Hypotaenidia dieffenbachii

specie di uccello
(Reindirizzamento da Gallirallus dieffenbachii)

Il rallo di Dieffenbach (Hypotaenidia dieffenbachii (G. R Gray, 1843)) era un uccello della famiglia dei Rallidi diffuso sull'isola Chatham e, forse, su quella di Pitt[2].

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Rallo di Dieffenbach
Stato di conservazione
Estinto[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Gruiformes
Famiglia Rallidae
Genere Hypotaenidia
Specie H. dieffenbachii
Nomenclatura binomiale
Hypotaenidia dieffenbachii
(G. R Gray, 1843)
Sinonimi

Gallirallus dieffenbachii

Tassonomia modifica

Per diversi anni gli studiosi hanno confuso il rallo di Dieffenbach con l'altra specie di rallo estinto delle Chatham, il rallo delle Chatham (Cabalus modestus), che era considerato la forma immatura del primo. Hutton fu il primo a riconoscerlo come una specie a parte, descrivendolo e classificandolo in un genere a parte, Cabalus, sulla base di alcune differenze nella struttura e nei muscoli delle ali. Andrews confermò che i due differivano per un certo numero di caratteristiche: il piumaggio di C. modestus era più arruffato che in H. dieffenbachii, a causa della quasi totale assenza di barbule; C. modestus aveva un becco relativamente più lungo e sottile e meno ricurvo all'estremità; inoltre, aveva uno sterno più ridotto, con una carena quasi insignificante.

Recentemente, le analisi del DNA hanno dimostrato che, malgrado le somiglianze morfologiche, il rallo di Dieffenbach era abbastanza diverso dal suo probabile antenato, il rallo delle Filippine (H. philippensis), e non una sua sottospecie, come gli studiosi avevano ritenuto a lungo.

Descrizione modifica

 
Un giovane esemplare.

Le regioni posteriori del rallo di Dieffenbach, di colore variabile dal beige al marrone-oliva, erano ricoperte da bande nere irregolari. La parte superiore del dorso era a righe nere e marroni. La schiena era indistintamente striata da linee di colore marrone scuro. La sommità del capo e del collo era bruno-rossastra. Attraverso l'occhio, dal becco alla parte posteriore del collo, era presente una striscia marrone. Al di sopra degli occhi vi era una fascia grigio chiaro, colore del quale erano anche il mento e la gola. Il grigio-biancastro della gola e la regione fasciata di marrone del petto erano separati da una zona di piume nere dalle estremità biancastre. La regione superiore dell'addome era ricoperta da righe trasversali bianche e nere. Il resto dell'addome era nero, mentre le copritrici delle ali erano bruno-rossastre con striature nere[3][4][5][6].

 
Particolare della testa.

Le illustrazioni degli studiosi del XIX secolo indicano che il rallo di Dieffenbach aveva un piumaggio sorprendentemente simile a quello del rallo delle Filippine. Rispetto all'altra specie di rallo presente sulle Chatham, il rallo delle Chatham, aveva lo sterno più sviluppato. Il becco, di dimensioni comprese tra quello del rallo delle Filippine e quello del rallo delle Chatham, era piegato verso il basso[3][7].

Il rallo di Dieffenbach misurava circa 28 cm di lunghezza ed era più grande e robusto di quello delle Filippine. Aveva, inoltre, un becco più forte e più curvo. Le proporzioni delle ossa erano molto simili a quelle del weka (Gallirallus australis), di dimensioni significativamente maggiori. Le ali erano ridotte e l'uccello non era in grado di volare[4][6].

Estinzione modifica

L'olotipo del rallo di Dieffenbach venne catturato nel 1840. Il suo scopritore, Ernst Dieffenbach, scrisse:

«Un tempo era molto diffuso, ma da quando gatti e cani sono arrivati, è diventato molto raro. I nativi lo chiamano Meriki e lo catturano con dei lacci. Spesso ho sentito la sua voce acuta tra i cespugli e dopo molte traversie sono riuscito a prenderne uno vivo[8]

Buller (1887-88) riporta le parole di Roiri, un indigeno dell'isola Chatham suo corrispondente:

«Questo uccello, il Moeriki, scomparve il terzo anno dopo l'occupazione dell'isola da parte dei Maori. Se esso sopravvive ancora, te ne catturerò certamente un esemplare. Era un uccello bellissimo. Ricordo di averlo visto quando ero ragazzo. I Maori lo chiamano Popotai[8]

Tuttavia, Roiri non riuscì mai a catturarne un esemplare per Buller, e l'ultimo avvistamento confermato risale al 1840. Il rallo di Dieffenbach aveva abitudini completamente terricole e occupava un areale limitato, così scomparve rapidamente dopo l'arrivo degli europei. Responsabili della sua estinzione sono stati certamente gli incendi boschivi, i gatti e i ratti.

Attualmente, ne rimangono solo degli esemplari impagliati a Tring e a Brema.

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Hypotaenidia dieffenbachii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Rallidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 maggio 2014.
  3. ^ a b Walter Lawry Buller (1838-1906): A History of the Birds of New Zealand. 1888
  4. ^ a b Dieter Luther: Die ausgestorbenen Vögel der Welt. 4. Auflage, unveränderter Nachdruck der Auflage von 1986. Magdeburg: Westkarp-Wiss und Heidelberg: Spektrum Akad. Verlag. 1995
  5. ^ Ernest Dieffenbach, M. D.: Travels in New Zealand With Contributions to the Geography, Botany, and Natural History of that Country Vol. I. 1843, Capper reprint (facsimile), 1974, su enzb.auckland.ac.nz. URL consultato il 25 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2008).
  6. ^ a b T. H. Worthy and R.N. Holdaway: Quaternary fossil faunas from caves in Takaka Valley and on Takaka Hill, northwest Nelson, South Island, New Zealand. Journal of The Royal Society of New Zealand, Volume 24, Number 3, September 1994, pp 297-391
  7. ^ Storrs L. Olson: A classification of the Rallidae. The Wilson Bulletin, Band 85, Heft 4, Dezember 1973
  8. ^ a b Day, D. (a cura di), The doomsday book of animals, University of Michigan, Viking Press, 1983, ISBN 0-670-27988-9.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli