Claudio Borghi (calciatore)

allenatore di calcio e calciatore argentino (1964-)

Claudio Daniel Borghi Bidos (Castelar, 28 settembre 1964) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino naturalizzato cileno, di ruolo centrocampista, campione del mondo con la nazionale argentina nel 1986.

Claudio Borghi
Borghi al Como nella stagione 1987-1988
Nazionalità Bandiera dell'Argentina Argentina
Bandiera del Cile Cile
Altezza 181[1] cm
Peso 78[1] kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Termine carriera 1998 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1981-1987Argentinos Juniors55 (9)
1987Milan0 (0)
1987-1988Como7 (0)
1988-1989Neuchâtel Xamax? (?)
1988-1989River Plate21 (1)
1989-1990Flamengo6 (0)
1990-1991Independiente12 (1)
1990-1991Unión7 (1)
1991Huracán22 (1)
1992Colo-Colo19 (5)
1992-1993Platense12 (0)
1993-1994Correcaminos UAT10 (0)
1995O'Higgins22 (4)
1996-1997Audax Italiano20 (6)
1997-1998Santiago Wanderers6 (0)
Nazionale
1985-1986Bandiera dell'Argentina Argentina9 (0)
Carriera da allenatore
2002-2003Audax Italiano
2006-2008Colo-Colo
2008Independiente
2009-2010Argentinos Juniors
2010Boca Juniors
2011-2012Bandiera del Cile Cile
2013-2014Argentinos Juniors
2016LDU Quito
Palmarès
 Mondiali di calcio
Oro Messico 1986
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 3 gennaio 2016

Durante la sua carriera calcistica ha giocato per 15 club in 6 paesi diversi, Argentina, Italia, Svizzera, Brasile, Cile e Messico.[2]

Biografia modifica

Nato in una famiglia composta da otto fratelli, con lontane origini lombarde da parte paterna, rimane orfano del padre in tenera età, dovendosi adattare fin da giovane a esercitare umili mestieri per aiutare la famiglia.[3][4] Mormone praticante, condusse di conseguenza uno stile di vita particolarmente rigido: niente sesso prima del matrimonio, niente alcool e niente fumo,[3] dichiarando in seguito di non essere più un praticante.[3] Fin da piccolo è tifoso del Racing Club.[4]

All'epoca della sua militanza nel Como, trova una casa sul lago, andando ad abitare assieme alla moglie Mariana Pagnucco, argentina con origini italiane, precisamente con antenati di Udine.[3] In seguito ha vissuto a Santiago con la famiglia.[2] Nonostante la breve esperienza italiana, Borghi instaura buoni rapporti con alcuni compagni al Milan, tra i quali Filippo Galli, tanto da chiamare il suo secondo figlio Filippo;[2][4] la primogenita si chiama invece Dominique.[2] Durante le trasferte, sia di campionato sia di coppa, preferisce andare in auto piuttosto che viaggiare in aereo.[3]

Caratteristiche tecniche modifica

Giocatore modifica

«Il pallone per lui era la naturale appendice delle gambe.»

Calciatore talentuoso,[2][4][5] centrocampista offensivo, fantasista,[2][5] regista d'attacco[5] o anche attaccante,[6] divenuto famoso grazie alla rabona (in un'intervista dichiarò di eseguirla perché, non sapendo calciare con il sinistro, solo questa mossa gli consentiva di sfruttare quel piede),[4] è stato definito «il Picasso del calcio» da Michel Platini nonché uno dei primi «eredi di Maradona»[2][3][4][7] — etichetta che secondo lo stesso Borghi lo ha calcisticamente danneggiato[2] — dopo l'Intercontinentale 1985, quando diventa un pupillo del presidente del Milan, Silvio Berlusconi.[3][4][5][7][8][9] Era soprannominato El Bichi.[3][10]

Dopo aver notato, durante un allenamento, la sua abilità nei colpi di testa, il suo compagno dell'Huracán Héctor Cúper gli consiglia di andare a saltare nei calci d'angolo, ma Borghi gli risponde che preferisce giocare a calcio coi piedi.[2]

Giocatore lento,[4] Borghi era poco incline agli allenamenti svolti dall'allenatore Arrigo Sacchi, ritenendo che fossero troppo duri e addirittura inutili, tant'è che durante uno di questi chiede al tecnico: «perché correre per 5.000 metri se un campo da calcio è di 100 metri?»[2][3][4] Al termine della carriera, dopo che Sacchi aveva vinto tutto, Borghi si ricrede, dando ragione agli insegnamenti dell'allenatore italiano,[2][4] e apprendendo da lui sia per quanto riguarda la carriera in panchina sia per quella da professore universitario.[4]

Allenatore modifica

Tecnico votato al calcio offensivo, predilige il 3-4-2-1.[3][11]

Carriera modifica

Giocatore modifica

 
Borghi in azione con la maglia dell'Argentinos Juniors nel 1985, nel corso della finale di Coppa Intercontinentale contro la Juventus.

