Carlo Perrone (editore)

editore italiano

Carlo Maria Perrone (Neuilly-sur-Seine, 7 giugno 1956) è un editore italiano con cittadinanza francese.

Biografia modifica

Nasce nel 1956 con nazionalità italiana e francese. Il padre Alessandro, storico direttore del quotidiano romano «Il Messaggero» dal 1952 al 1974. La madre Nathalie de Noailles, figlia della mecenate Marie-Laure de Noailles. I Perrone sono una famiglia genovese di industriali (Ansaldo).[1] Dal 1980 al 2014 è stato presidente della Società Edizioni e Pubblicazioni S.p.A. (SEP S.p.A) editrice del «XIX secolo», il principale quotidiano di Genova e della Liguria. Nel 2015 ha partecipato alla fusione tra Il Secolo XIX e La Stampa dando vita alla Italiana Editrice S.p.A, a sua volta integrata dal 2017 con il Gruppo L'Espresso ora GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. Sposato con Polissena Guidi di Bagno[2], da settembre 2020 Carlo Perrone è vice presidente di GEDI[3].

Incarichi nazionali e internazionali modifica

  • Componente del cda del European Newspaper Publishers' Association (ENPA), di cui è stato presidente dal 2016 al 2020[4].
  • Consigliere e membro del Comitato Esecutivo dell'ANSA.[5]
  • Membro del Comitato di presidenza e Consigliere incaricato per le relazioni internazionali della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG).
  • Presidente del cda della Mercurio S.p.A.
  • Componente del cda della Valeray Real Estate Company Inc.
  • Componente dell'International Council del Metropolitan Museum (New York).

Note modifica

  1. ^ PERRONE, Alessandro Maria, su treccani.it. URL consultato il 5 giugno 2021.
  2. ^ Lucrezia Lante della Rovere:«Amore, sesso e la tentazione di ...., su corriere.it. URL consultato il 5 giugno 2020.
  3. ^ Carlo Perrone nominato vice presidente Gedi, su primaonline.it. URL consultato il 27 settembre 2020.
  4. ^ Carlo Perrone confermato presidente dell'European Newspaper Publishers' Association, su primaonline.it. URL consultato il 10 giugno 2018.
  5. ^ Assemblea soci ANSA approva bilancio, Anselmi presidente, su altoadige.it. URL consultato il 6 giugno 2021.