Museo dell'intrattenimento elettronico

museo di Avezzano

Il Museo dell'intrattenimento elettronico è un museo situato ad Avezzano (AQ), in Abruzzo, che ospita e preserva a fini di studio, educazione e diletto la più vasta esposizione europea di computer, console, flipper, cabinati, videogiochi arcade, dispositivi e supporti realizzati dal 1971 al 2000 con l'attenzione rivolta alle evoluzioni successive di un settore in continua attività[1][2][3].

Museo dell'intrattenimento elettronico
Ingresso del museo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAvezzano
Indirizzovia Sandro Pertini, n. 105
Coordinate42°01′08.66″N 13°25′51″E / 42.019071°N 13.430833°E42.019071; 13.430833
Caratteristiche
Tipoelettronico, informatico
Collezionicomputer, console, flipper, videogiochi da sala
Periodo storico collezioni1971-2000
Superficie espositiva1 500 
Istituzione26 giugno 2021
FondatoriFabio Rubeo, Alessandro Di Berardino, Erik Pede
ProprietàAssociazione culturale elettroLudica
Sito web

Storia modifica

 
Una parte dell'area espositiva
 
La riproduzione di Tennis for Two con oscilloscopio del 1958
 
Computer Space e alcuni cabinati esposti

Il progetto della realizzazione di un museo dedicato al settore dell'informatica e dell'elettronica è nato nel 2016 sulla base di una pluriennale attività di recupero, riparazione e conservazione dei computer e dei videogiochi che spaziano dagli anni settanta agli anni duemila di un gruppo di appassionati di retrocomputing e retrogaming, riuniti in un'associazione culturale denominata elettroLudica con sede ad Avezzano[4]. L'obiettivo primario è stato quello di non disperdere un settore del patrimonio culturale come quello facilmente logorabile dei giochi da sala, opere di ingegno, come i datati flipper e gli arcade ma anche i computer e le console con la volontà di ricreare l'aspetto più sano della sala giochi favorendo la socializzazione e l'interazione ludica in un ambiente dove è vietato fumare e bere alcolici e dove non sono ammessi sistemi di gioco d'azzardo[5][6]. Il progetto si è concretizzato nel 2021 grazie anche al patrocinio della locale amministrazione comunale e al contributo degli enti locali[7]. L'inaugurazione della struttura museale, situata in un edificio prossimo al nucleo industriale della città abruzzese, è avvenuta il 26 giugno dello stesso anno con la partecipazione di alcuni tra i maggiori esperti del settore come Fabio Bortolotti, Federico Croci, Paolo Cognetti e Carlo Santagostino[7].

Le sezioni modifica

L'esposizione permanente delle opere elettroniche ed elettromeccaniche disposta su circa 1.500 metri quadrati di superficie si compone di un'area museale ed espositiva, di due sale giochi e delle sale interattive. Ospita nelle sale giochi in ordine cronologico e geografico circa 150 flipper e 200 cabinati, provenienti da tutto il mondo, alcuni prodotti dall'azienda italiana Zaccaria e altri provenienti dal Canada e dal Giappone, e nei settori espositivi e nelle due sale di prova oltre 400 tra console, personal e home computer a 8-16 bit, giochi elettronici portatili, cartucce e periferiche, provenienti dagli Stati Uniti, dal Sud America, dal Regno Unito e dall'Europa, tutti dotati di codici QR descrittivi[8][9]. Il flipper più datato è del 1968, mentre sono presenti i primi coin-op della storia dei videogiochi come Jet Rocket, un videogame del 1970, e l'originale Computer Space della Nutting Associates del 1971[10][11][12].

Il laboratorio di restauro modifica

Il museo dell'intrattenimento elettronico è dotato di un laboratorio di restauro per il recupero funzionale di tutti i videogiochi, dei flipper, dei computer e delle console che devono essere pienamente funzionanti[5].

Attività divulgative modifica

Nella struttura sono avviate attività divulgative riguardanti il tema della cultura dell'intrattenimento elettronico, digitale e musicale, che sono rivolte anche alle istituzioni scolastiche[12].

Note modifica

  1. ^ Tommaso Pugliese, Il museo dell'intrattenimento elettronico apre ad Avezzano con due giorni di eventi, su multiplayer.it, Multiplayer.it, 22 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  2. ^ Danilo Dellafrana, Elettroludica di Avezzano: meglio del Taito Hey, ma senza prendere l'aereo, su thegamesmachine.it, The Games Machine, 30 giugno 2021. URL consultato il 30 giugno 2021.
  3. ^ Pietro Guida, Museo dei videogiochi con tanti pezzi rari, su ilcentro.it, il Centro, 24 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  4. ^ Avezzano. In arrivo il Museo marsicano dei videogiochi e dei computer, su site.it, 26 ottobre 2017. URL consultato il 26 giugno 2021.
  5. ^ a b Vogliamo diffondere la cultura del videogioco, su videogiochi.com, 24 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  6. ^ Apre il museo dell'intrattenimento elettronico. Ad Avezzano la sala giochi culturale da record, su ilcapoluogo.it, 24 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  7. ^ a b Inaugurato il museo dell'intrattenimento elettronico, l'esposizione più grande d'Europa, su marsica-web.it, Marsica Web, 26 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  8. ^ Maurizio Di Fazio, Da Atari a Pac-Man, ad Avezzano i videogame sono pezzi da museo, su espresso.repubblica.it, L'Espresso, 4 agosto 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
  9. ^ Luigi Carafa, Il Museo dell'intrattenimento elettronico. Uno sguardo al futuro partendo dal passato, su nerdando.com, 28 giugno 2021. URL consultato il 29 giugno 2021.
  10. ^ Carlo Santagostino, Documentario sul museo dell'intrattenimento elettronico, su archeologiainformatica.it, Archeologia Informatica, 9 aprile 2022. URL consultato il 25 aprile 2022.
  11. ^ Jacopo Pio Masella, elettroLudica: il più grande museo d'intrattenimento elettronico d'Europa, su Eleonora Rossi e Piero Calvarese (a cura di), gametales.it, 29 giugno 2021. URL consultato il 30 giugno 2021.
  12. ^ a b Claudio Abruzzo, Avezzano, apre il Museo dell'intrattenimento elettronico – L'intervista di Luisa Novorio a Fabio Rubeo, su site.it, 11 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • elettroLudica, su elettroludica.it, Associazione culturale elettroLudica. URL consultato il 26 giugno 2021.