Furore (Italia)

comune italiano
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Furore è un comune italiano di 681 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

Furore
comune
Furore – Stemma
Furore – Bandiera
Furore – Veduta
Furore – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Amministrazione
SindacoGiovanni Milo (lista civica "Insieme per Furore") dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate40°37′17″N 14°32′58″E / 40.621389°N 14.549444°E40.621389; 14.549444 (Furore)
Altitudine300 m s.l.m.
Superficie1,88 km²
Abitanti681[1] (31-8-2022)
Densità362,23 ab./km²
Comuni confinantiAgerola (NA), Amalfi, Conca dei Marini, Praiano
Altre informazioni
Cod. postale84010
Prefisso089
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT065053
Cod. catastaleD826
TargaSA
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 543 GG[3]
Nome abitantifuroresi
Patronosan Pasquale Baylon
Giorno festivo17 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Furore
Furore
Furore – Mappa
Furore – Mappa
Posizione del comune di Furore all'interno della provincia di Salerno
Sito istituzionale

Dal 1997, in quanto parte della Costa d'Amalfi, è entrato a far parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Rientra nella Costiera amalfitana.

Clima modifica

La stazione meteorologica più vicina è quella di Amalfi. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8 °C.

Le precipitazioni medie annue superano i 1 700 mm, distribuite mediamente in 96 giorni, e presentano un minimo estivo, un picco in autunno-inverno e un massimo secondario in primavera.[4]

Fiordo di Furore modifica

Nonostante il nome con il quale è comunemente conosciuto, si tratta in realtà di una ría, cioè un ristretto specchio d'acqua posto allo sbocco di un vallone a strapiombo, creato dal lavoro incessante del torrente Schiato che da Agerola corre lungo la montagna fino a tuffarsi in mare.
Il luogo accoglie un minuscolo borgo marinaro che fu abitato, tra gli altri, da Roberto Rossellini (che vi girò il film L'amore) e da Anna Magnani, che era allora sentimentalmente legata al regista e che fu l'interprete di un episodio di quello stesso film. Un piccolo museo a essi dedicato è ospitato in una delle casette.

Il fiordo è inoltre scavalcato dalla strada statale mediante un ponte ad arcata unica posto a circa 30 m sopra le acque del mare, dal quale, ogni estate, si svolge una tappa del Campionato Mondiale di Tuffi dalle Grandi Altezze.[5] All'interno del fiordo si trovano lo Stenditoio e la Calcara, due edifici utilizzati per le produzioni locali. Lo Stenditoio era usato per asciugare i fogli di carta ricavati dalle fibre di stoffa. La Calcara invece era adibita alla lavorazione delle pietre per l'edilizia locale.[6]

Percorsi escursionistici[7] modifica

  • Sentiero di Abu Tabela: Pino > San Lazzaro di Agerola - Percorrenza 50 minuti ca.;
  • Sentiero dei nidi di corvo: Centena > Bomerano di Agerola - Percorrenza 70 minuti ca.;
  • Sentiero dell'Agave in fiore: Punta S.Elia > Marina di Praia - Percorrenza 90 minuti ca.;
  • Sentiero della Volpe Pescatrice: S. Elia > Fiordo di Furore - Percorrenza 40 minuti ca.;
  • Sentiero dei pipistrelli impazziti: Fiordo > Punta Tavola (Conca dei Marini) - Percorrenza 30 minuti ca.;
  • Sentiero di Barbanera: Vigne > Moresca (per le vie Piane) - Percorrenza 70 minuti ca.;

Storia modifica

Secondo lo storico Camera, Furore deve la sua denominazione all'asperità del luogo, dato che, quando la tempesta ne sferza il territorio, il fragore che si crea incute spavento e timore[8].

Nell’antichità, questa terra comprendeva due sobborghi: Terra Furoris e Casanovae, cioè Casanova. Dal XVII secolo quest’ultimo non viene più citato negli atti pubblici[8].

Ai tempi della Repubblica Amalfitana Furore era casale extramenia di Amalfi. Nel Basso Medioevo si emancipa divenendo Università ed eleggendosi un proprio Sindaco. Per un breve periodo fu annesso alla vicina Praiano, e poi ritornò a essere comune indipendente[8]. Notizie di Furore si apprendono dal Catasto Carolino del 1752.

Nel 1532 la popolazione raggiungeva il numero di 140 abitanti, stimati in 28 fuochi. Nel 1752 salì a 779, per poi scendere nuovamente a 707 nel 1861[9].

Alcune località prendono i nomi dalle famiglie che vi abitarono, oltre alla citata Casanova vi sono anche Li Summonti che prende il nome dalla famiglia Summonte, Le Porpore dalla famiglia Porpora, Li Cuomi dalla famiglia Cuomo, Li Candidi dalla famiglia Candido, Vespoli, Galli, Teglia. I Cognomi più ricorrenti erano: di Florio, Cuomo, di Milo, Merolla, Penna, Ferrajolo, Porpora, Amendola, Amodio, Anastasio, Avitabile, Candido, Cavaliere, Cennamo, Criscuolo, di Rosa, Gentile, Giovine o Iovine, Lama, Lauritano, Manzo o Manco, Rispolo, Sovieno e Sparano[9].

Attive erano un tempo l’industria della carta, quella della seta, del tornio e dei maccheroni. A queste si aggiungono la produzione dell’olio, l’agricoltura, la pastorizia, la pesca e l’arte di fare canapi[8]. In località lo Schiato, valletta che prende il nome dal torrente, vi erano una fabbrica di carta emporetica e un mulino[8].

Le chiese principali conservano delle urne funerarie romane in marmo, finemente scolpite e lavorate: due in S. Giacomo Apostolo, due in S. Michele Arcangelo e una in S. Elia Profeta[10].

Il Villaggio nel corso del secolo XVIII ha ospitato delle confraternite laicali, quella di S. Maria della Pietà[11][12], quella dell'Immacolata Concezione[13], e quella del Rosario[9], attive in S. Maria della Pietà; e il Monte dei Sette Dolori dedicato all’Addolorata[14] in S. Michele Arcangelo. E infine la confraternita di S. Maria Assunta in S. Giacomo, attiva alla fine secolo XIX[15].

La chiesa di S. Elia Profeta conserva anche un pregevole trittico, realizzato nel 1492 da Angelo Antonello da Capua, e raffigurante la Madonna col Bambino nello scomparto centrale, S. Bartolomeo Apostolo e S. Elia Profeta negli scomparti laterali[8]. L’opera è ascrivibile alla bottega del Maestro di San Severino. Ed un altro quadro risalente al 1620, raffigurante la Madonna del Carmine[8].

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Fiordo di Furore
  • Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo fondata tra i secoli XIII e XIV[16];
  • Chiesa di San Giacomo Apostolo, fondata su una preesistenza del secolo XI, e ampliata nel XIV, periodo a cui si ascrivono gli affreschi della cripta[16];
  • Ex Chiesa Parrocchiale di S. Elia Profeta, fondata nel secolo XII, e ampliata nel 1474[16];
  • Chiesa di S. Maria della Pietà (oggi centro polifunzionale), già esistente nel secolo XVIII;
  • Cappella di S. Alfonso, edificata da Padri Redentoristi in un casolare agricolo risalente al secolo XVI[17];
  • Cappella di S. Croce dei Centrellari, eretta nel secolo XVIII dalla famiglia Ferraioli[18];
  • Cappella di S. Giuseppe;
  • Cappella dell'Annunziata in località Marina di Praia[19];
  • Cappella Rupestre di S. Caterina d'Alessandria nel Fiordo[20];
  • Sito Rupestre di S. Barbara, formato da una cappella fondata nel secolo X da una comunità eremitica di monaci bizantini, e da una chiesa eretta tra i secoli XII e XIII[20][21][22];

Chiese non più esistenti

Luoghi d'interesse[24] modifica

  • Giardino della Pellerina in Contrada Gatta;
  • La Passeggiata dell'Amore in Contrada Cicala;
  • Ecomuseo del Fiordo di Furore;
  • Villa della Storta: Museo Permanente ad Anna Magnani;

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[25]

Religione modifica

La maggioranza degli abitanti è di religione cristiana cattolica di rito latino (romano), e appartengono all'arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.

Cultura modifica

Dal 20 luglio 2019 nel locale cimitero di Furore è sepolto lo scrittore, regista e attore Luciano De Crescenzo, napoletano, ma che aveva scelto questo luogo per i suoi riposi, compreso quello eterno.[26]

Geografia antropica modifica

Località modifica

Furore conta, oltre alla località nota come Fiordo di Furore, una piccolissima frazione sulla costa, nei pressi di Praiano, chiamata Marina di Praia. Il paese capoluogo conta 3 contrade costituenti il centro abitato:

  • Sant'Agnello (Contrada della Gatta)
  • Sant'Elia (Contrada della Cicala)
  • Santo Jaco (Contrada del Ciuccio)

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Mobilità urbana modifica

I trasporti interurbani del comune vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da SITA.

Amministrazione modifica

Sindaci modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Raffaele Ferraioli centro Sindaco
13 giugno 2004 6 giugno 2009 Alfonso Avitabile lista civica Sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Raffaele Ferraioli lista civica Sindaco
25 maggio 2014 26 maggio 2019 Raffaele Ferraioli lista civica Per Non Fermarsi Sindaco
26 maggio 2019 in carica Giovanni Milo lista civica Insieme per Furore Sindaco

Altre informazioni amministrative modifica

Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Campania Sud ed interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele.

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  5. ^ www.marmeeting.com, su marmeeting.com. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2012).
  6. ^ Guida di Furore, su furore.campania.it. URL consultato il 19 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2014).
  7. ^ Escursioni, su comune.furore.sa.it. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2018).
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m Matteo Camera, Memorie storico-diplomatiche dell'antica città e ducato di Amalfi, tomo II, Salerno, 1881, pp. 565-567.
  9. ^ a b c Gregorio E. Rubino, Furore e la Costa. Cultura antigliana e presenze protoindustriali fra Sette e Ottocento, collana Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 2002, pp. 185-225.
  10. ^ Vittorio Bracco, Le Urne Romene della Costa D'Amalfi, Amalfi - Salerno, De Luca - Editore, 1977, pp. 57-61.
  11. ^ Governatori della Cappella della Pietà di Furore , 1743 mar. 02, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
  12. ^ Priore di Santa Maria della Pietà di Furore , 1751 mar. 02, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
  13. ^ Congregazione della Concezione, 1776, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
  14. ^ Nota dei luoghi pii laicali, e misti della Provincia di Principato Citra, 1788, p. 3.
  15. ^ Luigi Maria Mansi, Illustrazione dei principali monumenti di arte e di storia del versante amalfitano : coll'enumerazione delle parrocchie, confraternite e stemmi dei municipi, Roma, 1898, pp. 65-66.
  16. ^ a b c Caffaro A. - Gargano G., Costiera amalfitana, guida storico-artistica, Salerno 1979
  17. ^ Agriturismo S. Alfonso, Furore, su agriturismosantalfonso.it. URL consultato il 21 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2018).
  18. ^ 2018-10-20, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  19. ^ 2018-10-20, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  20. ^ a b Adriano Caffaro, Insediamenti Rupestri del Ducato di Amalfi, Salerno, Dipartimento di Analisi delle Componenti Culturali del Territorio. Università di Salerno/1896, 1986.
  21. ^ Fiengo Giuseppe e Manco Antonella, Ruderi Medievali della Costiera Amalfitana. Diffusione e caratterizzazione del paesaggio, Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 2014, pp. 98-104, ISBN 978-88-88283-49-4.
  22. ^ G. Abbate e G. Fiengo, Il Sito Rupestre di S. Barbara in Agerola, collana Rassegna del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, vol. 21-22, Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 2002, pp. 9-56.
  23. ^ Cappella di S. Maria del Carmine di Furore , 1757 nov. 05, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
  24. ^ Musei, su comune.furore.sa.it.
  25. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  26. ^ L'ultimo viaggio di De Crescenzo, la salma sarà tumulata a Furore, in Il Mattino, 20 luglio 2019. URL consultato il 28 febbraio 2024 (archiviato il 20 luglio 2019).

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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