La diocesi di Ippo (in latino Dioecesis Hippena) è una sede soppressa del patriarcato di Gerusalemme e sede titolare della Chiesa cattolica.

Ippo
Sede vescovile titolare
Dioecesis Hippena
Patriarcato di Gerusalemme
Sede titolare di Ippo
Mappa della Decapoli,
con l'indicazione di Ippo
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXIV secolo
StatoIsraele
Diocesi soppressa di Ippo
Suffraganea diScitopoli
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Vista aerea delle rovine di Sussita (Hippos).
Rovine della cattedrale bizantina di Ippo.
Rovine della cosiddetta "chiesa di sud-ovest", dove è stato scoperto il mosaico pavimentale con l'iscrizione del vescovo Megas.

Storia modifica

Ippo, identificata con le rovine di Susita (Qal'at-el-Hosn in arabo) sulle sponde orientali del lago di Tiberiade nell'odierno Israele, è un'antica sede vescovile della provincia romana della Palestina Seconda nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Gerusalemme ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Scitopoli.

Gli scavi nel sito archeologico di Susita hanno portato alla luce i resti di una grande chiesa, probabilmente la cattedrale di Ippo, dedicata ai santi Cosma e Damiano, e del battistero adiacente; e i resti di altre tre chiese posizionate lungo il cardo maximus. Questi edifici, in stile basilicale, sono tutti datati al VI secolo. Nei dintorni di Susita sono stati scoperti i resti di almeno due monasteri, mentre l'epigrafia ha restituito i nomi di due igumeni, Stefano (528) e Tommaso (619).

Michel Le Quien attribuisce tre vescovi a questa antica diocesi. Il primo è Pietro che prese parte al concilio di Seleucia nel 359 e al sinodo antiocheno del 363, nel quale sottoscrisse la lettera all'imperatore con cui Melezio di Antiochia chiedeva il pieno ristabilimento della fede nicena. Nel concilio di Sardica del 343 si trovò anche un vescovo di nome Pietro, ma senza indicazione della sede di appartenenza; potrebbe essere identificato con il vescovo di Ippo.

Nel VI secolo sono noti due vescovi: Conone, che sottoscrisse nel 518 la lettera sinodale di Giovanni di Gerusalemme contro Severo di Antiochia e i monofisiti; e Teodoro, che firmò gli atti del sinodo del 536 convocato dal patriarca Pietro contro Antimo di Costantinopoli e che vide riuniti assieme i vescovi delle tre Palestine.

Gli scavi archeologici nel sito di Susita hanno portato alla luce alcune chiese, e diversi frammenti di iscrizioni mosaicate; due di queste riportano il nome del vescovo Megas, che portò a termine la pavimentazione della chiesa di sud-ovest[1] ed edificò il martyrion di Teodoro nel 556/557.[2]

L'invasione araba della regione pose fine alla diocesi di Ippo. Nei secoli successivi è nota una diocesi giacobita, con il nome di diocesi del Golan (o Gaulané), che accorpò tra loro la sede di Ippo e di altre diocesi vicine: di questa sede sono noti i nomi di diversi vescovi dal 683 fino agli inizi del IX secolo, quando la diocesi fu unita a quella di Tiberiade.

Dal XIV secolo Ippo è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 23 ottobre 1945.

Cronotassi modifica

Vescovi greci modifica

  • Pietro † (prima del 359 - dopo il 363)
  • Conone † (menzionato nel 518)
  • Teodoro † (menzionato nel 536)
  • Megas † (menzionato nel 556/557)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Sussita - Southwest Church, A Digital Corpus of Early Christian Churches and Monasteries in the Holy Land, Institute of Archaeology at the Hebrew University of Jerusalem.
  2. ^ (EN) R. Schuster, New Inscriptions in Roman City in Israel Shed Personal Light on Early Christians, in HaAretz, 20 novembre 2022. URL consultato il 30 novembre 2022.
  3. ^ I vescovi precedenti Wysocki e riportati da Catholic Hierarchy appartengono, secondo l'Eubel, alla sede di Ippona in Africa.
  4. ^ Gli Annuari Pontifici menzionano García Cantarines fino all'anno 1868 compreso.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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