Borghi iniziò la sua carriera come centrocampista offensivo nell'Argentinos Juniors, all'inizio degli anni 1980, raccogliendo l'eredità di Maradona.[4] Considerato una giovane promessa, furono riposte molte speranze su di lui quando fu convocato in nazionale per il campionato del mondo 1986 in Messico: tuttavia non brillò durante quella competizione (vinta proprio dall'Albiceleste),[4] e in seguito non fu più selezionato nell'Argentina.

Giocò probabilmente la sua miglior partita durante la finale di Coppa Intercontinentale 1985 tra Argentinos Juniors e Juventus, tanto che nell'occasione Michel Platini lo definì «il Picasso del calcio»,[2][3][4] non riuscendo però a portare la sua squadra al successo.[3] Quella prestazione colpì positivamente il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, il quale lo comprò nel 1987 per 3,5 miliardi di lire,[12] ma il giocatore dovette necessariamente essere ceduto in prestito al Como, dato che all'epoca in Serie A ciascuna squadra non poteva avere in rosa più di due stranieri, e in forza ai rossoneri vi erano già gli olandesi Gullit e van Basten.

Coi lariani guidati prima da Aldo Agroppi e poi da Tarcisio Burgnich, nonostante le grandi aspettative create attorno a lui, Borghi giocò molto poco, solo 7 presenze senza segnare alcun gol, costretto alla concorrenza del regista ventenne Notaristefano[5] e venendo rispedito a Milano senza troppi rimpianti.[13] Durante il suo periodo comasco, Borghi fu spesso contattato telefonicamente da Berlusconi.[3][4] Anni dopo, Borghi descrisse la sua esperienza in biancoblù, in particolare coi tecnici Agroppi e Burgnich, come: «l'anticalcio, due che pensavano a dirmi cosa non fare in campo, ma non a cosa fare».[2][4]

 
Borghi, con la maglia dell'Argentina, in azione contro l'Italia ai vittoriosi Mondiali del 1986 in Messico.

L'anno successivo, con l'apertura al terzo straniero, Berlusconi intendeva riportarlo al Milan, ma alla fine accontentò l'allenatore Arrigo Sacchi il quale aveva richiesto un altro olandese, Rijkaard.[3] Nonostante l'agente dell'argentino, Felix Latronico, gli avesse consigliato di ottenere i favori di Sacchi per provare a restare come terzo straniero,[2] Borghi ritornò in patria nel 1988, per poi giocare per altre squadre sudamericane. Solo quando giocò in Cile mostrò ancora le doti che lo avevano contraddistinto da giovane, vincendo la Recopa Sudamericana e la Coppa Interamericana con il Colo-Colo nel 1992. Si ritira nel 1998, a 34 anni, in seguito a un infortunio al ginocchio.[2][4]

Allenatore modifica

Dopo il ritiro, Borghi iniziò ad allenare in Cile. Dopo aver guidato l'Audax Italiano dal 2002 al 2003, trascinandolo dalla zona retrocessione al quarto posto in campionato,[2][4] nel 2006 ha preso in mano la panchina del Colo-Colo, con cui ha subito vinto il campionato di Apertura e di Clausura, e con cui è arrivato in finale di Copa Sudamericana. In seguito a questi risultati, nello stesso anno è stato nominato allenatore sudamericano dell'anno. Il 26 marzo 2008 Borghi ha lasciato la panchina del club cileno.[14]

 
Borghi nel 2006, in veste di tecnico del Colo-Colo.

È ritornato così in Argentina dov'è stato brevemente allenatore dell'Independiente dal giugno[15] all'ottobre 2008, quando si è dimesso a seguito della sconfitta con l'Huracán.[16][17] Dal 2009 al 2010 ha allenato l'Argentinos Juniors, con cui ha vinto il Clausura 2010. Il 20 maggio 2010 è diventato l'allenatore del Boca Juniors,[18] incarico da cui si è dimesso il 16 novembre 2010 in seguito alla sconfitta nel Superclásico contro i rivali del River Plate.[19][20]

Il 24 febbraio 2011 è stato nominato commissario tecnico del Cile al posto di Marcelo Bielsa.[21] Nel settembre 2012 è squalificato per 5 incontri internazionali dalla FIFA, dopo esser stato espulso in seguito a delle divergenze con l'arbitro di Venezuela-Cile (0-2).[22] Il 14 novembre 2012, in seguito alla sconfitta per 1-3 subìta contro la Serbia, viene rimosso dall'incarico di selezionatore della nazionale cilena.[23]

Ritorna sulla panchina dell'Argentinos Jrs a fine dicembre 2013,[24] cercando di salvare il club dalla retrocessione.[10] Durante il suo secondo ciclo nel Bicho, Borghi si avvale della collaborazione di Diego Placente che entra nel suo staff tecnico a febbraio,[25] ma rassegna le dimissioni dall'incarico il 27 ottobre 2014.[26] Il suo ultimo incarico da allenatore é all'LDU Quito, in Ecuador; rassegna le dimissioni il 27 marzo 2016 poche settimane dopo l'ingaggio, con la squadra in crisi in campionato e in Coppa Libertadores, a seguito di una sconfitta per 5-0 contro il Barcelona Sporting Club.[27]

