Istituto Ortopedico Rizzoli

Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico

L'Istituto Ortopedico Rizzoli, o IOR, è un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), ovvero un ospedale a cui il Ministero della Salute ha affidato anche compiti di ricerca. Esso ha sede nella città di Bologna e oltre ad essere un centro di eccellenza per l'ortopedia e la traumatologia, è anche la clinica ortopedica universitaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna.

Istituto Ortopedico Rizzoli
Ospedale
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBologna
Indirizzovia G. C. Pupilli 1 (ospedale); via di Barbiano 1/10 (Centro di ricerca)
Fondazione1896
Posti letto293
Num. ricoveri annui20.000
Num. impiegati1.400
PatronoSan Michele
Dir. generaleAnselmo Campagna
Dir. sanitarioViola Damen
Dir. scientificoMilena Fini
Dir. amministrativoGiampiero Cilione
Sito webwww.ior.it/
Mappa di localizzazione
Map

Secondo la rivista americana Newsweek, lo IOR è il quinto miglior ospedale ortopedico nel mondo, il primo in Italia.[1]

L'ospedale è dotato complessivamente di oltre 300 posti letto; esegue circa 150.000 visite e 20.000 interventi chirurgici all'anno.

Attualmente il ruolo di Direttore Generale è assunto da Anselmo Campagna, quello di Direttore Scientifico da Milena Fini.

Organizzazione modifica

L'istituto è organizzato in più sedi. L'ospedale Rizzoli ha sede a Bologna in via G.C. Pupilli 1, sulla collina a sud della città, fuori porta San Mamolo, mentre il Centro di Ricerca Codivilla-Putti, che ospita anche la direzione, gli uffici amministrativi ed il poliambulatorio, si trova in via di Barbiano 1/10, poche centinaia di metri oltre la sede ospedaliera. All'Istituto Ortopedico Rizzoli, inoltre, è affidata la gestione del reparto di ortopedia presso l'Ospedale di Bentivoglio (BO) e dei reparti di ortopedia e medicina fisica e riabilitativa (oltre ad un servizio di anestesia) presso l'Ospedale di Argenta (FE).

Oltre a ciò, da febbraio 2012 è attivo il Dipartimento Rizzoli-Sicilia, presso Villa Santa Teresa a Bagheria (Città metropolitana di Palermo), al km 246 della SS113; esso comprende un reparto di ortopedia da 34 letti ed un reparto di medicina fisica e riabilitativa da 17 letti. Conta circa 1.400 unità di personale, di cui 300 impegnati in attività di ricerca.[2]

Storia modifica

L'ospedale fu fondato alla fine del XIX secolo per volontà di Francesco Rizzoli, famoso chirurgo bolognese, che lasciò il proprio patrimonio alla Provincia di Bologna perché fondasse un ospedale ortopedico.

La sede del nuovo ospedale venne individuata nell'antico monastero di San Michele in Bosco, ricostruito nel 1437 ad opera dei monaci olivetani (alla decorazione di vari ambienti lavorarono Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Guido Reni),[3] che venne quindi ristrutturato ed attrezzato come moderno ospedale dall'architetto milanese Giovanni Giachi. Inaugurato nel 1896, divenne presto uno tra i migliori ospedali ortopedici del mondo per dimensioni, attrezzature, organizzazione, ricerca e didattica.

Questa meritata fama fu dovuta soprattutto ad Alessandro Codivilla ed a Vittorio Putti, i primi direttori, che crearono una prestigiosa scuola di ortopedia con numerosissimi allievi in Italia ed in America Latina.

Dal 1º gennaio 2008 al 28 settembre 2015 il Direttore Scientifico è stato Francesco Antonio Manzoli.[4]

Trasporti modifica

Dal centro della città e dalla stazione di Bologna Centrale:

  • per raggiungere l'Ospedale Rizzoli (via G.C.Pupilli 1) è a disposizione l'autobus n. 30
  • per il Centro di ricerca Codivilla-Putti (con gli ambulatori), invece, l'autobus è la Navetta A.

Note modifica

  1. ^ (EN) Newsweek, Orthopedics, su Newsweek, 15 settembre 2022. URL consultato il 15 settembre 2022.
  2. ^ Dati ufficiali Istituto Ortopedico Rizzoli, su ior.it. URL consultato il 26/05/2015 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2015).
  3. ^ Il monastero di San Michele in Bosco e l'Istituto ortopedico Rizzoli, edizioni Pendragon, Bologna, 2006
  4. ^ Luciano Nigro, «E Manzoli torna per rifare grande il Rizzoli», La Repubblica, 17 novembre 2007

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN127735489 · ISNI (EN0000 0001 2154 6641 · LCCN (ENn85152294 · J9U (ENHE987007356528405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85152294