Constant-Désiré Despradelle

architetto francese

Constant-Désiré Despradelle (Chaumont, 20 maggio 1862[1]Boston, 8 febbraio 1912) è stato un architetto francese naturalizzato statunitense, professore di architettura al Massachusetts Institute of Technology, che attraverso il suo insegnamento influenzò una generazione di architetti e rese popolare il suo stile in tutto il Nord America.

Desire Despradelle circa 1904

Biografia modifica

Nato in Francia, Despradelle venne ammesso alla École des beaux-arts all'età di vent'anni, frequentò la bottega di Jean-Louis Pascal, ed ottenne la laurea nel 1886. Vinse il Grand Prix de Rome nel 1889.

Nel 1893, Despradelle si recò a Boston, accettando un'offerta di professore di disegno del Massachusetts Institute of Technology[1] dove rimase fino alla sua morte. Insegnò lo stile delle belle arti e influenzò gli stili in tutto il Nord America e in Europa fino al 1920 circa.

Fra gli architetti che studiarono alla sua scuola ci furono i canadesi George Allen Ross, William Sutherland Maxwell[2] e Andrew R. Cobb. Fra gli statunitensi, Francis M. Miller, Ellis Lawrence,[3] Marion Mahony, Ida Annah Ryan, Rose Standish Nichols e Raymond Hood.[4]

Un aneddoto contemporanea sul giornale di uno studente del MIT Il Tech può dare qualche indicazione sui suoi modi e la sua personalità: "The Lounge [una colonna del giornale] assicurava i servizi di Mr. Derby come interprete, e, quindi, cercava un incontro con il professor Despradelles. Dopo una eccitata conversazione, di circa quindici minuti, il signor Derby riportò integralmente sul The Lounge quanto segue, Mr. Despradelles dice che la domenica è una curiosa abitudine americana.[5]

Despradelle fu un architetto dei primi edifici dell'University of California, e venne coartato nel suo consiglio consultivo.[1] A Boston mantenne uno studio chiamato Codman e Despradelle con il suo socio in affari, Stephen Codman. Tra i loro progetti più noti vi fu l'edificio Berkeley sulla Boylston Street, ormai un punto di riferimento nazionale degli Stati Uniti.

Despradelle morì nella sua casa d Boston dopo una lunga malattia.[1]

Beacon of Progress modifica

 
Facciata del Despradelle Monument o del Beacon of Progress secondo un progetto del 1904. Si noti la scala indicata in basso a destra.

Il progetto più famoso di Despradelle fu il mai realizzato "Beacon of Progress" ("Faro del progresso"), la Beacon, una torre monumento progettata in previsione della Columbian Exposition del 1893 di Chicago in Illinois. Despradelle disegnò la Beacon per rappresentare la fondazione degli Stati Uniti d'America, prevedendo la costruzione di tredici obelischi che dovevano rappresentare le originarie tredici colonie. Il gruppo di obelischi si fondeva per formare una singola guglia impennata a circa 457 metri sopra Chicago. Ovvero simile alla altezza della Sears Tower, costruita in città nel 1973.

The Beacon avrebbe dovuto rappresentare il futuro con i suoi vantaggi da trarre dai "salti tecnologici in avanti" del secolo che si avvicinava. In cima doveva esserci un brillante faro di luce con una scultura figurativa chiamata spirito del progresso ad incarnare ciò che Despradelle chiamava uno sguardo cristiano verso l'alto in America. L'edificio doveva sorgere sul Lago Michigan come un monumento al genio della gente e alle realizzazioni della loro vita.[6][7][8]

Despradelle continuò a modificare il suo progetto anche dopo la fine dell'Exposition, nonostante il Beacon non fosse stato costruito, e la forza dei suoi 1900 disegni "attirò una grande attenzione e ebbe un impatto duraturo" nel mondo francofono.[9] Quei disegni, acquisiti dal governo francese per mostre a livello nazionale, furono ospitati, nel 1908, dalla Esposizione franco-britannica del 1908, tenutasi a Londra, come un "omaggio a [questo] insegnante di tanti eminenti architetti, ma anche come riconoscimento e per la comprensione della visione creativa di Despradelle."

Altre opere modifica

Gli altri progetti architettonici, realizzati da Despradelle, (in collaborazione con Stephen Codman nello studio Codman & Despradelle) comprendono:

  • Austin Biscuit Company Bakery (successivamente Stop & Shop Bakery), Boston, 1902,[10][11] rinnovato nel 2004 da Finegold Alexander + Associates Inc come condominio The Causeway/Strada 234[12]
  • The Berkeley Building, Boston, 1905,[13] also renovated by FA+A Inc[14]
  • Peter Bent Brigham Hospital, Boston, 1913,[15] ora parte del Brigham & Women's Hospital.

Note modifica

  1. ^ a b c d Obituary (PDF), in New York Times, 4 settembre 1912, p. 11. URL consultato il 21 settembre 2007.
  2. ^ William Maxwell bio
  3. ^ Ellis Lawrence Accessed March 6, 2007
  4. ^ Raymond Hood Accessed March 6, 2007
  5. ^ MIT, The Tech Archiviato il 16 giugno 2011 in Internet Archive., Volume 22, October 9, 1902
  6. ^ MIT, The Beacon
  7. ^ The Beacon of Progress, 1900, su web.mit.edu, Massachusetts Institute of Technology. URL consultato il 21 agosto 2008.
  8. ^ "The Beacon of Progress: A Monument to the Glory of the American People" Archiviato il 25 luglio 2010 in Internet Archive.|3741.7 KiB, The Technology Review, Volume 20, Issue 1 - October 4, 1900. Accesso il 21-8-2008.
  9. ^ After the Exhibition, the Beacon of Progress, su From Louis Sullivan to SOM: Boston Grads Go to Chicago, Massachusetts Institute of Technology, 1996. URL consultato il 21 agosto 2008.
  10. ^ Public and Private Preservation Initiatives, historicboston.org Archiviato il 26 ottobre 2014 in Internet Archive.
  11. ^ "Intercontinental Renovates the Causeway," Feb. 1, 2003, Intercontinental Real Estate Corporation Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  12. ^ "The Causeway/Strada 234," Finegold Alexander + Associates Inc website Archiviato il 16 settembre 2013 in Archive.is.
  13. ^ "The Berkeley Building," Dateline: Boston 1905
  14. ^ "The Berkeley Building," Finegold Alexander + Associates Inc website Archiviato il 2 gennaio 2011 in Internet Archive. eley
  15. ^ Brigham & Women's Hospital and Massachusetts General Hospital Harvard Neurology Residency Program: Our History Archiviato il 17 maggio 2009 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

  • Mark Jarzombek, Designing MIT: Bosworth's New Tech. Northeastern University Press, 2004.
Controllo di autoritàVIAF (EN172909730 · ULAN (EN500237339 · WorldCat Identities (ENviaf-172909730