Giovanni Battista Stefaneschi

pittore e presbitero italiano

Giovanni Battista Stefaneschi (Ronta, 1582Venezia, 31 ottobre 1659) è stato un pittore e presbitero italiano.

Giovanni Battista Stefaneschi

Biografia modifica

Pittore dell'epoca barocca, nativo nel Mugello, veniva chiamato l'Eremita di Monte Senario, poiché aveva preso i voti e viveva nel santuario di Monte Senario, sulla collina omonima, a nord di Firenze, nel comune di Vaglia. È considerato il rinnovatore della miniatura nel Seicento ed è stato anche definito "il Beato Angelico dei Servi di Maria". Il suo primo biografo è stato il Baldinucci.[1]

 
Giovan Battista Stefaneschi (attr.), Vaso in pietre dure con fiori, pappagallo e cagnolino
 
Giovanni Battista Stefaneschi (attr.), Vaso con mascherone, tulipani, fiori di campo, pappagallo e cagnolino

Figlio di Francesco, muratore, Melchiorre Stefaneschi a 22 anni entrò nell'ordine dei Servi di Maria, mutò il nome in Giovanni Battista e il 1º gennaio 1606 fu ordinato sacerdote.

Fra Giovanni Battista Stefaneschi non sapeva nulla dell'arte della pittura e seguì gli insegnamenti del pittore fiorentino Andrea Commodi. Lavorò poi per abbellire i conventi dei serviti e fu apprezzato dal granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici, per il quale eseguì riproduzioni in miniatura di opere di famosi artisti: tra queste La disputa della Trinità di Andrea del Sarto, Adorazione dei pastori di Tiziano Vecellio, San Giovannino di Raffaello Sanzio e la Madonna adorante il Bambino di Correggio, miniature conservate nella Galleria degli Uffizi. Subì l'influenza di Jacopo Ligozzi e di Pietro da Cortona.

Un suo autoritratto in età avanzata si conserva alla Galleria degli Uffizi e proviene dalla collezione del cardinale Leopoldo de' Medici.[2] A Firenze, nella Basilica della Santissima Annunziata ci sono due suoi dipinti: il Salvatore e la Vergine. Nel Convento annesso alla basilica di Santa Maria dei Servi, a Bologna, vi sono: il David,, la Santa Cecilia - già attribuiti al pittore bolognese Alessandro Tiarini - e le Nozze di Cana. Il Cenacolo, dipinto ad olio e che si trova nel Convento annesso alla chiesa di Santa Maria dei Servi, a Ferrara, potrebbe essere opera sua. Altre opere gli sono state recentemente attribuite.[3]

A Venezia, dove Giovanni Battista Stefaneschi era andato ad aprire un eremo dei Servi di Maria, lo colse la morte. Un suo allievo è stato il frate cappuccino genovese Ippolito Galantini (1627-1706).

Note modifica

  1. ^ Filippo Baldinucci, Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua, VI volumi, Firenze, 1681-1728. Ad vocem
  2. ^ Olio su tela e tavola, 72x58 cm, numero d'inventario: 14449, firmato a tergo: Fra Gio Batta da Monte Senario.
  3. ^ Le due tempere a guazzo su pergamena, con soggetto simile: Vaso di tulipani, pappagallo e cagnolino e Vaso con mascherone, tulipani, fiori di campo, pappagallo e cagnolino conservate alla villa medicea di Poggio a Caiano, nel Museo della Natura Morta, provengono dalla villa medicea di Poggio Imperiale, dove furono inventariate nel 1625. Nel catalogo della mostra: M. M. Simari e E. Acanfora (a cura di), Pergamene fiorite. Pitture di fiori dalla collezioni medicee, Poggio a Caiano, 13 settembre – 14 dicembre 2014, Firenze, 2014, pp. 48-51 è stata avanzata l'attribuzione a Giovanni Battista Stefaneschi.

Bibliografia modifica

  • Pellegrino Tonini, Il santuario della Santissima Annunziata di Firenze. Guida storico illustrativa compilata da un religioso dei Servi di Maria, Firenze, Tipografia di M. Ricci, 1876, p. 148.
  • A. M. Rossi, Fra Giovanni Battista Stefaneschi O.S.M., il "Rinnovatore della Miniatura" nel sec. XVII, in L'Addolorata, ottobre 1959.
  • A, M. Rossi, Un Servita miniatore, in Ecclesia, vol. 18, 1959, pp. 572-575.
  • (DE) Allgemeines Künstlerlexikon: die bildenden Künstler aller Zeiten und Völker, Leipzig, Saur, 2012, SBN IT\ICCU\IEI\0340622.

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