Discussione:Consulta di bioetica

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Enciclopedicità modifica

"Non rinvengo elementi che possano distinguere questa associazione rispetto ad altre"

Ma questa è una affermazione del tutto soggettiva che può essere applicata a qualunque associazione, come ad esempio Obiettivo Chaire.

La Consulta di Bioetica esiste da 20 anni, ha diverse sedi locali, in ambito bioetico è molto conosciuta, è intervenuta innumerevoli volte su molti questioni relative alla bioetica, ha avuto tra i suoi presidenti persone come Valerio Pocar, nel suo direttivo ci sono persone come Mario Riccio (il medico che ha aiutato Piergiorgio Welby a morire). Insomma, non è una bocciofila nata al bar sport di un paesetto di campagna.

--NoFaith

Concordo. Tra l'altro, in questi giorni in cui si è discusso molto del caso Eluana Englaro, la Consulta è stata chiamata in causa diverse volte, ad esempio intervenendo, per voce del suo presidente, al programma L'Infedele di Gad Lerner --87.14.233.104
Mi pare che il dubbio di enciclopedicità sia infondato per i motivi già esposti. Avversario (msg) 22:58, 22 feb 2009 (CET)Rispondi

Per risolvere i dubbi occorrerebbero IMHO dati sulla diffusione, su eventuali pubblicazioni... insomma, secondo me qualche elemento in più potrebbe migliorare la voce e fugare ogni dubbio. --Dedda71 (msg) 18:20, 23 feb 2009 (CET)Rispondi

Qualcosa dall'inizio l'ha migliorata. Oltre a quello che avete detto la presenza di Carlo Augusto Viano IMHO è di per se stessa una garanzia. Non è che il "vecchio filosofo" ami confondersi con cose spicciole e come promotore di una nuova visione bioetica ha fatto scuola... La rivista che pubblicano è trimestrale ma come comunicati stampa e presenza qualificata sui media IMHO sono più che apprezzati.--Delasale (msg) 23:26, 23 feb 2009 (CET)Rispondi

Mah... Almeno per favore risparmiate in un enciclopedia una sezione come un organico... Al massimo scrivete che ha fatto parte dell'organico Mario Riccio... Con fonte che non sia dal web, grazie.--AnjaManix (msg) 01:40, 19 lug 2009 (CEST)Rispondi

Nella voce sono state inserite diverse affermazioni, tra l'altro tutte senza alcuna fonte, che in alcuni casi non hanno nulla a che fare con la descrizione dell'associazione mentre in altri hanno il chiaro intento di metterla in cattiva luce. Qualche esempio:

  • Il punto di vista e’ integralista laico/laicista in un'un'ottica che tollera altre concezioni di valore con cui si confronta nella convinzione arrivare alla fine , assieme, ad un minimo comun denominatore equivalente alla visione della associazione culturale stessa (Consulta di Bioetica).
  • Nell’attuale ‘mondo globalizzato’ del capitalismo consumista in cui è prevalente la finanza , l'associazione rivendica la necessità di una disciplina bioetica liberistica e progressista adatta all’odierna societa’ strettamente connessa al relativismo . Questo anche in tema ‘dell’atto’ del testamento biologico : l’ impostazione dell’associazione ritiene poco probabili per chi si accinge a detto atto possibili cambiamenti di opinione e non formalizzati magari poco prima dell’evenienza di uno stato in cui la persona sia impossibilitata a esprimersi. Poi in caso di stato vegetativo persistente di una persona l’importanza maggiore è per dolore (causato dall’amore e dallo stress dei familiari, lasciati soli , senza aiuto ) piuttosto che alla persona che si trovi in questo stato, persona giudicata, vegetale, non più ‘umana’, ne’ utile .
  • Tutti gli italiani sono stati concordi nel ritenere l’aborto in ogni caso da depenalizzare . e nel ritenere che in caso di rischio di vita , ciascuna donna ( magari madre di altri figli), avesse la possibilita’ di decidere di sacrificare , per motivi religiosi , la propria vita in favore del nascituro, oppure, di prendere una diversa e libera decisione .Rimangono comunque altre problematiche relative all’applicazione della legge da parte dello Stato. Se una donna fosse indotta , suo malgrado , ad abortire la prole per mancanza di mezzi economici (es. ‘una ragazza madre’ oppure una donna con uno o più figli , senza casa , lavoro , etc) lo Stato deve rispettarne il desiderio garantendo tutti i mezzi per rispettarne la libera scelta, oppure poiché questo è un costo per lo Stato e la societa’ , deve ‘favorire indirettamente’ l’aborto? Ed ancora se una donna volesse portare a termine una gravidanza di prole che sara’ handicappata , lo Stato deve rispettarne la volonta’ (garantendo l’aiuto solidale necessario ed anche il non abbandono del figlio qualora la madre venisse a mancare ) oppure poiché questo è un costo per lo Stato e societa’ deve ‘ favorire indirettamente’ l’aborto? --95.236.237.36
Nessuna obiezione, procedo --95.233.236.231

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 04:29, 17 ago 2019 (CEST)Rispondi

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