Maximo (videogioco)

videogioco del 2001

Maximo (マキシモ?, Makishimo), conosciuto in America del Nord come Maximo: Ghosts to Glory, è un videogioco a piattaforme hack & slash realizzato per PlayStation 2 da Capcom.

Maximo
videogioco
Maximo nel primo mondo, Il Cimitero
PiattaformaPlayStation 2
Data di pubblicazionePlayStation 2:
Giappone 27 dicembre 2001
11 febbraio 2002
Zona PAL 1º marzo 2002

PlayStation Network:
4 ottobre 2011
Zona PAL 15 febbraio 2012

GenereAvventura dinamica
TemaFantasy
OrigineGiappone
SviluppoCapcom Digital Studios
PubblicazioneCapcom
ProduzioneMark Rogers
DesignDavid Siller, Scott Rogers, William Anderson
ProgrammazioneSean Butterworth
Direzione artisticaJonathan Casco, Susumu Matsushita
MusicheTommy Tallarico
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputDualShock 2
SupportoDVD, download
Distribuzione digitalePlayStation Network
Fascia di etàELSPA: 11+ · ESRBT · OFLC (AU): PG · PEGI: 12 · USK: 6
SerieGhosts'n'Goblins
Seguito daMaximo vs. Army of Zin

Il gioco è ambientato nell'universo di Ghosts 'n Goblins[1] e vanta alcuni personaggi esclusivi ideati dall'illustratore giapponese Susumu Matsushita. Fa parte della serie Greatest Hits per Playstation 2. Il gioco ha avuto un sequel, Maximo vs. Army of Zin[2][3], e successivamente è stato distribuito anche su PlayStation Network per PlayStation 3 nel 2011[4].

Trama modifica

Maximo, un re coraggioso, cerca di salvare la Regina Sophia dal malvagio Re Achille, il quale ha risvegliato il potere dei non-morti. Achille si rivela troppo potente per Maximo e lo sconfigge, uccidendolo. Errando nell'aldilà, Maximo viene avvicinato dal Cupo Mietitore, il quale gli rivela che Achille sta utilizzando un macchinario per penetrare nel sottosuolo ed arrivare fino all'aldilà, reclutando nuovi elementi per il suo esercito di non-morti. Sentendo in pericolo la propria posizione, il Cupo Mietitore si offre di riportare in vita Maximo, a patti che questi sconfigga Achille[5].

Modalità di gioco modifica

Maximo si svolge in un mondo tridimensionale dinamico. Il protagonista controllato dal giocatore può muoversi liberamente correndo, saltando o progredendo accovacciato. Il gioco si basa sullo sconfiggere grosse quantità di nemici utilizzando lo scudo e la spada, varie combo e mosse speciali.

Come negli altri capitoli della serie Ghosts, Maximo combatte indossando un'armatura. Se egli viene colpito, perde una certa quantità di pezzi dell'armatura, fino eventualmente ad indossare solo i propri boxer; dopodiché un ennesimo colpo ricevuto porta alla perdita di una vita. Se Massimo perde tutte le proprie vite, può continuare a combattere pagando Monete della Morte al Tristo Mietitore. Ogniqualvolta egli perde tutte le sue vite, il pagamento richiesto per tornare in vita aumenta.

Il gioco contiene altri riferimenti alla serie Ghosts, ad esempio la trasformazione del protagonista in un animale qualvolta egli venga colpito da un incantesimo.

Il gioco è diviso in 5 mondi: il Cimitero, The Grat Dank (letteralmente "Il Grande Umido"), il Cimitero delle Navi, il Reame degli Spiriti ed il Castello Maximo. Ogni mondo è diviso in quattro livelli da superare e successivamente un boss da affrontare.

Sviluppo e pubblicazione modifica

Maximo è un tentativo di unire l'universo di Ghosts & Goblins[5] con i disegni in stile manga dell'illustratore Susumu Matsushita. Il gioco era dapprima previsto per Nintendo 64, ma è stato bloccato per diversi anni, successivamente trasferito su Dreamcast e poi ancora su Playstation 2[6].

Il concept del gioco è stato crato da David Siller, capo di Capcom Digital Studio, che volle realizzare un gioco con gameplay "old school". Il team artistico mise particolare enfasi sul design dei personaggi e dell'ambiente.

La musica di gioco, che cambia da livello a livello, include remix registrati in orchestra di canzoni di Ghouls 'n Ghosts e Ghosts 'n Goblins realizzate da Tommy Tallarico.

