Giorgio Augusto di Nassau-Idstein

nobile tedesco

Giorgio Augusto Samuele di Nassau-Idstein (Idstein, 26 febbraio 1665Biebrich, 26 ottobre 1721) fu, dal 1677, conte e, dal 1688 fino alla sua morte, principe di Nassau-Idstein. Risiedette principalmente a Wiesbaden.

Giorgio Augusto
Conte di Nassau-Idstein
NascitaIdstein, 26 febbraio 1665
MorteBiebrich, 26 ottobre 1721 (56 anni)
Casa realeCasato di Nassau
PadreGiovanni, Conte di Nassau-Idstein
MadreContessa Anna di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg
ConsortePrincipessa Enrichetta Dorotea di Oettingen-Oettingen

Biografia modifica

Giorgio Augusto aveva appena 12 anni quando suo padre Giovanni morì nel 1677. Due reggenti assunsero la gestione del governo: il conte Giovanni Gaspare di Leiningen-Dagsburg e il conte Giovanni Augusto di Solms. Giorgio Augusto studiò a Gießen, a Strasburgo e a Parigi, e successivamente in Inghilterra e in Brabante. Durante il suo Grand Tour, visitò diverse corti europee; fu particolarmente impressionato dal Palazzo di Versailles. Nel 1683, partecipò alla difesa di Vienna durante l'assedio e la battaglia di quella città. Un anno dopo, diventò il conte regnante al suo diciottesimo compleanno. Il 4 agosto 1688, l'imperatore Leopoldo I lo elevò a principe come ricompensa per i suoi servizi a Vienna, e anche perché aveva pagato una grossa somma di denaro.[1][2]

Il 22 novembre, sposò la principessa Enrichetta Dorotea di Oettingen-Oettingen (Oettingen in Bayern 14 novembre 1672 - Wiesbaden 23 maggio 1728) una figlia del principe Alberto Ernesto I di Oettingen e di Cristiana Federica di Württemberg. Ebbero dodici figli, tre maschi e nove femmine. Tuttavia, due femmine e tutti e tre i maschi morirono nella prima infanzia.[3] p La città di Wiesbaden e l'intera contea di Nassau-Idstein aveva sofferto molto durante la guerra dei trent'anni e ancora durante la peste nel 1675. Solo poche decine dei suoi 1800 abitanti sopravvissero.[4] Sotto Giorgio Augusto fu avviata un'ingente ripresa. Egli iniziò una serie di progetti di costruzione. Completò il palazzo residenziale a Idstein, stabilì il parco Herrengarten e il parco della Fasanerie a Wiesbaden, allestì un giardino formale francese sul dalle rive del Reno a Biebrich e rinnovò il Palazzo di Città a Wiesbaden. Una casa giardino fu l'unica parte del Castello di Biebrich che riuscì a essere completato durante la sua vita.[5]

Giorgio Augusto morì di vaiolo nel 1721, così come le sue due figlie più giovani.[6]

Eredità modifica

La Georgenthal fu chiamata in suo onore; la Henriettenthaler Hof fu chiamata in onore di sua moglie.

