Ferdinando de la Cerda

Ferdinando Alfonso detto de La Cerda (questo soprannome deriva dal fatto di esser nato con del pelo nel petto, simile a delle setole di una scrofa, cerda in spagnolo. Il suo soprannome fu assunto come cognome dai suoi discendenti)[1] (Fernando o Fernán in spagnolo, in asturiano, in aragonese e in basco, Fernando o Fernão in portoghese e in galiziano e Ferran in catalano. Ferdinandus in latino) (Valladolid, 23 ottobre 1255Ciudad Real, 25 luglio 1275) fu erede del regno e reggente di Castiglia e León.

Ferdinando di Castiglia
Alfonso X, sua moglie Violante e il principe Ferdinando.
Infante di Castiglia
Erede al trono dei regni di Castiglia e di León
Stemma
Stemma
In carica1255 –
1275
NascitaValladolid, 23 ottobre 1255
MorteCiudad Real, 25 luglio 1275 (19 anni)
DinastiaAnscarici
PadreAlfonso X di Castiglia
MadreViolante d'Aragona
ConsorteBianca di Francia
FigliAlfonso
Ferdinando
ReligioneCattolicesimo

Origine modifica

Era figlio maschio primogenito del re di Castiglia e León e anche Re dei Romani (imperatore, non ancora incoronato del Sacro Romano Impero Germanico), Alfonso X il Saggio e di Violante d'Aragona.[2][3][4]

Biografia modifica

Gli Annali toledani[5] riportano la data di nascita di Ferdinando (Dñs Fernandus, filius Regis Alfonsi).[2]

Il 30 novembre 1268, a Burgos, secondo il Chronicon de Cardeña si sposarono Infant D. Ferrando con Doña Blanca fija del Rey de Francia Ferdinando e Bianca di Francia (1253-1322), figlia del re di Francia, Luigi IX, e di Margherita di Provenza, figlia di Raimondo Berengario IV di Provenza e di Beatrice di Savoia, dopo che era stato formalizzato un contratto di matrimonio, il 28 settembre 1266, a Saint-Germain-en-Laye tra (Donum Fernandum primogenitum Domini…Alfonsi…Electi in Regem Romanorum necnon et Castellæ, Toleti, Legionis, Galeciæ, Sibil. Cordub. Murc. Giem. et Alguarb. Regis e Dominum Ludovicum …Regem Franciæ…dominam Blancham filiam suam).[2]

Nel periodo giovanile Ferdinando partecipò a tutte le campagne militari del padre e dal 19 dicembre 1270 al 14 marzo 1272, fu maggiordomo del re suo padre.[2]

Nel 1274, dato che il padre cercava di difendere il titolo di re dei Romani e farsi incoronare imperatore del Sacro Romano Impero, nominò Ferdinando reggente del trono di Castiglia; mentre il padre si trovava in Provenza a trattare con Papa Gregorio X, nel 1275 i Merinidi, del Marocco, guidati dal sultano Abu Yusuf Yaqub ibn Abd Al-Haqq, sbarcarono sulle coste andaluse e attaccarono il regno di Castiglia; Ferdinando, in assenza del re, si mise alla testa dell'esercito e si diresse a sud, per far fronte all'invasore.
Prima ancora di scontrarsi coi musulmani però Ferdinando, come riportato dagli Annali toledani[5] e anche dalle Chronicon de Cardeña, Chronicon Domini Joannis Emmanuelis e la Cronaca di Guglielmo di Nangis,[6] trovò la morte, a causa di una forte febbre, e suo fratello Sancho gli subentrò alla testa delle truppe riportando la vittoria.
Il corpo di Ferdinando fu riportato a Burgos, dove fu inumato nel Monastero de las Huelgas.

La morte di Ferdinando creò un problema di successione, perché Alfonso X, ignorando i diritti dei figlioli di Ferdinando, nominò nuovo erede al trono il figlio maschio secondogenito, Sancho.
La vedova di Ferdinando, Bianca di Francia, dopo la morte del marito, fu addirittura imprigionata,[2] mentre i due figli, Alfonso e Ferdinando, furono protetti solo dalla nonna paterna, Violante.
Ma quando Alfonso X propose a Sancho di creare per Alfonso de la Cerda un piccolo regno, nella città di Jaén, Sancho si ribellò al padre ed iniziò una guerra civile che si concluse, nel 1282, con la sua parziale vittoria; e nonostante che l'8 novembre 1282 fosse stato diseredato dal padre, alla morte di Alfonso, gli successe sul trono.

Discendenza modifica

 
Armi adottate dai discendenti di Ferdinando.

Ferdinando e Bianca ebbero due figli:[2][3]

 
Sepolcro di Ferdinando de la Cerda, nel Monastero de las Huelgas, a Burgos.

Ascendenza modifica

Note modifica

  1. ^ Gonzalo Argote de Molina, Historia del apodo "de la Cerda", in Nobleza del Andaluzía, 1588. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  2. ^ a b c d e f (EN) Reali di Castiglia, su fmg.ac. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  3. ^ a b (EN) Casa d'Ivrea, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  4. ^ (DE) Alfonso X di Castiglia genealogie mittelalter, su mittelalter-genealogie.de, 23 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2009).
  5. ^ a b Gli Annali toledani sono una serie di annali, raccolto in tre parti riguardanti il “regno di Toledo”, il primo narra il periodo che inizia con la creazione della Contea di Castiglia, sino al 1219, il secondo termina col 1250 ed il terzo arriva sino al secolo XIV.
  6. ^ Il titolo esatto della Cronaca di Guglielmo di Nangis è Chronique des rois de France et de Vies de Saint Louis et de ses frères, Philippe le Hardi et Robert.
  7. ^ Eleonora di Guzmán fu catturata a Medina-Sidonia e poi messa a morte a Siviglia.

Bibliografia modifica

  • Hilda Johnstone, Francia. Gli ultimi capetingi, collana «Storia del mondo medievale», traduzione di Luciana Albertini, VI vol., 1999, pp. 569–607, SBN IT\ICCU\TO0\0942188.

Voci correlate modifica

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Controllo di autoritàVIAF (EN168342831 · ISNI (EN0000 0001 2236 0582 · LCCN (ENnb2011003215 · BNF (FRcb16683470p (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2011003215