In Cile è stato titolare di una cattedra all'Università Cattolica di Santiago, dove insegna calcio, storia, moduli e regole affiancato da Hugo Rubio.[2][4] Prima di allenare, Borghi ha tentato l'esperienza da procuratore di calciatori assieme allo stesso Rubio, decidendo di lasciare la professione a causa della sua inattitudine alle pubbliche relazioni[2][4] e per via del fatto che non c'era tanto mercato, poiché «i migliori giocatori cileni sono già in Italia».[2]

Palmarès modifica

Giocatore modifica

Club modifica

Competizioni nazionali modifica
Argentinos Jrs: Metropolitano 1984, Nacional 1985
Competizioni internazionali modifica
Argentinos Jrs: 1985
Argentinos Juniors: 1985
Colo-Colo: 1992
Colo-Colo: 1992

Nazionale modifica

Messico 1986

Allenatore modifica

Club modifica

Colo-Colo: Apertura 2006, Clausura 2006, Apertura 2007, Clausura 2007
Argentinos Jrs: Clausura 2010

Individuale modifica

2006

Note modifica

  1. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 4 (1987-1988), Panini, 2012, p. 31.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Matteo Dotto, Borghi, genio incompreso «Milan sei nel mio cuore», in Corriere della Sera, 4 marzo 2004, p. 47. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n Sebastiano Vernazza, Borghi, il Sacchi del Sudamerica, su gazzetta.it, 31 gennaio 2007.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Gaetano Mocciaro, Borghi: Picasso del pallone, "cocco" di Berlusconi. Ma non di Sacchi, su tuttomercatoweb.com, 4 giugno 2014.
  5. ^ a b c d e Claudio Daniel Borghi, su calciobidoni.it.
  6. ^ Antonio Vitiello, Boca, Borghi lascia la panchina dopo ko col River, su tuttomercatoweb.com, 17 novembre 2010.
  7. ^ a b Matteo Dotto, D'Alessandro, la maledizione del mancato Maradona, in Corriere della Sera, 7 febbraio 2006, p. 51. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  8. ^ Roberto Perrone e Monica Colombo, Milan-Inter, il derby che sfida la storia, in Corriere della Sera, 2 marzo 2002, p. 43. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  9. ^ Andrea Masala e Alessandra Bocci, Il Milan chiama Berlusconi, in La Gazzetta dello Sport, 3 luglio 2002.
  10. ^ a b Fabrizio Zorzoli, Argentinos Juniors, in panchina torna Claudio Borghi, su tuttomercatoweb.com, 29 dicembre 2013.
  11. ^ Fabrizio Zorzoli, Boca Juniors, trovato l'accordo con Claudio Borghi, su tuttomercatoweb.com, 20 maggio 2010.
  12. ^ Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, Vol. 3 (1986-1987), Panini, 21 maggio 2012, p. 10.
  13. ^ Massimo Moscardi, Il Cabrini venuto dalla Cina fa sognare i tifosi del Como, in Corriere della Sera, 15 gennaio 2002, p. 47 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  14. ^ Alessio Calfapietra, Borghi si dimette dal Colo Colo [collegamento interrotto], su tuttomercatoweb.com, 26 marzo 2008.
  15. ^ (EN) Borghi the latest to try reviving Independiente, su soccernet.espn.go.com, 15 aprile 2008. URL consultato il 21 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2012).
  16. ^ (ES) Dijo basta, su espndeportes.espn.go.com, 6 ottobre 2008.
  17. ^ Valerio Clari, Il San Lorenzo fa cinquina, su gazzetta.it, 6 ottobre 2008.
  18. ^ Fabrizio Zorzoli, Claudio Borghi nuovo tecnico del Boca Juniors, su tuttomercatoweb.com, 21 maggio 2010.
  19. ^ Biagio Angrisani, Boca ko nel Superclásico, su corrieredellosport.it, 17 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  20. ^ A Boca asciutta, vince il River: superclásico con incidenti, su sport.sky.it, 17 novembre 2010. URL consultato il 24 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2010).
  21. ^ Borghi, il pupillo di Berlusconi sulla panchina del Cile, su ilgiornale.it, 25 febbraio 2011.
  22. ^ Ct Cile Borghi squalificato 5 turni, su gazzetta.it, 22 settembre 2012. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  23. ^ Cile, cacciato il ct Borghi dopo sconfitta con Serbia, su corrieredellosport.it, 15 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  24. ^ (ES) Un sueño hecho realidad, su argentinosjuniors.com.ar, 29 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  25. ^ Argentinos Juniors, Diego Placente nuovo collaboratore di Borghi, su tuttomercatoweb.com, 12 febbraio 2014.
  26. ^ Fabrizio Zorzoli, Argentinos Juniors, lascia Borghi. Il nuovo tecnico è Gorosito, su tuttomercatoweb.com, 27 ottobre 2014.
  27. ^ (ES) Borghi renunció a la Liga de Quito tras perder por goleada, su clarin.com, 28 marzo 2016.

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