Manlio Rossi-Doria

economista, politico e accademico italiano (1905-1988)
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Manlio Rossi-Doria (Roma, 25 maggio 1905Roma, 5 giugno 1988) è stato un economista e politico italiano.

Manlio Rossi-Doria

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaV, VI
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Italiano
CircoscrizioneCampania
CollegioSant'Angelo dei Lombardi
Incarichi parlamentari
  • Vicepresidente della giunta consultiva per gli affari delle Comunità Europee 1968-69
  • Presidente dell'8ª Commissione permanente (Agricoltura e Foreste) 1969-70
  • Vicepresidente della Commissione speciale per i problemi ecologici 1972-76
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSI
Titolo di studiolaurea in agraria
ProfessioneProfessore ordinario

Biografia modifica

Tra il 1919 e il 1920 nacquero i rapporti di amicizia con Emilio Sereni (compagno di classe al Liceo Terenzio Mamiani di Roma[1]), Giorgio Amendola e Umberto Zanotti Bianco, rinsaldati negli anni successivi dalla comune posizione politica antifascista. L'arresto di Carlo Rosselli nel 1927 spinse Rossi-Doria ad iscriversi insieme ad Amendola al Partito Comunista d'Italia, allora clandestino.

Laureato nel 1928 alla Facoltà di Agraria di Portici,[2] lavorò per due anni con Zanotti Bianco a ricerche sull'economia agraria di Africo, comune della provincia di Reggio Calabria[3].

Il 15 settembre 1930 Rossi-Doria fu arrestato dalla polizia. Il giorno dopo subì la stessa sorte Emilio Sereni. Al processo i due furono condannati a quindici anni di carcere. Dal penitenziario di Regina Coeli Rossi-Doria fu trasferito a San Gimignano dove conobbe Umberto Terracini. In seguito a due amnistie fu scarcerato nel 1935, ma prima sottoposto a vigilanza speciale, poi, nel 1940, con l'entrata in guerra dell'Italia, fu inviato al confino in un paese della Basilicata - San Fele e Melfi - benché non militasse più nel PCd'I, dal quale era stato espulso nel 1939.[4] Rientrato dal confino dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, Rossi-Doria si legò alla cerchia che ruotava attorno alla casa editrice Einaudi e in particolare a Leone Ginzburg, con il quale collaborò alla redazione di Italia Libera.

Nel novembre del 1943 fu arrestato nella tipografia dove si stampava il giornale. Rinchiuso nuovamente a Regina Coeli, riuscì ad evadere pochi mesi dopo e a riprendere la lotta clandestina nelle file del Partito d'Azione sino alla liberazione di Roma.

Nel 1944 fu incaricato per l'insegnamento di Economia e politica agraria alla Facoltà di Agraria di Portici[5] Nel 1959 fondò il Centro di Specializzazione e Ricerche Economico-agrarie per il Mezzogiorno e diventò uno dei principali sostenitori della riforma agraria in Calabria.

Nel 1966 si iscrisse al PSI,[6] con cui fu eletto senatore nel 1968 e 1972. Nel 1981 assunse la presidenza dell'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia.[7]

La sua vasta produzione scientifica e politica[8], conservata presso l'Associazione per studi e ricerche Manlio Rossi-Doria[9], associazione costituita nel 1996 a Roma presso la Facoltà di Economia "Federico Caffè" dell'Università degli Studi Roma Tre, è in corso di pubblicazione nell'ambito dell'edizione nazionale delle sue opere da parte della casa editrice L'ancora del mediterraneo di Napoli.

Rossi-Doria condusse una battaglia politica contro la Federconsorzi.[senza fonte]

Era padre di Marco Rossi-Doria, sottosegretario all'istruzione del Governo Monti[10] e della storica Anna Rossi-Doria[11]

Principali volumi pubblicati modifica

  • La polpa e l'osso. Agricoltura risorse naturali e ambiente, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005 (riedizione).
  • Dieci anni di politica agraria nel Mezzogiorno, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2004 (riedizione).
  • Rapporto sulla Federconsorzi, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2004 (riedizione).
  • Riforma agraria e azione meridionalista, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2003 (riedizione).
  • Scritti sul Mezzogiorno, L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2003 (riedizione).
  • La terra dell'osso, Mephite, 2003.
  • Scritti sulla Basilicata, Calice, Rionero (PZ), 1996.
  • La gioia tranquilla del ricordo. Memorie 1905-1934, il Mulino, Bologna, 1991.
  • Cinquant'anni di bonifica, Laterza, Bari, 1989.
  • Scritti sul Mezzogiorno, Einaudi, Torino, 1982 (ed. originale).

Note modifica

  1. ^ Luigi Musella, La scuola di agricoltura di Portici nell'esperienza di Manlio Rossi-Doria e di Emilio Sereni, in Studi Storici, anno 30, n. 3, lug.-sett. 1989
  2. ^ Allora Scuola superiore di agricoltura di Portici
  3. ^ Umberto Zanotti Bianco, Tra la perduta gente; prefazione di Aldo Maria Morace, Nuoro: Ilisso; Soveria Mannelli; Rubbettino, 2006, ISBN 88-498-1555-7 (Rubbettino), ISBN 88-89188-77-4 (Ilisso)
  4. ^ Biografie Della Resistenza Romana
  5. ^ il centro di portici, su centroportici.unina.it. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2013).
  6. ^ Copia archiviata, su animi.it. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2002).
  7. ^ Copia archiviata, su animi.it. URL consultato il 22 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2002).
  8. ^ Franca Assante, Alcune riflessioni su Manlio Rossi-Doria economista e politico di mestiere, Ricerche di storia sociale e religiosa, 84, 2, 2013.
  9. ^ Associazione per studi e ricerche Manlio Rossi-Doria Archiviato l'8 luglio 2006 in Internet Archive..
  10. ^ Ottavio Lucarelli, Rossi-Doria, un maestro dalla strada al governo "Sostegno a giovani, asili nido e mense", su napoli.repubblica.it, la Repubblica Napoli, 29 novembre 2011. URL consultato il 30 novembre 2011.
  11. ^ Antonio Scurati, Il tempo migliore della nostra vita, Milano, Bompiani, 2015

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN112746844 · ISNI (EN0000 0001 0936 7472 · SBN CFIV047162 · BAV 495/71733 · LCCN (ENn80028317 · GND (DE11910069X · BNF (FRcb11887423s (data) · J9U (ENHE987007267194605171 · CONOR.SI (SL141730915 · WorldCat Identities (ENlccn-n80028317