Giacomo Castrucci

archeologo italiano

Giacomo Antonio Michele Castrucci (Alvito, 28 settembre 1794Alvito, 8 ottobre 1858) è stato un archeologo italiano. Fu anche arciprete e protonotario apostolico della Chiesa cattolica con diritto ad instar Abatum.

Dopo aver studiato nel seminario di Pozzuoli, allievo di Carlo Rosini, si recò a Napoli, dove si mise in luce come fine erudito, tanto da essere nominato, poco più che ventenne, con decreto reale del 15 giugno 1816, lettore dei papiri di Ercolano[1]. Grazie alla fama raggiunta, divenne presto socio dell'Accademia Ercolanese, ispettore di pubblica istruzione, professore di giurisprudenza, nonché giudice sinodale della Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo.

La sua opera più nota, in particolare nell'ambito dell'antichistica, è costituita dal Tesorio letterario di Ercolano ossia la Reale Officina dei papiri ercolanesi, uscito nel 1855 (e riedito tre volte, nello stesso 1855, nel 1856 e nel 1858): concepita come omaggio per i granduchi di Russia, Nicola e Michele, che visitarono il Real Museo Borbonico l'11 maggio 1852 alla presenza di Ferdinando II delle Due Sicilie, essa illustrava, con ricche tavole incise, sia i papiri recuperati durante gli scavi di Ercolano compiuti, sotto Carlo III, tra il 1752 e il 1754, sia i progressi della tecnica di svolgimento dei papiri carbonizzati.

È stato anche autore, come segnala Gaetano Moroni, di un «erudito e critico» Cenno storico sulle leggi romane, del 1825 (e ristampato nel 1834 e nel 1846), dedicato a Sisto Riario Sforza[2], oltre a svariati encomi ed orazioni.

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ L. Santoro, Nota bio-bibliografica su Giacomo Castrucci, in G. Castrucci, Tesoro letterario di Ercolano, Bardi, Roma 1999, p. 7
  2. ^ G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. XXXVII, Tip. Emiliana, Venezia 1846, p. 296

Bibliografia modifica

  • G. Castrucci, Tesoro letterario di Ercolano, a cura di L. García y García e L. Santoro, Bardi editore, Roma 1999.
  • V. Pizzuti, Alvitani illustri e notevoli dal sec. XV ad oggi, Tip. Abbazia di Casamari, Casamari 1957, pp. 17–19.

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