La Chaux-de-Fonds
La Chaux-de-Fonds (toponimo francese) è un comune svizzero di 36 527 abitanti del Canton Neuchâtel; ha il titolo di città. Nota per la presenza di diverse industrie orologiere, nel 2009 la città è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità UNESCO assieme alla vicina Le Locle.
La Chaux-de-Fonds città | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Neuchâtel |
Distretto | Non presente |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | francese |
Territorio | |
Coordinate | 47°06′05″N 6°49′30″E / 47.101389°N 6.825°E |
Altitudine | 988 m s.l.m. |
Superficie | 55,71[1] km² |
Abitanti | 36 527[2] (2022) |
Densità | 655,66 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco |
Comuni confinanti | Fournet-Blancheroche (FR-25), Grand'Combe-des-Bois (FR-25), La Ferrière (BE), La Sagne, Le Locle, Les Bois (JU), Les Fontenelles (FR-25), Les Planchettes, Renan (BE), Val-de-Ruz |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 2300 |
Prefisso | 032 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 6421 |
Targa | NE |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica modifica
Il territorio del comune di La Chaux-de-Fonds si estende in una valle del massiccio del Giura, lungo il fiume Doubs che segna il confine tra la Francia e la Svizzera; situata a un'altitudine di circa 1 000 m s.l.m.[3], è la seconda città svizzera più elevata, dietro a Davos[senza fonte]. Nel territorio comunale si trova la grotta del Bichon[4].
Storia modifica
Il comune di La Chaux-de-Fonds è stato istituito nel 1656; la città fu completamente distrutta da un incendio nel 1794 e ricostruita secondo una pianta a scacchiera. Nel 1900 ha inglobato il comune soppresso di Les Eplatures[3].
Simboli modifica
«Interzato in fascia: il primo d’azzurro, a tre stelle di cinque raggi, ordinate in fascia,, d'argento; il secondo, d'argento, all'alveare d'oro, accostato da api volanti dello stesso; il terzo scaccato d'azzurro e d'argento, di sette tiri e tre fila. Lo scudo è cimato dalla croce federale d'argento, raggiante d'oro[5][senza fonte].»
Lo stemma è stato adottato nel 1851 per sostituire, dopo la nascita della moderna Confederazione elvetica nel 1848, quello precedente che recava una corona prussiana. Le tre stelle sono simbolo di integrazione e rappresentano le tre comunità che compongono la popolazione: i cittadini di Neuchâtel, i cittadini svizzeri non cantonali e gli stranieri immigrati. L'argento dovrebbe simboleggiare la nuova era amministrativa repubblicana; l'alveare con le api rappresenta l'industria emergente e l'operosità dei suoi lavoratori, il numero delle api non è blasonato ma per tradizione sono raffigurate quattro a destra e tre a sinistra; l'oro è simbolo di prosperità. Gli undici pezzi azzurri dello scaccato rappresentano gli undici quartieri storici della circoscrizione comunale[6][senza fonte].
Monumenti e luoghi d'interesse modifica
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Urbanistica orologiera di La Chaux-de-Fonds/Le Locle | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2009 |
Scheda UNESCO | (EN) La Chaux-de-Fonds / Le Locle, watchmaking town planning (FR) Scheda |
L'urbanistica delle città orologiere La Chaux-de-Fonds e Le Locle è stata inserita dall'UNESCO nel 2009 tra i patrimoni dell'umanità[7].
Architetture religiose modifica
- Chiesa riformata ("Grand temple"), eretta nel 1794-1796 in luogo della precedente chiesa di Sant'Umberto (consacrata nel 1528)[3], ricostruita nel 1919, con torre dell'orologio;
- Sinagoga, eretta nel 1896[3];
- Chiesa riformata tedesca, eretta nel 1853[3];
- Chiesa cattolica del Sacro Cuore, eretta nel 1926-1927[senza fonte];
- Chiesa riformata di San Giovanni, eretta nel 1972[3].
Architetture civili modifica
- Villa Fallet, costruita da Le Corbusier nel 1905-1907[8];
- Villa Stotzer, costruita da Le Corbusier nel 1907-1908[9];
- Villa Jaquemet, costruita da Le Corbusier nel 1907-1908[10];
- Villa Jeanneret-Perret, costruita da Le Corbusier nel 1911-1912[11];
- Cinema La Scala, costruito da Le Corbusier nel 1916[12];
- Villa Schwob (detta "Villa Turca"), costruita da Le Corbusier nel 1916-1917[3][13];
- Edifici Art Nouveau[3];
- Crematorio, espressione di arte moderna[senza fonte].
Società modifica
Evoluzione demografica modifica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[3]:
Abitanti censiti[14]
Cultura modifica
Istruzione modifica
Biblioteche modifica
- Centre de documentation et d'étude sur la langue internationale ("Centro di documentazione e di studio sulla lingua internazionale", CDELI), raccolta di testi in esperanto ospitata nella biblioteca civica della città[15].
Università modifica
- A La Chaux-de-Fonds ha una delle sue sedi, presso il parco tecnologico Neode, la sezione di ingegneria (HE-Arc Ingénierie) dell'Alta scuola specializzata della Svizzera occidentale (Haute école spécialisée de Suisse occidentale, HES-SO)[16].
Musei modifica
- Museo internazionale dell'orologeria, istituito nel 1902 e riallestito nel 1974[17];
- Museo delle Belle Arti (MBAC), istituito nel 1926 nella sede progettata da Charles L’Eplattenier e René Chapallaz; presenta molte collezioni permanenti, tra cui quella delle opere di Léopold Robert[3][18];
- Museo di storia. È situato in un'autentica casa padronale della metà del XIX secolo, a due passi dal Museo internazionale d'orologeria e dal Museo delle Belle-Arti. Il museo è stato recentemente ristrutturato e la nuova museografia moderna e sobria, offre al visitatore un percorso cronologico e tematico della città e della regione attraverso testi, oggetti, fotografie, cartoline d'epoca e video costituiti da estratti di film d'archivio con un'intera sala dedicata a Le Corbusier. Passando di sala in sala, il visitatore viene immerso nella storia della città e negli usi e costumi degli abitanti. Tra questi, i tanti italiani che hanno contribuito in modo sostanziale allo sviluppo del patrimonio urbanistico di La Chaux-de-Fonds tra l'Ottocento e l'inizio del Novecento, epoca in cui gli immigrati italiani erano reclutati a centinaia per costruire fabbriche e case, contribuendo così alla forte espansione dell'industria orologiera. La missione che si prefigge il museo è di attirare l'attenzione sugli uomini e sulle donne che hanno fatto e fanno La Chaux-de-Fonds, di costituire un ponte tra passato e presente. Sono previste durante tutto l'anno varie attività riguardo alle mostre, indirizzate sia ai bambini che agli adulti. In particolare per i bambini è stato predisposto un libretto-guida illustrato, che permette loro di scoprire il museo con giochi tematici collocati in ogni sala della mostra permanente. I tabelloni e le didascalie delle esposizioni sono tradotti in inglese e tedesco ed il libretto con i testi in italiano è disponibile all'accoglienza. Il museo si prende cura anche del benessere dei visitatori mettendo a loro disposizione una caffetteria, un vestiario ed un ascensore per un migliore accesso alle persone con mobilità ridotte.
- Museo di Storia naturale e Parco zoologico. Visitando questa parte della città, si viene a contatto con animali viventi e impagliati, con un riccamente fornito Museo di Storia naturale, con il Parco zoologico del Bosco del Piccolo Castello, e il Vivarium. Ogni anno vi fanno visita migliaia di turisti.
- Villa Margherita. Nel 1999 si aprivano le porte di Villa Margherita. Questo casamento, acquisito nel 1998 dalla Manufacture Girard-Perregaux, è stato restaurato per accogliere il suo museo privato. Vi sono presentate le collezioni antiche e contemporanee de la Marque, testimoniando così il suo passato più che bicentenario.
- Museo contadino e artigianale. Nell'atmosfera calorosa di una fattoria del Giura degli inizi del XVII secolo, si riesce ad immaginare come potesse essere la vita di un contadino orologiaio all'origine dell'orologeria nelle montagne di Neuchâtel.
Media modifica
Arte modifica
- È l'unica città svizzera che può essere considerata un centro dell'arte moderna.
Teatro modifica
- Teatro Popolare Romand
Musica modifica
- Bikini Test, una sala per concerti
Centri culturali modifica
- La vita culturale è molto ricca, specialmente grazie al Centro di cultura ABC, che raggruppa un cinema, un teatro e un ristorante, a L'heure bleue, che raggruppa un teatro all'italiana costruito nel 1837 e una sala di musica conosciuta a livello internazionale, e la Kultura Centro Esperantista, un centro culturale esperantista.
Geografia antropica modifica
Urbanistica modifica
Frazioni e quartieri modifica
La Cibourg, Le Crêt-du-Locle, Le Valanvron, Les Bulles, Les Éplatures, Les Joux-Derrière.
Economia modifica
La Chaux-de-Fonds, assieme alla città vicina di Le Locle, è la grande capitale dell'orologeria e della micromeccanica. Vi hanno infatti sede numerose manifatture orologiere, come ad esempio Eberhard & Co. e Corum. Vi si trova un'importante comunità di immigrati italiani che nei primi decenni del Secondo dopoguerra rappresentava quasi un quarto della popolazione attiva.
Turismo modifica
La Chaux-de-Fonds fa parte del paese della precisione.
- Watch Valley è una nuova destinazione turistica che utilizza la tematica dell'orologeria per differenziarsi dalle altre regioni svizzere.
- È una città tappa della «Strada dell'Orologeria» che da Ginevra, attraverso lo Jura svizzero ci porta a Basilea
Tappe cittadine:
- Museo internazionale dell'orologeria
- Villa Margherita
- Museo di storia
- Museo contadino e artigianale
Dal 2005, La Chaux-de-Fonds è anche città tappa principale sull'itinerario Arte & Architettura del Turismo Svizzero.
Amministrazione modifica
La città è stata diretta, dal 1936, per un lungo tempo da un esecutivo di cinque membri (Conseil communal – Consiglio comunale), formato da due socialisti, un democristiano, un liberale e un UDC. Oggi il consiglio comunale è composto da un rappresentante ciascuno dei socialisti, dei liberali, dell'UDC, dei verdi e dei comunisti.[19]
Il potere legislativo è rappresentato dal Conseil général (Consiglio generale) di 41 membri. I partiti di sinistra sono in maggioranza a partire dalle elezioni del 1912 (escluso il periodo 1915-18).
La presidenza della città, ormai annuale, è stata affidata nella stagione 2004-05 a Claudine Stähli-Wolf (democristiana) e nel 2005-06 a Didier Berberat (socialista).
Loro predecessori sono stati i socialisti:
- Justin Stauffer (1918-1924);
- Paul Stähli (1924-1936);
- Hermann Guinand (1936-1948);
- Gaston Schelling (1948-1959);
- Marcel Itten (1959-1960);
- André Sandoz (1960-1970);
- Maurice Payot (1970-1980);
- Francis Matthey (1980-1988);
- Charles Augsburger (1988-2004).
Infrastrutture e trasporti modifica
La Chaux-de-Fonds è servita dall'omonima stazione sulla ferrovia Neuchâtel-Le Locle e capolinea delle linee per Bienne, per Les Ponts-de-Martel e per Saignelégier.
Premi modifica
Nel 1994 la città di La Chaux-de-Fonds ottiene il Premio Wakker.
