Cimbergo

comune italiano

Cimbergo (Simbèrk[5] o Himbèrg[6] in dialetto camuno) è un comune italiano di 543 abitanti[1] della Val Camonica, provincia di Brescia, in Lombardia.

Cimbergo
comune
Cimbergo – Stemma
Cimbergo – Bandiera
Cimbergo – Veduta
Cimbergo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoGiovan Battista Polonioli (centro-sinistra) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate46°01′30″N 10°22′00″E / 46.025°N 10.366667°E46.025; 10.366667 (Cimbergo)
Altitudine850 m s.l.m.
Superficie24,71 km²
Abitanti543[1] (30-9-2022)
Densità21,97 ab./km²
Comuni confinantiCapo di Ponte, Cedegolo, Ceto, Cevo, Paspardo
Altre informazioni
Cod. postale25050
Prefisso0364
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017054
Cod. catastaleC691
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 425 GG[3]
Nome abitantiCimberghesi
Patronosanta Maria Assunta
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cimbergo
Cimbergo
Cimbergo – Mappa
Cimbergo – Mappa
Posizione del comune di Cimbergo nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

«Di qui alzando gli occhi al sovrastante monte a meriggio, si vede Cimbergo con una rocca eminente, già signoria d'Antonioli da Grevo, hora per generoso dono della Serenissima Republica posseduta dai conti di Lodrone...»

È attraversato dalla strada provinciale 88 che lo mette in collegamento col paese di Paspardo a nord, e con la vallata ed il paese di Ceto a sud.

Il territorio di Cimbergo confina con diversi comuni: a ovest quello di Capo di Ponte, a nord quello di Cevo e Paspardo e Cedegolo, est e a sud quello di Ceto.

Il territorio di Cimbergo in Val Camonica

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il paese è situato sul versante orientale della valle, alle pendici del Pizzo Badile Camuno e della conca del Monte Tredenus, in posizione dominante sulla media Val Camonica.

Idrografia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Re di Tredenus e Figna.

Il territorio del comune di Cimbergo è racchiuso da due torrenti: a nord scorre il Re che segna il confine con Paspardo e scarica le sue acque nel fiume Oglio a Capo di Ponte.
A sud scorre invece la Figna che entra nel comune di Ceto e si immette nell'Oglio nella frazione di Nadro.

Il paese era dotato anticamente di due mulini (tre nel novecento) che attingevano l'acqua uno dal re, l'altro dalla Figna.[8]

Nel XV secolo vi furono, tra la vicinia di Nadro e quella di Cimbergo, controversie riguardo alla captazione delle acque della Figna: i primi la usavano sfruttandone la forza motrice per azionare le pale dei mulini, gli abitanti di Cimbergo, invece, deviavano a monte il corso del torrente per irrigare i campi. Dopo diversi appelli a differenti giudici e potenti della zona, la questione si risolse con l'intervento del governo veneziano a favore della vicinia di Nadro.[9]

Orografia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Monte Tredenus e Pizzo Badile Camuno.

Nella Media Valle Camonica il comune di Cimbergo è adagiato a mezza costa sul monte Pizzo Badile Camuno.
L'abitato si trova pertanto sull'eccezionale superficie calcarea che spunta dal gruppo dell'Adamello, tipicamente granitico.
Di fronte all'abitato si pongono la Concarena ed il Monte Elto che fanno parte delle prealpi Orobiche.

Clima modifica

Origini del nome modifica

Il nome potrebbe derivare dalla voce celtica shima = "cima" e da berg = "altura".
Potrebbe anche derivare da cimber = "legno di cembro", con l'aggiunta berg = "altopiano".[11]

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Valle Camonica.
 
Municipio
 
Finestra XVII secolo
 
"COMUNE DI CIMBERGO - DISTRETTO DI BRENO - PROVINCIA DI BERGAMO

L'area del Comune di Cimbergo fu antropizzata già a partire dal neolitico, come rappresentano le centinaia di incisioni rupestri presenti sul suo territorio. Reperti mesolitici sono stati ritrovati anche presso il lago d'Arno.

Con la donazione di Carlo Magno della Val Camonica ai monaci di Tours viene fondata a Cimbergo la chiesa di San Martino, divenuta poi di Santa Maria a partire dal '500.

Nel 1158, nei registri della mensa vescovile di Brescia, è annotato che:[12]

«In specifico, in riguardo a ogni onore, distretto e castellanza di Dalegno e di ogni diritto di imporre la decima, quale esiste adesso ed esisterà nel tempo a venire, che nel territorio di Delegno e nelle sue pertinenze (…) e inoltre dell'onore e del distretto che il vescovo ha in Cimbergo vengano investiti Pietro e Laffranco Martinengo.»

A partire dal 1288, aseguito della grande ribellione camuna, i bresciani Martinengo vengono sostituiti dagli Antonioli di Grevo. Essi verranno banditi il 2 agosto 1389 per la sottrazione di beni episcopali.[13]

L'8 aprile 1299 i consoli della vicinia di Cimbergo si recano a Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta.[14]

Il 19 aprile 1331 il vescovo di Brescia Tiberio della Torre investe gli uomini della vicinia di Cimbergo delle decime dei pascoli, dell'erbatico e della giurisdizione in monte, in piano ed in terra delle acque del loro territorio.[15]

Nel 1378 si tenta di siglare una pace a nella rocca di Cimbergo tra i ghibellini Federici e i guelfi camuni e della Val di Scalve. La tregua non durò e i conflitti ripresero fino ad una seconda tregua, fermata nel 1398 nella quale entrambe le fazioni si accordarono per opporsi al vescovo Tommaso Visconti, che tentava di imporre i propri diritti feudali in Val Camonica.[16]

I Visconti decidono di infeudare i loro alleati Federici il 31 gennaio 1403, a discapito degli Antonioli.
Il nuovo signore, Giacomo detto Maccagno, non riuscì ad entrare in possesso della sua rocca a causa di rivolte guelfe, tanto che solo dopo cinque anni, nel marzo 1408, grazie a dei commissari inviati direttamente da Milano, il Federici riuscì ad entrare nel suo feudo.[13]

Essi tennero la rocca per circa trent'anni fino a quando l'inizio della dominazione veneta costrinse la potente famiglia ghibellina a ridimensionarsi. Di tale situazione ne approfittò Bartolomeo della Torre da Cemmo che il 28 maggio del 1430 ottenne l'investitura nella Basilica di San Marco a Venezia della contea di Cemmo-Cimbergo.

Qui di seguito viene riportato il testo della dedizione dogale:[17]

«Francesco Foscari, per grazia di Dio doge dei veneziani (…) il predetto spettabile e generoso uomo signor Bartolomeo di Cemmo e i suoi discendenti maschi procreati da legittimo matrimonio, per la linea maschile, li fece e li crò conte e conti di Cemmo e Cimbergo e insignì lo stesso luogo di Cemmo e Cimbergo nella dignità di contea cosicché i predetti discendenti e qualsivoglia di loro, per sempre possono usare detto titolo e tenerlo. La contea e tutti i luoghi ad essa pertinenti il doge esime e separa dalla giurisdizione e dalla soggezione di qualunque città, terra o luogo che fosse soggetto a diritti feudali»

Bartolomeo perse la contea prima della fine degli anni '30, a causa del suo schierarsi politicamente a fianco di Milano, così essa venne donata ai trentini conti di Lodrone. Essi erano una nobile e potente famiglia del Trentino, guelfa quanto basta, che intendeva occupare un territorio montuoso che avesse come confine l'Oglio da un lato, e l'Adige dell'altro.

La nomina ufficiale di Paride Lodrone a conte di Cimbergo avvenne il 6 aprile 1439, ma a causa della sua morte proprio in quel periodo i figli Giorgio e Pietro dovettero attender fino al l'11 aprile 1441 prima di ereditarne il territorio camuno.[18]

«(…avendo in considerazione) le innumerevoli virtù dell'ardore, e della fedeltà, della grande devozione, delle magnifiche imprese, e dei meriti del fu magnifico Paride di Lodrone in primo luogo il Castello di Cimbergo e la sua contea, Bagolino in Val Sabbia, Muslone su lago di Garda»

Nel 1516 Battista, Nicola, Bartolomeo e Alessandro Lodrone saccheggiano Breno, benché anch'essa guelfa, e ne estorcono 508 ducati d'oro alla popolazione, pagati dai loro alleati, i Ronchi.[19]

Nel 1572 è registrato un capo dei disciplini, tale Sixtus de Antoninis, che guida un gruppo di quaranta confratelli.[20]

Nel 1600 la famiglia Lodrone risulta già divisa in quattro rami, uno dei quali con sede a Concesio. L'ultimo documento che li cita a Cimbergo è un affitto a nome della vicinia nel 1739.[19]

Il 13 luglio 1653 un fulmine cade sulla chiesa di San Giovanni durante una messa e causa la morte di due donne e diversi feriti.[21]

Nel 1732 è annotato che vi è una confraternita di disciplini, la quale non ha entrata, che fa celebrare messa tutte le quarte domeniche del mese con le offerte che raccolgono.[20]

Tra il 1805 e il 1809 Cimbergo è unito a Paspardo col nome di Cimbego con Paspardo.[22]

Nel 1810 il comune di Cimbergo acquista il castello dai Lodrone, che non vi risiedono più da tempo e lo trasforma in cimitero; in seguito il terreno verrà venduto ai privati. Nel 1849, a causa della rottura delle campane della chiesa, si decide di utilizzare materiale di riutilizzo del castello, ormai abbandonato, per ricostruire un nuovo campanile.[23]

Tra il 1860 e il 1863 si costruisce un'imponente muraglia prospiciente l'orrido della parrocchiale per ingrandire la stessa.[24]

Nel 1863 il pittore Antonio Guadagnini di Esine è incaricato alla decorazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Esegue 28 affreschi: nel catino dell'abside Davide e Santa Cecilia; nella pseudo-cupola sul presbiterio l'Incoronazione di Maria. Nei pennacchi, quattro Dottori della Chiesa (San Gregorio Magno, Sant'Agostino, Sant'Ambrogio, San Girolamo). Nei grandi medaglioni, che si susseguono coronati a loro volta da quattro personaggi biblici o santi, l'Incontro di Maria con Elisabetta, L'Annunciazione, la Nascita di Maria, l'Immacolata Concezione. Nella controfacciata, la Cacciata dei profanatori dal tempio.[25]

Tra il 1927 ed il 1947 Cimbergo è nuovamente unito a Paspardo col nome di Cimbergo-Paspardo.[22]

Nel 2008 il comune di Cimbergo riesce a riacquistare tutti i terreni attorno al castello.

Antichi Originari modifica

Gli Antichi Originari erano, al tempo delle vicinie, i capifuoco delle famiglie native del paese: essi erano gli unici che avevano il potere di deliberare nei consigli, mentre ai nobili, agli ecclesiastici e agli stranieri (anche se risedenti da diverse generazioni nel paese) erano preclusi i diritti civili. I cognomi degli Originari di Cimbergo, riportati nei registri della vicinia, erano:[26]

  • Antonini (anche Togni)
  • Bella
  • Bona
  • De Marie
  • Fasanini (Fasanì)
  • Giarelli (oppure Gerelli)
  • Giulia (Ulia)
  • Mandelli
  • Polonioli
  • Recaldini (Recaldis)

Feudatari locali modifica

Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:

Famiglia Stemma Periodo
Martinengo ? - 1288
Antonioli
 
1288 - 1398
Federici
 
1403 - 1430
Della Torre 1430 - 1438
Lodrone
 
1438 - 1739 ca

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 gennaio 1970.[27]

«Troncato: nel 1º d'argento, alla giogaia al naturale, con la vetta centrale più elevata; nel 2º di rosso, al castello quadrato d'argento, merlato alla guelfa, murato e finestrato di due per lato di nero, fondato su di un monte di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Campanile di Santa Maria
 
Il castello di Cimbergo

Architetture religiose modifica

Le chiese di Cimbergo sono:[28]

Architetture militari modifica

  • Il Castello di Cimbergo. Al centro dell'abitato, a strapiombo sulla valle del torrente Re, rimangono i ruderi del Castello che fu degli Antonioli e dei Lodrone.

Siti UNESCO modifica

  • Dal lato più basso del paese si accede alla Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. L'area di Campanine è ricchissima di incisioni rupestri medievali. Questi petroglifi, molto rari, si trovano qui in grandissimo numero: 66 grandi chiavi, 3 cesoie, 194 croci, 4 balestre, 6 torrioni merlati, una figura antropomorfa con tre chiavi in mano, 2 con probabile lanterna, 8 nodi di Salomone, un crocefisso, 12 patiboli con 7 impiccati e 3 con la testa del boia, numerose scritte, datate dall'819 al 1927, 3 grandi uccelli coronati, 49 stelle a cinque punte e molto altro…[29]

Società modifica

 
Cimbergo visto da valle

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[30]

Tradizioni e folclore modifica

Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Cimbergo è Himbergòcc, Bahtì.[6], Baitì.

  • 1º gennaio Capodanno. Ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti).[31]

Cultura modifica

Ricorrenze modifica

  • 15 agosto: festa di santa Maria Assunta, patrona del paese.[11]
  • 24 giugno: San Giovanni Battista, sagra di prodotti tipici locali. Un tempo venivano accesi la vigilia dei falò sulle alture.
  • agosto: Cimbergo-Volano, gara podistica non competitiva

Economia modifica

Anticamente l'economia di Cimbergo si basava sulla produzione di carbone da legna. Esso era facilmente procurabile dai carbonai del luogo, che lo rivendevano a fondovalle per fare funzionare fucine e forni fusori.[32]

Cimbergo, con altri comuni montani. fa parte di quelle zone dove si è avuto, e continua ad aversi un graduale e costante spopolamento, non tanto per cause naturali, quanto per motivi migratori. Nel 1911 gli abitanti residenti erano infatti 1026 e proprio a partire da quella data il decremento demografico è stato continuo, fino ad arrivare agli attuali 560 abitanti (2014).

Le cause di tale fenomeno non riguardano solo Cimbergo, ma un po' tutti i paesi montani che non hanno trovato nel turismo un rilancio alla loro economia. Per questi piccoli comuni il fondo Valle, la grande metropoli sono stati una forte attrazione, sia perché garantivano una più consistente remunerazione e una più sicura occupazione. sia perché facevano superare quel senso di isolamento che la collocazione stessa dei borghi determina e accentua.

Occorre però del tempo perché, soprattutto i giovani, recuperino antiche tradizioni e lavori che ancora questi paesi di montagna possono offrire e con essi anche un modo nuovo e diverso di intendere la vita. La attività agricola ai nostri giorni si limita alla produzione di patate, frumento, foraggio ma quasi esclusivamente ad uso privato.

In passato era intensa la produzione di castagne, con cui gli abitanti si procuravano, scendendo nella pianura padana, i cereali necessari col semplice baratto. Ora questo commercio è nullo, non tanto per i tempi mutati, quanto per l'eccessivo taglio dei castagneti e l'oneroso costo della mano d'opera per la raccolta, la mancanza di pulizia dei boschi e da ultimo la grave infezione sui castagneti ad opera di parassiti.

Nel settore agricolo l'allevamento del bestiame, che nel 1963-64 contava n. 207 capi, che possono comodamente monticare sulle locali alpi comunali, si è avuto un regresso fino quasi ad azzerarsi. Le aziende, ed anche i capi infatti sono enormemente diminuite, segno di un sia pur lento distacco da questa antichissima attività, ma anche di quella trasformazione in senso industriale e commerciale della nostra società, per cui l'agricoltura e la zootecnia, data anche la natura dei luoghi, possono solo assumere il ruolo di seconda occupazione. In prospettiva si può prevedere la possibilità di un'ulteriore e meglio strutturata rivalutazione del territorio in senso turistico.[33]

Infrastrutture e trasporti modifica

Il comune di Cimbergo è raggiunto solamente dalla strada provinciale 88, che sale dal paese di Ceto, attraversa l'abitato, giunge a Paspardo per poi ritornare a valle nel comune di Capo di Ponte.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 26 maggio 2014 Mario Emanuele Mazzia Lega Nord Padania e Indipendenti Sindaco
26 maggio 2014 in carica Giovan Battista Polonioli lista civica di centro-sinistra Sindaco

Unione di comuni modifica

Cimbergo fa parte dell'Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo, assieme ai comuni di Ceto e Paspardo.

L'unione di comuni, che ha sede a Ceto, è stata creata il 1º gennaio 1998, e ha una superficie di circa 69,01 km².[34]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 267.
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 207, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 163.
  7. ^ www.earth-prints.org (pdf) (PDF), su earth-prints.org. URL consultato il 27 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
  8. ^ Bontempi, 2004, p. 81.
  9. ^ Bontempi, 2004, p. 132.
  10. ^ Tratto da: www.confedilizia.it Archiviato il 14 marzo 2009 in Internet Archive.
  11. ^ a b Intercam - Cimbergo, su intercam.it. URL consultato il 27-1-2008.
  12. ^ Bontempi, 2004, p. 95.
  13. ^ a b Bontempi, 2004, p. 99.
  14. ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 322.
  15. ^ Bontempi, 2004, p. 108.
  16. ^ Bontempi, 2004, p. 111.
  17. ^ Bontempi, 2004, p. 114.
  18. ^ Bontempi, 2004, p 118.
  19. ^ a b Bontempi, 2004, p. 119.
  20. ^ a b Bontempi, 2004, p. 96.
  21. ^ Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valle Camonica, Bornato, Arti Grafiche Sardini, 1974 [1870], pg. 141.
  22. ^ a b Lombardia Beni Culturali
  23. ^ Bontempi, 2004, p. 122.
  24. ^ Bortolo Rizzi, Illustrazione della Valle Camonica, Bornato, Arti Grafiche Sardini, 1974 [1870], pg. 140.
  25. ^ Antonio Guadagnini - di Giannetto Valsecchi, Comune di Esine, p. 144.
  26. ^ Bontempi, 2004, p. 257.
  27. ^ Cimbergo, decreto 1970-01-14 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  28. ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 81.
  29. ^ Bontempi, 2004, p. 88.
  30. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  31. ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.
  32. ^ Bontempi, 2004, p. 86.
  33. ^ Comune di Cimbergo, su comune.cimbergo.bs.it. URL consultato il 14 marzo 2020.
  34. ^ Ministero dell Interno - Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo [collegamento interrotto], su pers.mininterno.it. URL consultato il 26 luglio 2008.

Bibliografia modifica

  • Franco Bontempi, Cimbergo - storia, economia, società, Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2004.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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