Maximo è stato presentato all'E3 del 2001[7][8]; è stato pubblicato alla fine dello stesso anno in Giappone[9] e successivamente nel 2002 negli Stati Uniti[10] ed in Europa.

Accoglienza modifica

Sito media statistica Punteggio
GameRankings 84.87%[11]
Metacritic 84/100[12]
Accoglienza
Recensione Giudizio
Famitsū 31/40[13]
Game Informer 9/10[14]
GameSpot 7.9/10[15]
IGN 9.2/10[16]

Maximo è stato ben accolto dalla critica, a parte qualche critica sulla difficoltà del titolo. I punti di salvataggio si trovano solo in determinati punti dei livelli, alcuni dei quali criticati per essere troppo difficili e complessi da raggiungere[15]. Ghost to Glory divenne una delle Greatest Hits di PlayStation 2 negli Stati Uniti vendendo più di 400 000 copie in Nord America[17].

IGN inserì Maximo al 6º posto nella top ten dei giochi più difficili della PlayStation 2[18].

Seguito modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Maximo vs. Army of Zin.

Un sequel intitolato Maximo vs. Army of Zin è uscito nel 2003, sempre su PlayStation 2[2][3]. Un terzo gioco della serie risultò in produzione nel 2004 ma venne successivamente cancellato[19][20].

Note modifica

  1. ^ 3 motivi per giocare a... Maximo, in Play Generation, n. 73, Edizioni Master, dicembre 2011, p. 89, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  2. ^ a b (EN) Greg Kasavin, Maximo vs. Army of Zin E3 2003 Preshow Report, in GameSpot, 12 maggio 2003. URL consultato il 12 agosto 2018.
  3. ^ a b (EN) Ricardo Torres, Maximo vs. Army of Zin Preview, in GameSpot, 25 giugno 2003. URL consultato il 12 agosto 2018.
  4. ^ (EN) Maximo™: Ghosts To Glory (PS2 Classic), su PlayStation Store. URL consultato il 12 agosto 2018.
  5. ^ a b (EN) Justin Speer, Maximo First-Impressions, in GameSpot, 18 settembre 2000. URL consultato il 12 agosto 2018.
  6. ^ Kalata.
  7. ^ (EN) Miguel Lopez, E3 2001 Hands-on: Maximo, in GameSpot, 18 maggio 2001. URL consultato il 12 agosto 2018.
  8. ^ (EN) ECTS 2001 new media: Maximo, in GameSpot, 4 settembre 2001. URL consultato il 12 agosto 2018.
  9. ^ (EN) Yukiyoshi Ike Sato, Maximo release date set in Japan, in GameSpot, 31 ottobre 2001. URL consultato il 12 agosto 2018.
  10. ^ (EN) Shahed Ahmed, Maximo will appear early at Blockbuster, in GameSpot, 16 gennaio 2002. URL consultato il 12 agosto 2018.
  11. ^ (EN) Maximo: Ghosts to Glory, su GameRankings. URL consultato il 12 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
  12. ^ (EN) Maximo: Ghosts to Glory for PlayStation 2 Reviews, su Metacritic. URL consultato il 12 agosto 2018.
  13. ^ (JA) プレイステーション2 - マキシモ., in Weekly Famicom Tsūshin, n. 915, 30 giugno 2006, p. 90.
  14. ^ (EN) Maximo: Ghosts to Glory, in Game Informer, n. 76, marzo 2002, p. 76.
  15. ^ a b (EN) Shane Satterfield, Maximo: Ghosts to Glory Review, su GameSpot, 8 febbraio 2002. URL consultato il 12 agosto 2018.
  16. ^ (EN) Douglass C. Perry, Maximo: Ghosts to Glory, su IGN, 13 febbraio 2002. URL consultato il 12 agosto 2018.
  17. ^ (EN) Maximo: Ghosts to Glory (PlayStation 2), su VGChartz. URL consultato il 12 agosto 2018.
  18. ^ (EN) The Top 10 Most Challenging PS2 Games of All Time, su IGN, 27 aprile 2005, p. 1. URL consultato il 12 agosto 2018.
  19. ^ (EN) Brendan Sinclair, Capcom Studio 8 shut down?, in GameSpot, 22 marzo 2006. URL consultato il 12 agosto 2018.
  20. ^ (EN) Capcom: 15 projects in pipe, Final Fight 'in hibernation', in GameSpot, 6 marzo 2008. URL consultato il 12 agosto 2018.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica