Francesco Repaci

avvocato e politico italiano
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Francesco Rèpaci (Palmi, 3 dicembre 1881 [1]Torino, 1953 [2]) è stato un avvocato e politico italiano. Era fratello di Leonida Rèpaci, scrittore e cugino di primo grado di Francesco Antonio Repaci, economista.

Biografia modifica

Figlio di un muratore, Francesco Rèpaci compì studi giuridici a Napoli e a Roma e intraprende poi la professione di avvocato a Torino.

Socialista convinto, aderì all'Unione Socialista Italiana, un raggruppamento riformista creato da Leonida Bissolati. Quando questo venne espulso dal Partito Socialista Italiano nel 1912, si avvicinò a Benito Mussolini. Allo scoppio della prima guerra mondiale si schierò con il fronte interventista e partì volontario per il fronte. Lì contrasse una malattia che lo paralizzerà, condannandolo all'immobilità per tutta la vita.

Dopo aver rotto i rapporti con Mussolini, si riavvicinò, nel primo dopoguerra, al Partito Socialista.

Fu testimone di un omicidio ai danni di un fascista a Palmi, e venne accusato di complicità nell'assassinio. Fu costretto a sei mesi di latitanza sulle montagne calabresi prima di essere riconosciuto innocente.

Nel 1925, in occasione della strage fascista operata da Piero Brandimarte a Torino, assunse la parte civile a favore delle vittime.

Antifascista, Francesco Rèpaci continuò a svolgere l'attività di avvocato durante la dittatura. Sposato con Clielia Allegri, ebbe due figli: Antonino e Maria. Suo figlio Antonino Repaci sarebbe diventato magistrato e storico del fascismo.

Note modifica

  1. ^ Archivi Centro Studi Piero Gobetti
  2. ^ NB : il centro Studi Piero Gobetti ha mescolate le biografie di Francesco Rèpaci e di Francesco Antonio Rèpaci.

Collegamenti esterni modifica

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