Jean-Francis Auburtin

pittore francese

Jean-Francis Auburtin (Parigi, 2 dicembre 1866Dieppe, 22 maggio 1930) è stato un pittore francese.

Jean-Francis Auburtin nel 1909 circa

La sua arte, influenzata da quella di Pierre Puvis de Chavannes, è legata al movimento del simbolismo.

Biografia modifica

Figlio primogenito di una famiglia di quattro figli, suo padre Alexandre Émile Auburtin (1838-1899), architetto della città di Parigi, era originario della Lorena. Jean-Francis Auburtin si iscrisse alla scuola alsaziana di Parigi nel 1875.

Formatosi in gioventù dal pittore Louis-Théodore Devilly, venne ammesso alla scuola di belle arti di Parigi, che lasciò senza presentarsi al concorso del premio di Roma. Sposò Marthe Deloye, la figlia di un generale d'artiglieria e la sorella di uno dei suoi compagni di classe della scuola alsaziana. La coppia partirà nel 1893 per un lungo viaggio di nozze attraverso l'Italia, tornando alle fonti dell'arte quattrocentesca.

Nel 1897, Auburtin studiò la fauna e la flora sottomarina agli acquari di Roscoff e di Banyuls, dove realizzò degli schizzi numerosi che gli permisero di realizzare nel 1898 Il fondo del mare, una grande decorazione destinata all'anfiteatro di zoologia della Sorbona di Parigi.

 
Il Manneporte ad Étretat, 1898

Soggiornò nelle isole d'Oro e per lungo tempo a Porquerolles, poi in Bretagna (Erquy, Bréhat, Ploumanac'h, Belle Île), dove realizzò delle opere conservate al museo di Pont-Aven.[1] Poi scoprì la Corsica, le cime dei Pirenei, i laghi numerosi delle Landes e Talloires sulle rive del lago di Annecy con i suoi amici, il pittore Albert Besnard (1849-1934) e sua moglie, la scultrice Charlotte Besnard (1854-1931). Realizzò inoltre delle opere nella città di Étretat, in Normandia.

 
L'eco, 1911

Su richiesta dell'architetto Marius Toudoire nel 1901, Jean-Francis Auburtin partecipò alla decorazione del ristorante Le Train bleu della stazione di Lione a Parigi, con la Città di Nizza destinata ad adornare il vestibolo.[2] In seguito avrebbe esposto delle opere ai Saloni artistici parigini, come L'eco del 1911.[3]

Auburtin scoprì Varengeville-sur-Mer nel 1904. Vi comprò un terreno nel 1907 e chiese a suo fratello, l'architetto Jacques Marcel Auburtin (1872-1926), di fargli costruire una casa. Strinse un legame d'amicizia con Guillaume Mallet, il creatore della tenuta boschiva di Moutiers nel villaggio di Varengeville, già ritratto da Claude Monet, che conoscerà tra il 1896 e il 1897.[4]

Nel suo studio del quai Carnot a Saint-Cloud, ricevette il suo amico Auguste Rodin con il quale condivideva alcuni modelli. Fu in questo studio che una sua amica, la ballerina statunitense Loïe Fuller, tenne uno spettacolo con la sua compagnia nel 1914.[5] Dal 1909 al 1920 realizzò anche dei guazzi con la scuola di danza di Isadora Duncan.

È sepolto al cimitero marino di Varengeville-sur-Mer.

Opere nelle collezioni pubbliche modifica

Francia
 
La Calanque, 1900
 
La pesca con il gangui, 1900
 
Canti sull'acqua, 1912
  • Giverny, museo dell'impressionismo: Varengeville. Raggi gialli alle falesie di Mordal, olio su cartone.
  • Ivry-sur-Seine, Fonds municipal d'art contemporain de la Ville de Paris: Il fondo del mare, 1898, olio su tela.
  • Le Havre, museo d'arte moderna André Malraux:
    • Il Manneporte ad Étretat, 1898
    • La spiaggia a Pourville, 1904, guazzo, carboncino su carta montata su tela;
    • Pini in riva al mare, 1907, guazzo, matita su carta;[6]
    • Falesia e mare agitato, guazzo, matita su carta;[7]
    • Pini e ginestre, guazzo, matita, papier;[8]
    • Falesia a Varengeville, nuvola rosa, guazzo, matita su carta;[9]
    • Mare e falesia a Varengeville, guazzo et matita su carta;[10]
    • Falesie di Pourville, guazzo, matita su carta;[11]
    • Falesia con nuvola rosa, guazzo, matita su carta;[12]
    • Effetto di nuvole sui pini in riva al mare, guazzo, carboncino su carta;[13]
    • Varengeville. Grande effetto di nuvole, riva del mare, guazzo, carboncino su carta.[14]
  • L'Isle-Adam, museo d'arte e storia Louis-Senlecq: Tre giovani ragazze nude sulla spiaggia, 1901, olio su tela.
  • Marsiglia, museo di storia naturale: La Calanque e La pesca con il gangui, 1900, due affreschi.[15]
  • Meudon, museo d'arte e storia: Erquy, 1897 circa, guazzo su carta.
  • Morlaix, museo di belle arti:
    • Sera, Goulphar, Belle-Ile-en-Mer, 1915;[16]
    • Goulphar, riflessi gialli, 1895-1896 circa.
  • Parigi:
    • musée des beaux-arts de la ville de Paris: Canti sull'acqua, 1912, olio su tela, acquistato dallo stato al Salone del 1912.[2]
    • scuola nazionale superiore di belle arti: Partenza di Ulisse e di Penelope per Itaca, 1892, olio su tela.
    • museo del Louvre:
      • Vista di un'immensa isola rocciosa, 1897, disegno, matita nera, carta beige, pennello, inchiostro di china;[17]
      • Studio di un'orata, 1897, disegno, matita nera, pennello, inchiostro di china.[18]
    • museo d'Orsay:
      • Le ninfe, la foresta e il mare, realizzato tra il 1886 e il 1924, olio su tela;
      • Orfeo, 1906, olio su tela.[19]
    • Sorbona, salla delle commissioni: Un frutteto in riva al mare, 1904, quattro pannelli decorativi.[20]
  • Pau, museo di belle arti: Sera, isole di Porquerolles, 1904, disegno, pastello su carta montata su tela.[21]
  • Pont-Aven, museo di belle arti: Belle-Île, Goulphar, 1896, olio su tela.
  • Rouen, museo di belle arti: Tre tele e sei opere su carta, tra cui Paesaggio simbolista et La grotta blu.
  • Ubicazione sconosciuta:
    • L'Essor, 1909, olio su tela, deposito del grande anfiteatro della facoltà di medicina lionese.
Russia