Figli modifica

  • Federico Ernesto, Principe Ereditario di Nassau-Idstein (27 agosto 1689 - 21 marzo 1690),
  • Principessa Cristina Luisa di Nassau-Idstein (31 marzo 1691 - 13 aprile 1723), sposò il 23 settembre 1709 il Principe Giorgio Alberto della Frisia orientale (8 maggio 1689 - 21 ottobre 1734), figlio del Principe Cristiano Eberardo della Frisia orientale ed Eberardina Sofia Oettingen-Oettingen
  • Principessa Carlotta Eberardina of Nassau-Idstein (16 luglio 1692 - 6 febbraio 1693 ibid)
  • Principessa Enrichetta Carlotta di Nassau-Idstein (9 novembre 1693 - 8 aprile 1734), sposò il 4 novembre 1711 il Duca Maurizio Guglielmo di Sassonia-Merseburg
  • Principessa Eleonora Carlotta di Nassau-Idstein (28 novembre 1696 - 8 dicembre 1696)
  • Principessa Albertina Giuliana di Nassau-Idstein (29 marzo 1698 - 9 ottobre 1722), sposò il 14 febbraio 1713 il Duca Guglielmo Enrico di Sassonia-Eisenach figlio del Duca Giovanni Guglielmo di Sassonia-Eisenach e della Principessa Amalia di Nassau-Dietz
  • Principessa Augusta Federica di Nassau-Idstein (17 agosto 1699 - 8 giugno 1750), sposò il 17 agosto 1723 il Principe Carlo Augusto di Nassau-Weilburg, figlio del Conte Giovanni Ernesto di Nassau-Weilburg e della Contessa Maria Polissena di Leiningen-Dagsburg-Hartenburg
  • Principessa Giovannetta Guglielmina di Nassau-Idstein (14 settembre 1700 - 2 giugno 1756), sposò il 16 ottobre 1719 il Conte Simone Enrico Adolfo di Lippe-Detmold, figlio del Conte Federico Adolfo di Lippe-Detmold e Giovanna Elisabetta di Nassau-Dillenburg
  • Federico Augusto, Principe Ereditario di Nassau-Idstein (30 aprile 1702 - 30 gennaio 1703)
  • Guglielmo Samuele, Principe Ereditario di Nassau-Idstein (14 febbraio 1704 - 4 maggio 1704)
  • Principessa Elisabetta Francesca di Nassau-Idstein (17 settembre 1708 - 7 novembre 1721 ibid)
  • Principessa Carlotta Luisa di Nassau-Idstein (17 marzo 1710 - 4 novembre 1721)[3]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Albrecht, conte di Nassau-Weilburg Philipp III, conte di Nassau-Weilburg  
 
Anna von Mansfeld  
Ludwig II, conte di Nassau-Weilburg  
Anna von Nassau-Dillenburg Wilhelm I, conte di Nassau-Dillenburg  
 
Juliana zu Stolberg  
Johann, conte di Nassau-Idstein  
Wilhelm IV, langravio d'Assia-Kassel Philipp I, langravio d'Assia  
 
Christina von Sachsen  
Anna Maria von Hessen-Kassel  
Sabine von Württemberg Christoph, duca del Württemberg  
 
Anna Maria von Brandenburg-Ansbach  
Georg August, conte di Nassau-Idstein  
Emich XI, conte di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg Emich X, conte di Leiningen-Hartenburg  
 
Katharina von Nassau-Saarbrücken  
Philipp Georg, conte di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg  
Ursula von Fleckenstein Georg I, barone di Fleckenstein  
 
Johanna zu Salm-Kyrburg  
Anna von Leiningen-Dagsburg-Falkenburg  
Georg III, conte di Erbach-Breuberg Eberhard XII, conte di Erbach-Freienstein  
 
Margarethe zu Salm  
Anna zu Erbach  
Anna zu Solms-Laubach Friedrich Magnus I, conte di Solms-Laubach  
 
Agnes von Wied  
 

Note modifica

  1. ^ Gottfried Kiesow: Das verkannte Jahrhundert - Der Historismus am Beispiel Wiesbaden, ISBN 3-936942-53-6, p. 16 ff
  2. ^ Helmut Schoppa: Wiesbaden. Geschichte im Bild von der Römerzeit bis zur Gegenwart, Essen, 1981, ISBN 3-922785-06-9, p. 42 ff
  3. ^ a b http://tempo.ifrance.com/nidstein1.htm[collegamento interrotto]
  4. ^ Baedeker Wiesbaden Rheingau, 2001, ISBN 3-87954-076-4, S. 36
  5. ^ Wiesbaden. Geschichte im Bild, p. 43
  6. ^ Gottfried Kiesow: Architekturführer Wiesbaden. Die Stadt des Historismus, 2006, ISBN 978-3-936942-71-2, p. 303

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