Sport modifica
La Chaux-de-Fonds, negli anni 60-70 era la migliore squadra di hockey su ghiaccio della Svizzera vincendo 6 titoli consecutivi
A La Chaux-de-Fonds è presente la squadra di football americano dei La Chaux-de-Fonds Hornets, che milita nella lega indipendente NSFL.
Note modifica
- ^ (DE, FR) Generalisierte Grenzen 2020: Hilfsdatei, su bfs.admin.ch, Ufficio federale di statistica, 14 febbraio 2020. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ (DE, EN, FR, IT) Ständige Wohnbevölkerung nach Staatsangehörigkeitskategorie, Geschlecht und Gemeinde, definitive Jahresergebnisse, 2022, su bfs.admin.ch, Ufficio federale di statistica, 24 agosto 2023. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ a b c d e f g h i j Jean-Marc Barrelet, La Chaux-de-Fonds, in Dizionario storico della Svizzera, 25 febbraio 2010. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Michel Egloff, Grotta del Bichon, in Dizionario storico della Svizzera, 23 aprile 2001. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Les armoiries de La Chaux-de-Fonds 3. La Commune de 1888 (PDF) [collegamento interrotto], su chaux-de-fonds.ch, sito istituzionale del comune di La Chaux-de-Fonds.
- ^ (FR) Les armoiries de La Chaux-de-Fonds 2. La Municipalité (PDF) [collegamento interrotto], su chaux-de-fonds.ch, sito istituzionale del comune di La Chaux-de-Fonds.
- ^ (EN, FR) La Chaux-de-Fonds / Le Locle, Watchmaking Town Planning / La Chaux-de-Fonds / Le Locle, urbanisme horloger, su whc.unesco.org, sito istituzionale del Patrimonio dell'umanità UNESCO. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Villa Fallet, su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Villa Stotzer, su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Villa Jaquemet, su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Villa Jeanneret-Perret, su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Cinéma "La Scala", su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ (FR) Villa Schwob ou Villa Turque, su fondationlecorbusier.fr. URL consultato il 23 aprile 2024.
- ^ Dizionario storico della Svizzera
- ^ (EO, FR) Sito istituzionale della biblioteca, su cdeli.org. URL consultato il 26 aprile 2024.
- ^ (DE, EN, FR) HES-SO - Carte des hautes écoles, su hes-so.ch. URL consultato il 25 aprile 2024.
- ^ (DE, EN, FR) Musée international d'horlogerie, su chaux-de-fonds.ch, sito istituzionale del comune di La Chaux-de-Fonds. URL consultato il 26 aprile 2024.
- ^ (FR) Sito istituzionale del museo, su mbac.ch. URL consultato il 26 aprile 2024.
- ^ Ville de La Chaux-de-Fonds, su www.chaux-de-fonds.ch. URL consultato il 5 dicembre 2023.
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La Chaux-de-Fonds
Collegamenti esterni modifica
- (FR) Sito ufficiale, su chaux-de-fonds.ch.
- La Chaux-de-Fonds (canale), su YouTube.
- Chaux-de-Fonds, La-, su sapere.it, De Agostini.
- (IT, DE, FR) La Chaux-de-Fonds, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (EN) La Chaux-de-Fonds, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Situazione geografica, su ne.ch. URL consultato il 4 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2005).
- Mappa di La Chaux-de-Fonds, su viamichelin.com. URL consultato il 4 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
Arte e cultura modifica
- Art nouveau, su artnouveau.ch. URL consultato il 4 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2006).
- Il Teatro Popolare Romand, su tpr.ch.
- L'heure bleue, su heurebleue.ch.
- Bikini Test, su bikinitest.ch.
Istruzione e ricerca modifica
- Parco tecnologico Neode, su neode.ch. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2018).
Turismo modifica
- Watch Valley, paese della precisione, su watchvalley.ch. URL consultato il 4 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2006).
- Città tappa della Strada dell'Orologeria, su watchvalley.ch (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2005).
- Sito della candidatura UNESCO, su urbanisme-horloger.ch.
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