Opere esposte al Salone modifica

 
L'alba dei cigni, 1908
  • 1906: Orfeo.
  • 1907: La foresta e il mare.
  • 1908: L'alba dei cigni.
  • 1910: Il giardino del mare.
  • 1911 : L'eco.
  • 1912 : Canti sull'acqua.
  • 1913 : Il cigno, notturno.
  • 1914 : Quando arriva la primavera.

Omaggi modifica

Dal 2005 esiste un'Associazione degli amici e discendenti di Jean-Francis Auburtin (l'Associazione Auburtin), la cui sede è il municipio di Nantiat (Alta Vienne), e il cui scopo è realizzare un catalogo ragionato dell'artista, di far conoscere e promuovere la sua opera.

Onorificenze modifica

— 31 ottobre 1912[22]

Note modifica

  1. ^ (EN) Museum of Lodève, su Museum of Lodève. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  2. ^ a b Briend e Foucar 1990, p. 145.
  3. ^ (FR) Réunion des Musées Nationaux-Grand Palais -, su www.photo.rmn.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  4. ^ (FR) Jean-Francis Auburtin (1866-1930) LES VARIATIONS NORMANDES (PDF), su muma-lehavre.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  5. ^ (FR) Philippe Clochepin, Nouvelles de Varengeville, BoD - Books on Demand, 16 marzo 2020, ISBN 978-2-490560-19-6. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  6. ^ (FR) Pins au bord de la mer, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  7. ^ (FR) Falaise et mer agitée, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  8. ^ (FR) Pins et genêts, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  9. ^ (FR) Falaise de Varengeville, nuage rose, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  10. ^ (FR) Mer et falaise à Varengeville, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  11. ^ (FR) Falaises de Pourville, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  12. ^ (FR) Falaise au nuage rose, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  13. ^ (FR) Effet de nuages sur les pins. Bord de mer, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  14. ^ (FR) Varengeville. Gros effet de nuages, bord de mer, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  15. ^ (FR) Marie-Paule Vial, Le Palais Longchamp : À la gloire de l'eau, des arts et des sciences, Images en manœuvres éditions, coll. « Itinéraire de la mémoire », 1991, p. 132.
  16. ^ (FR) LE JAPONISME DE JEAN–FRANCIS AUBURTIN (PDF), su musee.ville.morlaix.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  17. ^ (FR) Vue d'une immense île rocheuse, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  18. ^ (FR) Etude d'une daurade, de profil, à droite, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  19. ^ (FR) ORPHEE, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  20. ^ (FR) Salle Commissions - Location salle Conférence, Séminaire PARIS - Haut de gamme, prestige, luxe, su La Chancellerie des Universités de Paris. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  21. ^ (FR) Le Soir. Iles de Porquerolles, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.
  22. ^ (FR) Recherche - Base de données Léonore, su www.leonore.archives-nationales.culture.gouv.fr. URL consultato il 30 gennaio 2023.

Bibliografia modifica

  • (FR) Béatrice Riou e Cyrielle Durox, Le japonisme de Jean-Francis Auburtin (1866-1930), LIV Éditions, 2012.
  • (FR) Christian Briend e Jacques Foucar, Jean-Francis Auburtin, 1866-1930 : le symboliste de la mer, Parigi, Délégation à l'action artistique de Paris, 1990.
  • (FR) Louise Gaggini, Le Train bleu, Parigi, Éditions Presse Lois unis service, 1991, p. 14.
  • (FR) Francine Quentin, « Jean Francis Auburtin, (1866-1930), peintre de paysages marins », Ar Men, n. 41, febbraio 1992, Éditions du Chasse Marée, pp. 68-75.
  • (FR) Henri Belbéoch e Florence Clifford, Belle-Ile en art, Plonévez-Porzay, H. Belbéoch, 1991.
  • (FR) Christophe Duvivier, Jean Francis Auburtin mer et falaises, éditions des Falaises, 2022.

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