Capo Adare (in inglese Cape Adare), è un promontorio nella parte più settentrionale della Terra Vittoria in Antartide. Localizzato ad una latitudine di 71° 17 S ed una longitudine di 170° 14′ E, il capo separa il mare di Ross (ad est) dai mari antartici (ad ovest). Nell'entroterra invece si trovano le Admiralty Mountains. Il luogo è stato un importante sito di sbarco durante l'esplorazione dell'Antartide.

Capo Adare
StatoBandiera dell'Antartide Antartide
TerritorioDipendenza di Ross
Massa d'acquaMare di Ross
Coordinate71°17′S 170°14′E / 71.283333°S 170.233333°E-71.283333; 170.233333
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Antartide
Capo Adare
Capo Adare

A capo Adare si trova una numerosa colonia di pinguini di Adelia.

Sito storico modifica

Capo Adare venne scoperto dal capitano James Ross nel gennaio 1841 ed intitolato all'amico Edwin Wyndham-Quin, visconte di Adare in Irlanda.

Nel gennaio 1895 gli esploratori norvegesi Henryk Bull e Carstens Borchgrevink sbarcarono a capo Adare e raccolsero diversi campioni geologici. Borchgrevink torna a capo Adare nel 1899 e vi costruisce due rifugi: i primi edifici dell'Antartide. Alcuni membri della spedizione trascorsero l'inverno in Antartide per venire recuperati nel gennaio 1900. Lo zoologo Nicolai Hanson morì durante l'inverno e venne sepolto a capo Adare.

I membri del Northern Party della spedizione Terra Nova trascorsero a capo Adare gli anni 1911-12 e vi costruirono un rifugio, oggi in rovina.

Storia recente modifica

Nel febbraio 2007 la nave baleniera giapponese Nisshin Maru ebbe un guasto nella stiva mentre era in navigazione nel mare di Ross e restò alla deriva sino alla riparazione dei motori facendo temere un naufragio a causa della vicinanza di capo Adare[1].

Conservazione modifica

L'area è stata designata come Area Specialmente Protetta dell'Antartide (codice ASPA 159)[2].

Note modifica

  1. ^ (EN) Japan: Crippled Ship No Threat to Area, su comcast.net. URL consultato il 1º gennaio 2008.
  2. ^ (EN) ASPA 159: Cape Adare, Borchgrevink Coast, su Antarctic Protected Areas Database. URL consultato il 3 febbraio 2024.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica