Barbara Sirani

pittrice italiana (XVII secolo)

Barbara Sirani (Bologna, 16411692) è stata una pittrice italiana, attiva a Bologna.

Probabile opera di Barbara Sirani che ritrae la sorella Elisabetta[1]

Biografia modifica

Famiglia e formazione modifica

Barbara Sirani nacque a Bologna nel 1641, seconda dei quattro figli del pittore Giovanni Andrea Sirani e di Margherita Masini (o della Mano).[2] Sua sorella maggiore fu la celebre Elisabetta, e come fratelli minori ebbe Anna Maria, anch'ella pittrice, e Antonio Maria,[3] che intraprese la professione medica.

La sua formazione artistica avvenne sotto la guida del padre, ma soprattutto si perfezionò alla scuola della sorella maggiore. A differenza delle sorelle, che mai ebbero marito e figli, Barbara si sposò nel 1666 con il liutaio Giovanni Francesco Borgognini.[4]

Testimonianze e carriera modifica

Una vera prima notizia di lei risale a un sonetto del 1661 composto dallo storico e araldista Gaspare Bombaci (1607-1676),[5] concittadino della Sirani,[5] che la descrive come "sorella e figlia di famosi Pennelli". In base a un testo del conte Andrea de' Buoi invece, sappiamo che era attiva come pittrice già dal 1665, ma non aveva le stesse capacità tecniche della sorella. Leggiamo infatti: "una sorella di lei [...] aveva cominciato a fare qualche pittura, ma non vi si conosce il talento e la maniera di quella".[6]

Dei suoi lavori ci è giunto pochissimo e un primo catalogo dei suoi dipinti è in una modifica fatta nel 1690 al libro Bologna perlustrata di Antonio Masini,[7] grazie al quale sappiamo che a Barbara Sirani furono commissionate opere con soggetti religiosi per fini ecclesiastici o per privati.

Risale invece al 1689 un ritratto su rame della sorella Elisabetta, deceduta dal 1665, conservato presso la Pinacoteca nazionale di Bologna.[8] L'opera è firmata e datata in basso a destra, col nome da coniugata, "BARBARA SIRANI BVRGOGNINI 1689" e ne parlò sia Carlo Cesare Malvasia che, in un sonetto, Giovanni Luigi Piccinardi, il quale scrisse: "Alla Signora Barbara Sirani, che dipingeva in rame dopo la morte della famosa Sig. Elisabetta sua Germana il ritratto della medesima".[9]

Morte modifica

Barbara Sirani morì nel 1692, all'età di circa 51 anni.

Opere modifica

  • Transito di San Giuseppe nella Chiesa di San Lazzaro di Savena;[7]
  • SS. Trinità;[7]
  • Madonna con Bambino e San Giovannino e un San Biagio;[7]
  • San Giovanni per la chiesa della Santissima Trinità fuori Budrio;[7]
  • San Michele e il Demonio per la chiesa di San Martino in Argile;[7]
  • Ecce Homo con due Manigoldi, olio su tela, per la Chiesa di Santa Maria dei Servi;[7]
  • I Misteri del Rosario per la chiesa dei SS. Giovanni Battista e Mamante di Montecalvo;[10]
  • Ritratto di Elisabetta Sirani, 1689, olio su rame, Pinacoteca nazionale di Bologna.[9]

Note modifica

  1. ^ Bologna. R. Pinacoteca (Elisabetta Sirani) Suo ritratto - collezioni genus bononiae, in collezioni.genusbononiae.it. URL consultato il 4 giugno 2022.
  2. ^ Adelina Modesti, Dizionario Biografico degli Italiani, in treccani.it, vol. 92, 2018. URL consultato il 2 giugno 2022.
  3. ^ Elisabetta Sirani, in uffizi.it, 7 agosto 2018. URL consultato il 4 giugno 2022.
  4. ^ Dipinti restaurati della chiesa di San Giovanni Battista di Trebbo di Reno (PDF), in parrocchiatrebbo.it. URL consultato il 2 giugno 2022.
  5. ^ a b Bombaci, Gaspare, in treccani.it. URL consultato il 2 giugno 2022.
  6. ^ Modesti 2004, p. 148
  7. ^ a b c d e f g Arfelli 1957, pp. 209-210
  8. ^ Modesti 2004, p. 340; Bohn 2008, pp. 452-453
  9. ^ a b Malvasia 1678, vol. II, p. 403; Piccinardi 1666, p. 34
  10. ^ Calindri 1781-1785, vol. III, p. 333

Collegamenti esterni modifica