Agostino Saccà

giornalista e manager italiano

Agostino Saccà (Taurianova, 7 febbraio 1944) è un giornalista, dirigente pubblico, produttore televisivo e produttore cinematografico italiano.

Biografia modifica

Laureato in Scienze politiche, dal 1975 è iscritto come giornalista professionista all'Ordine dei Giornalisti del Lazio. Lavora come giornalista al Giornale di Calabria e a Panorama (1973-1975) e poi alla Rai, al Giornale Radio (1976-1979) e al TG3 (1979-1987). Da giovane ha aderito al Partito Socialista Italiano e durante la sua carriera universitaria è stato segretario della FGSI calabrese[1].

Entra in Rai nel 1976 arrivando negli anni a raggiungere i vertici dell'azienda[2]. Come dirigente televisivo è vicedirettore di Rai 2 dal marzo 1987 al giugno 1989 e responsabile della comunicazione Rai dal 1995 al 1996, vicedirettore nel 1997 e poi direttore di Rai 1 (dal 1998 al 2000 e dal 2001 al 2002). Nel 2002 diventa direttore generale della Rai[3]. Dal 2003 Saccà passa alla direzione di Rai Fiction, carica che ha mantenuto fino al 2007. Nel 2011 fonda la società di produzione Pepito Produzioni[4].

Vita privata modifica

È padre di Luigi, Maria Grazia e Giuseppe Saccà.

Controversie modifica

  • Nel 1999 per le interviste a Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, ospiti in televisione nonostante il provvedimento di arresti domiciliari, dopo la sentenza nel processo per l'omicidio di Marta Russo venne indagato da direttore di Rai 1 per concorso nella "mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice" per aver versato soldi ai due condannati nonostante il divieto imposto da tempo[5].
  • Alla fine del maggio 2002 Saccà, insieme al nuovo direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce, chiuse la trasmissione Il Fatto di Enzo Biagi, circostanza che ha suscitato polemiche anche in relazione al cosiddetto editto bulgaro e alla chiusura del programma Sciuscià di Michele Santoro; l'8 agosto 2008 in una intervista a Cortina InConTra, afferma che «Biagi se n'è andato di sua spontanea volontà»[6]. Il 26 settembre successivo, la Rai recapitò a Biagi una raccomandata comunicando la rescissione del contratto in essere tra le parti[7].
  • Nel dicembre 2007 è stato divulgato l'audio di una intercettazione telefonica tra lui e Silvio Berlusconi, allora capo dell'opposizione, che ha provocato reazioni di scandalo nei media.[8] L'intercettazione proveniva da un'inchiesta della procura di Napoli che vedeva Berlusconi indagato per corruzione[9]. Nella telefonata si ascolta Saccà esprimere una posizione di appassionato appoggio politico a Berlusconi e criticare il comportamento degli alleati. Berlusconi sollecita Saccà a mandare in onda una trasmissione voluta da Umberto Bossi e Saccà si lamenta del fatto che ci sono persone che hanno diffuso voci su questo accordo provocandogli problemi. Berlusconi poi chiede a Saccà di dare una sistemazione in una fiction televisiva a due ragazze, spiegando in modo molto esplicito che questo servirebbe per uno scambio di favori con un senatore della maggioranza (che poi si scoprì essere Nino Randazzo) che lo aiuterebbe a far cadere il governo Prodi. Saccà saluta esortando Berlusconi a impadronirsi della maggioranza quanto prima possibile.[10] In seguito a questo episodio, il 13 dicembre 2007 si è autosospeso dall'incarico nonostante nessuna delle attrici segnalate avesse poi lavorato. Saccà ha pubblicamente ammesso: «Così mi sono comportato per questa e altre segnalazioni che mi sono arrivate dall'on. Berlusconi. Ricordo che mi ha segnalato nell'ultimo anno due o tre persone, tra le quali attori maschi, anzi con questi ultimi arriviamo a quattro-cinque. Tra le donne ricordo tali Eleonora Gaggioli, Elena Russo, Antonella Troise, Camilla Vittoria Ferranti».[11] In più, dopo la pubblicazione dei testi e dell'audio delle telefonate a opera della rivista L'Espresso, Berlusconi dichiarò pubblicamente: «Lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni, in Rai, si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra».[12] Il 1º agosto 2008, con un voto non unanime (4 voti a favore, 1 contrario e 4 assenze), il CdA Rai decise di chiudere la vicenda, trasferendolo al settore commerciale della Rai come direttore, e affidando la direzione di Rai Fiction al direttore di Rai 1 Fabrizio Del Noce. Per questa decisione, Saccà annunciò di fare ricorso al tribunale.[13]

Note modifica

  1. ^ Agostino Saccà (Sette – luglio 2010), su vittoriozincone.it.
  2. ^ Ahi serva Rai, su avvenimentionline.it, 30 novembre 2007. URL consultato l'8 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  3. ^ Agostino Saccà nominato direttore generale Rai, in la Repubblica, 14 marzo 2002. URL consultato il 1º aprile 2010.
  4. ^ Pepito Produzioni - Chi siamo
  5. ^ Flavio Haver, Saccà, direttore di Rai1 indagato per i milioni dati a Scattone e Ferraro, in Corriere della Sera, 12 dicembre 1999. URL consultato il 1º aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).
  6. ^ Saccà: "Biagi ha lasciato la RAI di sua iniziativa", su youtube.com, 12 agosto 2008. URL consultato il 12-8-2008.
  7. ^ Biagi, contratto disdetto il Cda chiama i direttori, in la Repubblica, 1º ottobre 2002. URL consultato il 1º aprile 2010.
  8. ^ Giuseppe D'Avanzo, Inchiesta Berlusconi "Saccà va sospeso" - L'ex premier: "Solleva il morale del Capo", in la Repubblica, 13 dicembre 2007. URL consultato il 29-3-2008.
  9. ^ Berlusconi indagato per corruzione - Avrebbe coinvolto Saccà, dirigente Rai, nel tentativo di convincere alcuni senatori a tradire Prodi, in Corriere della Sera, 12 dicembre 2007. URL consultato il 29-3-2008.
  10. ^ L'audio dell'intercettazione della conversazione tra Agostino Saccà e Silvio Berlusconi, in L'Espresso, 20 dicembre 2007. URL consultato il 29-3-2008 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2008).
  11. ^ Indagine Napoli, direttore Rai Fiction Saccà si autosospende, in Reuters, 13 dicembre 2007. URL consultato il 14 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2007).
  12. ^ Berlusconi: «In Rai tutti raccomandati», in Corriere della Sera, 20 dicembre 2007. URL consultato il 29-3-2008 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2013).
  13. ^ Il Cda della Rai sposta Saccà, in Corriere della Sera, 1º agosto 2008. URL consultato il 3 agosto 2008.

Bibliografia modifica

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