Leone di Vercelli

vescovo italiano

Leone di Vercelli (Hildesheim, 9651026) fu vescovo di Vercelli dal 998/999 alla morte.

Leone
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Vercelli (998/999 ca.-dopo il 1024)
 
Nato965 ca. a Hildesheim?
Ordinato diacono998
Nominato vescovotra il 998 e il 999 da Silvestro II
Deceduto1026
 

Biografia modifica

Leone iniziò la sua carriera ecclesiastica come arcidiacono ad Hildesheim, dove si ritiene sia nato, anche se alcuni lo considerano italiano[1]. Era amico di Ottone III, imperatore dei Romani. Leone fu sempre un sostenitore della politica imperiale nel Nord Italia. Tramite l'imperatore conobbe Gerberto d'Aurillac, che fu papa Silvestro II dal 999 in poi. Per ordine di Ottone III, Leone rimase a Roma tra il 998 e il 999.

Nel 998/999 Silvestro II lo nominò vescovo di Vercelli, succedendo ad Adalberto[2]. All'ufficio episcopale unì il lavoro per la cancelleria, così che l'imperatore gli conferì il titolo onorifico di origine bizantina di logoteta. Leone tenne un'ampia corrispondenza in tutto l'impero.

Dopo la morte dell'imperatore Ottone III, sostenne la politica degli imperatori Enrico II e Corrado II nella sua diocesi. Lottò contro Arduino d'Ivrea, divenendo il suo principale avversario nell'area. In un'occasione, Leone ebbe difficoltà a implementare con rigore la politica del governo; durante la ribellione di Guglielmo III del Monferrato e Olderico Manfredi II, i soldati appiccarono il fuoco al suo palazzo vescovile e l'intera città di Vercelli fu messa a ferro e fuoco.

Morì nell'anno 1026, due anni dopo l'ascesa dell'imperatore Corrado II.

Due delle sue opere sono state conservate; si tratta di poesie scritte in latino. Una rima riguarda i vantaggi del governo comune di imperatore e papa; in questa poesia rese omaggio anche a Pietro, vescovo di Vercelli nel X secolo, assassinato da Arduino di Ivrea. Una seconda poesia di Leo, intitolata Metrum leonis, è di contenuto scherzoso.

Note modifica

  1. ^ Alfredo Lucioni, Re Arduino il contesto religioso: monachesimo e vescovi fra inimicizie e protezioni, in Giuseppe Sergi (a cura di), Arduino fra storia e mito, Bologna, il Mulino, p. 46, ISBN 978-88-15-27837-1.
  2. ^ Reginfredo, talvolta segnalato come predecessore di Leone alla cattedra di Vercelli, non fu mai vescovo di Vercelli, ma di Bergamo a partire dal 996, si veda Alfredo Lucioni, Re Arduino il contesto religioso: monachesimo e vescovi fra inimicizie e protezioni, in Giuseppe Sergi (a cura di), Arduino fra storia e mito, Bologna, il Mulino, p. 46, nota 72, ISBN 978-88-15-27837-1.

Collegamenti esterni modifica