico il Pio, re d'Aquitania e di Grimilde[5]. Questa discendenza è confermata nel testamento del fratello Gerardo, in cui Adalardo viene nominato[6]. La sua stirpe dei conti di Parigi fu così potente da poter scegliere, nel trattato di Verdun dell'843, in quale regno in cui dominare (il fratello ad esempio scelse la Provenza)[7].

Biografia modifica

Fu siniscalco dell'imperatore Ludovico il Pio[2]. Fu abate laico dell'abbazia di San Quintinio, succedendo al figlio bastardo di Carlo Magno, Ugo[7]. Egli andò ad abitare a San Quintinio e qua riconciliò tra l'840 e l'843, l'imperatore Lotario e il fratellastro Carlo il Calvo (cui aveva dato in sposa la nipote Ermentrude nell'842) e nell'853 i due fratellastri si riconciliarono a San Quintino[7]. Come ricompensa per il suo ruolo di mediatore, ricevette l'abbazia di Echternach, come confermato dalla Breve Chronicon Epternacense, tra l'850 e l'856[2]. Ricevette inoltre le abbazie di San Vaast di Arras e di San Massimino di Treviri, oltre che la comitato di quest'ultima città[7]. prima della morte di Lotario, divenne anche abate di Stavelot[7].

Grazie a tutte queste concessioni, divenne l'uomo più potente dell'area che verrà poi chiamata Lotaringia; suo fratello Gerardo divenne anch'egli l'uomo più importante nella zona attorno al fiume Rodano, in Borgogna e che risiedeva a Lione in qualità di illustrissimus dux et marchio[7]. Tra l'855 e l'860, viene citato in vari documenti del re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo ed il re, Lotario II di Lotaringia[2]. In accordo con Carlo il Calvo, si trasferì in Lotaringia e diede i suoi possedimenti sulla Loira ai fratelli Rinaldo e Viviano (II), il primo abate laico nell'abbazia di Marmoutier, il secondo abate laico dell'abbazia di San Martino di Tours[7].

Nell'861, secondo gli Annales Bertiniani, Adalardo, dopo il tentativo di ribellione di Carlomanno di Baviera contro il padre, il re dei Franchi orientali, Ludovico II il Germanico, fu esiliato dal regno assieme a Carlomanno ed altri[8] e si recò presso il nipote acquisito, Carlo il Calvo (infatti la regina Ermentrude d'Orléans era la figlia di Engeltrude di Fézensac, sorella di Adalardo[2]). Carlo il Calvo lo ricevette con favore e lo colmò di onori[8]. Nello stesso anno lo insignì del titolo di marchese di Neustria[9]. Ad Adelardo venne dato anche l'incarico, sempre secondo gli Annales Bertiniani, di proteggere il figlio, Ludovico il Balbo[10].

Nell'865, sempre secondo gli Annales Bertiniani, la figlia di Adalardo era stata fidanzata con Ludovico figlio del re dei Franchi orientali, Ludovico II il Germanico, che non gradì la scelta, si oppose e impedì il matrimonio[11].

Sempre nell'865, sempre secondo gli Annales Bertiniani, Adalardo combatté i Vichinghi, con l'aiuto dei suoi parenti Udo e Berengario[12], che, secondo gli Annales Fuldenses, nell'861, erano stati anch'essi esiliati da Ludovico II il Germanico e si erano rifugiati da Carlo il Calvo, ottenendo la condivisione del titolo di marchesi di Neustria per combattere i Vichinghi[13].

Nello stesso anno, tuttavia, Carlo il Calvo concesse il titolo di marchese di Neustria per combattere i Vichinghi a Goffredo del Maine, che minacciava di allearsi a Salomone di Bretagna, intenzionato ad attaccare il regno dei Franchi occidentali; mentre il titolo, marchese di Neustria per combattere i Bretoni, rimase appannaggio di Roberto il Forte.

In un documento dell'abbazia di Fleury a Saint-Benoît-sur-Loire risulta che nel periodo, tra l'866 e l'875, Adalardo fu missus dominicus, nell'Augustidunense[2]. Nell'880, secondo gli Annales Fuldenses, Adalardo, assieme ad Enrico di Franconia, si scontrò con le truppe di Ugo di Lotaringia, al comando di Teobaldo, e ottenne una cruenta vittoria, con l'uccisione di parecchi nemici[14].

Non si conosce la data esatta della sua morte.

Discendenza modifica

Della moglie di Adalardo non si conosce né il nome né gli ascendenti. Ebbe 3 figli[2]:

Note modifica

  1. ^ La Vita Hludowici Imperatoris sono due biografie, dalla nascita all'840, dell'imperatore Ludovico il Pio, scritte, in latino, da due monaci, uno anonimo, conosciuto come "l'Astronomo", mentre del secondo si conosce il nome: Thegano.
  2. ^ a b c d e f g h (LA) #ES Nobiltà carolingia - Adalard III
  3. ^ (LA) #ES Monumenta Germanica historica, tomus II - Vita Hludovici Imperatoris pag 612
  4. ^ (LA) #ES Monumenta Germanica historica, tomus II - Vita Hludovici Imperatoris pag 615, note 36 e 37
  5. ^ (LA) #ES Nobiltà carolingia - Liuthard
  6. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus XII - Ex Historia Vizeliacensis Monasterii, pag 317 nota
  7. ^ a b c d e f g Karl Ferdinand Werner, Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa, collana Biblioteca di cultura storica, traduzione di Stefania Pico e Sabrina Santamato, Torino, Giulio Einaudi editore, 2000, pp. 372-373, ISBN 88-06-15288-2.
  8. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 106
  9. ^ Il marchesato di Neustria fu istituito dal re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo, proprio nell'861, ed era diviso in due zone, una a sud ovest per combattere i Bretoni, affidata a Roberto il Forte, mentre l'altra zona era a nord est, per combattere i Vichinghi fu affidata ad Adalardo il Siniscalco.
  10. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 108
  11. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, pag 151
  12. ^ (LA) Annales Bertiniani, pag 152
  13. ^ (LA) Annales Fuldenses; sive, Annales regni Francorum orientalis ab Einhardo, Ruodolfo, Meginhardo ..., pag 55
  14. ^ (LA) Annales Fuldenses; sive, Annales regni Francorum orientalis ab Einhardo, Ruodolfo, Meginhardo ..., pag 95

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in Storia del mondo medievale, vol. II, 1979, pp. 583–635
  • Allen Mayer, I vichinghi, in Storia del mondo medievale, vol. II, 1979, pp. 734–769

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica