Automotrice SV ADn 500

automotore rotabile

L'automotrice del gruppo ADn 500, meglio nota come automotrice MAN, è un rotabile automotore per trasporto di viaggiatori a motore termico, a scartamento normale, costruito per la Società Veneta dalle Officine Meccaniche della Stanga tra 1936 e 1938.

SV ADn 500
Automotrice
Automotrice ADn 502
Anni di costruzione 1936 - 1938
Anni di esercizio 1936 - 1981
Quantità prodotta 9
Costruttore OMS
Lunghezza 21.750 mm
Larghezza 2.850 mm
Altezza 3.380 mm
Capacità 80 posti a sedere
Scartamento 1435 mm
Interperno 14.930 mm
Passo dei carrelli 3.200 mm
Massa in servizio 30 t
Massa vuoto 29.000 kg
Rodiggio B'2'
Tipo di trasmissione Meccanica
Potenza oraria 225 CV (165 kW)
Potenza continuativa 115 kW
Velocità massima omologata 85
Alimentazione Gasolio
Tipo di motore Diesel (MAN) tipo W6 V
Numero di cilindri 6
Diametro dei cilindri 175 mm
Corsa dei cilindri 220 mm
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit, pp. 194 e 200

Storia modifica

Le automotrici, costruite dalle Officine Meccaniche della Stanga sulla base di un collaudatissimo progetto di automotrice "universale" della tedesca MAN Maschinenfabrik vennero ordinate intorno al 1935 dalla Società Veneta per l'ammodernamento del proprio parco rotabili ferroviari. Tra 1936 e 1938 ne vennero consegnate 9 unità che assunsero la numerazione ADn 501-509.[1]; nel 1936 la Stanga consegnò anche sette rimorchiate (serie Cd 301-307)[2].

Le prime quattro unità (ADn 501-504) iniziarono il servizio il 1º ottobre 1936 sulla ferrovia Adria-Mestre, sulla quale riuscirono a dimezzare il tempo di percorrenza rispetto ai convogli a vapore. Nell'aprile 1937 altre due unità (ADn 505-506) furono assegnate alla Ferrara-Copparo; nel luglio 1938 le ultime tre unità (ADn 507-509) furono assegnate al deposito di Cento per il servizio sulla Ferrara-Modena. Nel 1957, alla chiusura delle linee facenti capo a Ferrara della "Veneta", sei automotrici furono trasferite al deposito di Bologna San Vitale, mentre le restanti (matricole 501, 504 e 506) furono trasferite sulla Parma-Suzzara[3].

Le automotrici hanno svolto servizio fino al 1981: le ultime automotrici in servizio, le ADn 501, 504 e 506 impiegate sulla Parma-Suzzara, furono accantonate con l'acquisto di tre automotrici serie ADn 600[4]. Tre automotrici in servizio a Bologna (matricole 503, 505 e 509) furono demotorizzate tra il 1968 e il 1973[3] e trasformate in rimorchiate, e risultavano ancora in servizio a fine anni Ottanta (con matricole Cd 308-310) sulla ferrovia Bologna-Portomaggiore[5].

Caratteristiche tecniche modifica

La struttura della cassa è in acciaio saldata elettricamente. Il motore è un diesel a 6 cilindri a 4 tempi a iniezione diretta; la sua cilindrata è di 31.750 cm³ in grado di fornire una potenza massima di 165 kW a 1000 giri/m. La trasmissione è meccanica con due alberi a giunti cardanici tra cambio e assi di un carrello. Il cambio è a 4 marce del tipo sempre in presa ad azionamento pneumatico. Il sistema frenante è quello a ceppi, ad aria compressa, sistema Westinghouse. La velocità massima raggiunta è di 85 km/h. La capacità di posti a sedere è di 6 posti in 1ª classe e di 74 in 2ª classe[6]

Note modifica

  1. ^ Claudio Cerioli,Viaggiare in MAN: quarant'anni di esperienze, in Italmodel Ferrovie 228/1979, pp. 26-35
  2. ^ Cornolò, op. cit., p. 181
  3. ^ a b Cornolò, op. cit., p. 180
  4. ^ Cornolò, op. cit., pp. 211-212
  5. ^ Fabio Formentin, Paolo Rossi, Storia dei trasporti urbani di Bologna, Calosci, Cortona, 2004, ISBN 88-7785-204-6, p. 313
  6. ^ Claudio Cerioli,Viaggiare in MAN: quarant'anni di esperienze, in Ferrovie Italmodel 228/1979, p.32

Bibliografia modifica

  • Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, Duegi Editrice, Ponte San Nicolò (PD), 2013, ISBN 8890097965.

Voci correlate modifica

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