Monumento all'amicizia dei popoli di Russia e Georgia

monumento di Kazbegi, Georgia

Il monumento all'amicizia dei popoli di Russia e Georgia (in russo Монумент дружбы народов России и Грузии?, Monument druzhby narodov Rossii i Gruzii), chiamato anche arco dell'amicizia dei popoli (in georgiano ხალხთა მეგობრობის თაღი?, traslitterato: khalkhta megobrobis taghi; in russo Арка Дружбы?, Arka druzhby), è un monumento realizzato dall'artista Zurab Cereteli e inaugurato nel 1983 per celebrare il bicentenario del trattato di Georgievsk e l'amicizia tra i popoli della Repubblica Socialista Sovietica Georgiana e della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.[1]

Monumento all'amicizia russo-georgiana
Localizzazione
StatoBandiera della Georgia Georgia
RegioneMtskheta-Mtianeti
LocalitàKazbegi (Georgia)
IndirizzoStrada militare georgiana
Coordinate42°29′32.27″N 44°27′10.61″E / 42.492297°N 44.452947°E42.492297; 44.452947
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1982
Inaugurazione1983

Descrizione modifica

Situato nel comune di Kazbegi in Georgia, lungo la strada militare georgiana tra la località sciistica di Gudauri e lo spartiacque del passo di Jvari (2395 m s.l.m.), il monumento è costituito da una grande struttura semicircolare in pietra e cemento realizzata in un punto panoramico della Valle del Diavolo, nella catena montuosa del Caucaso.[2] La parete interna del monumento è decorata con un grande murale di piastrelle decorate dal pittore Zurab Cereteli che raffigurano alcune scene della storia della Georgia e della Russia.

L'inaugurazione del monumento venne criticata dai dissidenti antirussi, poiché il trattato aveva di fatto messo fine all'indipendenza della Georgia,[3] la quale venne messa sotto protezione imperiale della zarina Caterina II di Russia. La rivista clandestina Sakartvelo (საქართველო) dedicò un numero speciale all'evento, sottolineando l'inosservanza da parte della Russia imperiale degli accordi chiave del trattato stipulato duecento anni prima. Altri gruppi politici dissidenti diffusero opuscoli per invitare i georgiani a boicottare le celebrazioni e diversi giovani attivisti georgiani furono arrestati dalla polizia.[4]

Note modifica

  1. ^ Oblomova, Sbandamenti georgiani, su Russaliana, 2 luglio 2018. URL consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2019).
  2. ^ Caucaso, tra vette innevate a 2 mila metri e monasteri, in Il Fogliettone, 25 ottobre 2016.
  3. ^ Aleksej Tilman, Caucaso: Lavori in corso sulla Strada militare georgiana, la storia si ripete?, in East Journal, 16 maggio 2018.
  4. ^ (RU) Людмила Алексеева, Грузинское национальное движение, su История Инакомыслия в СССР, 1983. URL consultato il 3 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2017).

Voci correlate modifica

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